Hitman 2 – Recensione

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Dopo due anni dalla pubblicazione della prima “stagione” del nuovo Hitman, Io Interactive ci propone delle nuove avventure per 47, questa volta senza ricorrere alla formula episodica. Trattandosi – ed essendo stato così pubblicizzato – di una seconda “stagione”, come a trovarsi davanti ad una serie TV, più che ad un secondo titolo del franchise, non c’è da stupirsi se, messo sotto la lente d’ingrandimento, Hitman 2 porta poca innovazione rispetto al capitolo precedente. Tuttavia, cosa veramente da apprezzare, Io Interactive ha reso le modifiche al gameplay apportate da questo titolo, retroattive. Ciò significa che anche se possedete solo la prima stagione di Hitman potrete comunque godere delle novità introdotte.

Hitman
Giuf ciuf acciuffami.

47, il destino ci ha fatto finalmente incontrare

Narrativamente, Hitman 2, non sembra sbilanciarsi troppo nel voler creare qualcosa di magistrale. Io Interactive sembra aver svolto, per lo più, un compitino. Sicuramente non vi troverete di fronte una narrazione scadente, per niente. Tuttavia, se paragonato a quello a cui i vecchi fasti della serie ci ha abituato, probabilmente non regge il confronto.

Hitman 2 comincia lì dove Hitman si era concluso. L’agente 47 è alla ricerca del misterioso cliente ombra, che sembra e si scopre essere più legato di quanto non si possa immaginare a 47 stesso. Il tutto inizia in Australia, ad Hawke’s Bay in una lussuosa casa in spiaggia. Qui 47 si troverà alla ricerca di indizi per continuare la sua caccia al cliente ombra e ai suoi affiliati. Da qui sarà poi la volta di Miami, Colombia, India e così via. Tutti i contratti saranno fortunatamente uniti da questo unico filo conduttore, creando un pretesto ragionevole per gli stessi, rispetto al “ti uccido perché mi hanno detto di farlo”. Chiariamoci, uccidere persone senza chiedersi il perché è il lavoro dell’agente 47, ma in un gioco come Hitman 2 creare una sorta di “aspettativa” nel giocatore, un odio contro il proprio obiettivo non può che essere positivo, spingendoci ad escogitare il modo più creativo possibile per togliere la vita all’attuale malcapitato. Ed è proprio da questo punto di vista che la scrittura di questo titolo da il meglio di sé: la creatività nelle uccisioni. Se, infatti, si deciderà di mettere da parte la classica pistola o la corda di violino si potrà uccidere nei modi più diversi possibili rendendo l’assassinio una sorta di sinistra forma d’arte. Un bullone allentato qua, una rotaia che deraglia là, una distrazione fatale ed il gioco è fatto. Se la fantasia che avete potuto assaporare nel titolo del 2016 vi è piaciuta, Hitman 2 si dimostrerà all’altezza, se non di più.

O io acciuffo te.

“Make the world your weapon”

Come già accennato, Hitman 2 non è altro che una “seconda stagione” rispetto al progetto di Reboot della saga, avviata da Io Interactive quando la proprietà intellettuale dell’agente 47 è passata nelle mani di Square Enix. Quindi non sorprende il fatto che il gioco sia essenzialmente lo stesso ma inserito in nuove mappe. Detto questo, però, qualcosa di nuovo per giustificare l’acquisto di questo titolo c’è. Lo stile di gioco stealth, ad esempio, ha ricevuto delle implementazioni utili a renderlo un approccio sempre da preferire rispetto ad altri. Adesso, infatti, sarà possibile usare la vegetazione o i gruppi di persone per nascondersi agli occhi dei vigilanti. Proprio la densità delle persone presenti a schermo è un altro elemento che è stato migliorato rispetto al primo capitolo. Ma l’aggiunta che forse farà più felici i fan di lunga data, è il ritorno della valigetta, grande assenza di Hitman ed Hitman: Absolution. Grazie alla valigetta sarà possibile trasportare armi di grosso calibro senza destare sospetti, ma attenti alle perquisizioni!
Come già detto, poi, Hitman 2 ci offrirà molte più opportunità e modalità per eliminare il bersaglio di turno, proponendoci delle vere e proprie “storie” da seguire. L’inghippo però è che se non si avvierà la storia di turno (con la pressione del pad centrale) alcune opportunità non ci si presenteranno altrimenti.

