I 5 migliori villain di One Punch Man

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La seconda stagione della serie animata One Punch Man si è da poco conclusa trascinandosi con se tanti dubbi ed incertezze a seguito di un nuovo arco narrativo poco convincente, cionondimeno stiamo parlando di un anime in grado costantemente di demolire e destrutturare i cliché che decenni e decenni di battle shonen hanno creato, solidificato e standardizzato. Si può dunque asserire che l’opera diretta e sceneggiata dalla misteriosa figura di ONE, autore di cui si conosce davvero poco se non detentore di uno stile davvero “particolare“, viene quindi a far parte di questo macrocosmo generalistico in modo intelligente non solo a seguito di un innumerevole citazionismo ai pilastri dell’animazione ma anche grazie ad una caratterizzazione dei vari personaggi che nella loro piatta sperficialità nascondono delle linee interpretative ben più complesse ed articolate.
In questo articolo però non si vuol di certo destrutturalizzare nel profondo l’antitetica conformazione psicologica di Saitama che, rispetto ai classici stilemi dello shonen, si ritrova sin da subito con una potenza fisica tale da desumanizzarlo non nel fisico ma bensì nei comportamenti che lo riducono in uno stato di apatia perenne dovuta alla mancanza di avversari degni di affrontarlo…e sono proprio i nemici l’elemento fondante dell’intera infrastruttura narrativa che ruota attorno alla figura di un uomo qualunque che con tanta semplicità è in grado di salvare il mondo.

5- Carnage Kabuto

Uno dei primi villain “spaventosi” che ritroviamo nella storia è Carnage Kabuto, un eccezionale combattente che nemmeno il suo creatore riesce a controllare. Tuttavia è un mostriciattolo che va in escandescenza piuttosto facilmente, e quando succede, lo vediamo trasformarsi nella “Carnage Mode” e divenir così una macchina di morte infermabile che metterà in grandissima difficoltà anche il povero Genos che si ritroverà fatto a pezzi nel corso dello scontro.

4- Orochi

Il leader dell’associazione dei Mostri, che abbiamo avuto il piacere di solamente intravedere nel corso della seconda stagione, è stato trasformato in un mostro dalla telepatica creatura Gyoro Gyoro. Una delle particolarità che lo rende un nemico decisamente pericoloso è la possibilità di condensare tutta la sua massa muscolare in un corpo di un essere umano, stiamo parlando di uno dei pochi villain che permetterà di far utilizzare a Saitama la sua vera potenza.

3 – Garou

Lo studente ribelle di Silver Fang è stato uno dei personaggi più apprezzati di questa seconda stagione poichè lo vediamo al centro di alcuni momenti di assoluta epicità. Il suo intento è quello di devalorizzare la figura dell’eroe che hanno tradito i suoi ideali, ma nonostante la sua grande abilità adattiva nel combattimento che gli consente di ottenere la nomina di “cacciatore di eroi” i suoi desideri di vendetta si infrangono quando si ritrova dinnanzi al pugno di Saitama.

2- Sonic

La figura di Sonic il “supersonico” è piuttosto contradditoria all’interno della storia visto che il suo unico obbiettivo non è quello di portare il caos sulla terra ma è bensì quello di battere Saitama dopo esser stato praticamente umiliato da quest’ultimo. La sua incredibile velocità e la sua intelligenza, corroborata da movenze tipiche dei veri ninja, gli permettono di superare qualsiasi avversità visto che la sua frorza è pari a quella di un eroe di classe S.

1- Saitama

Ebbene sì, in questa posizione ritroviamo proprio lui.
Delineare perimetralmente la figura di Saitama certamente non è un’impresa semplice, la sua controversa indole viene a manifestarsi solo quando si ritrova dinnanzi al nemico, ossia dinnanzi alla manifestazione della sua inadeguatezza. Piuttosto interessante risulta esser la capacità di analizzare ed approfondire le battute che precedono un qualsiasi scontro, nella fattispecie sono i nemici stessi a venir colti di sorpresa poichè si ritrovano dinnanzi ad un pelatone che, ignaro ormai dell’adrenalina e della paura, affronta a viso aperto qualsiasi avversità.

Quelle brevi ed insignificanti (almeno all’apparenza) battute poco prima del pugno che porrà fine allo scontro, elevano la figura di Saitama a vero anti-eroe ma nei meandri di un’anti-storia, ossia di un susseguirsi di avvenimenti che difatti rifiutano gli stilemi classici per crearne di nuovi ed altresì generando un personaggio che è nemico di se stesso. Ed è qui che si scopre la vera anima di One Punch Man, quella vera: da soli non si arriva a niente, anche se si è il più forte del mondo. Perché alla fin fine, anche se fisicamente si è già l’essere più forte, il buon Saitama ha ancora un obiettivo che cerca di raggiungere, una meta che non può esser raggiunta con nessun pugno: essere un eroe amato davvero da tutti.

Sull'autore

Francesco Palmiero

Enciclopedizzare, narrare, contemplare e condividere insieme l'arte videoludica.