Inoltre, in Hitman 2 figurano due nuove modalità, Sniper Assassin e la Ghost Mode. Entrambe le modalità sono votate ad un gioco in multiplayer, ma la prima è disponibile anche in singolo. Sniper Assassin ci metterà nei panni di 47 o due agenti dell’ICA con l’incarico di fare fuori tre obiettivi, più tutte le guardie del corpo possibili. Cosa c’è di diverso rispetto a dei normali contratti? Che non ci troveremo ad agire direttamente sul campo, ma in una comoda postazione da cecchino, ed il fucile da cecchino (per l’appunto) sarà l’unica arma a nostra disposizione. E solo tramite questo dovremo fare in modo di nascondere i cadaveri facendoli cadere da precipizi, in piscine o tra i cespugli quando li elimineremo. Il tutto entro 15 minuti e cercando di non farci scoprire, cosa che farà scappare i bersagli. L’unico difetto di questa modalità, è il fatto che per ora sia disponibile una sola mappa, che dopo diversi completamenti non avrà più segreti per noi. Quindi, nonostante la modalità sia molto più divertente di quanto non si possa pensare, avere un’unica mappa alla lunga potrebbe stancare. Ma, molto probabilmente in futuro IoI ne inserirà di nuove, chissà se gratuitamente o sotto forma di dlc a pagamento.

La Ghost Mode, invece, è una modalità sperimentabile solo online, dato che metterà due giocatori uno contro l’altro, ma non in modo classico: i giocatori non potranno interagire tra di loro, ma vedranno l’altro come un fantasma (ghost, per l’appunto). L’obiettivo sarà quello di uccidere 5 bersagli, il vincitore sarà colui che per primo ne fa fuori 3, insomma “assassinio alla meglio di 5”. Tuttavia, pur avendolo provato poco, mi pare che il gioco non dia nessuna penalità concreta o bonus per chi usa un approccio stealth o meno, il che, a mio avviso snatura un po’ il concetto stesso del gioco. Se non si gioca con un amico e con delle regole non scritte, questa modalità perde molto del fascino che il gioco base ha da offrire trasformandolo quasi in un tps.

L’outfit per una cena elegante.

Nicely done 47

Tecnicamente il gioco ha subito qualche aggiornamento, primo fra tutti, come già detto, riesce a supportare un numero maggiore di persone a schermo senza subire rallentamenti di sorta. Anche se, c’è da dire che molti npc non mostrano le stesse interazioni di altri, sono quasi solo dei “segnaposto”. Per intenderci gli npc normalmente, anche se cittadini, quando vi vedranno armati si all’armeranno, com’è giusto che sia. Questi “segnaposto”, invece, sembrano non farci molto caso. Ma, per lo meno, scapperanno impauriti se l’arma cominceremo ad usarla. L’IA delle guardie, allo stesso modo, non risulta essere molto più furba di due anni fa: durante gli scontri a fuoco non brilleranno in quanto a strategie di attacco e basta un po’ di attenzione per far fuori anche un esercito.

Anche il comparto grafico ha subito qualche miglioramento e questo si può notare soprattutto quando si proverà a rigiocare le mappe del primo capitolo. Il modello stesso di 47 è diverso, questi adesso sembrerà meno un androide e più un umano. Tuttavia, mettendo sotto la lente d’ingrandimento il vestito di 47 possiamo notare dettagli mancanti al netto di texture più pulite. Insomma, per ottenere una resa grafica complessivamente migliore si è optato per qualche dettaglio in meno.

Immensamente migliore è, invece, il level design che, a parte per la prima mappa (che è comunque una mappa introduttiva e resta migliore dello yacht del primo capitolo a mio avviso) offre 5 stupende e ricche mappe. Ognuna di esse è un micro universo a sé, piena di opportunità, cose da fare, travestimenti, ecc. Inoltre queste sono estremamente interconnesse tra di loro e, nonostante non siano estese all’inverosimile, sono strutturate in modo così intricato che difficilmente imparerete a conoscerle a fondo in un paio di playthrough.

Per quanto riguarda il comparto audio, infine, c’è da dire che si tratta di un lavoro ben fatto anche se non magistrale come quello in Blood Money, per dirne una. Tuttavia, le composizioni, in ogni caso sono tutte originali nonché congeniali alle situazioni di gioco correnti che siano di calma, conflitto o di sospetto.

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