Il Duro Lavoro di Musubu – Recensione

Il Duro Lavoro di Musubu
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Essere innamorati spesso ci porta a fare qualche passo falso. Questo credo che sia una cosa innegabile ed è successo a tutti di fare qualcosa di stupido nel nome dell’amore. Su questo argomento abbiamo visto nascere tantissimi film, serie tv e ovviamente fumetti. Ciò che ho letto però, spinge l’asticella dell’interesse un po’ più in alto grazie a tantissima follia. Il primo numero del manga Il Duro Lavoro di Musubu firmato da Taishi Mori colpisce e diverte e l’edizione Star Comics è come sempre abbastanza curata.

Il manga ci racconta la storia di Goro Sagami, un giovane di 24 anni segretamente innamorato di Musubu. Proprio per questo motivo si fa assumere al suo stesso lavoro, la Gomma Shonan S.p.a., ma senza rendersi davvero conto di quel che si fa là dentro. Questo lo porterà a scoprire che in realtà la ragazza che ama lavora alla creazione di nuovi tipi di condom. Niente di strano, se non fosse che il suo essere troppo sbadato lo porterà a dire cose sbagliate al momento sbagliato.

La narrazione inizia già con l’assunzione del protagonista compiuta e ciò è un vero e proprio punto di forza perché ci evita delle pagine di noiosa presentazione. L’autore riesce a dar spazio a ogni personaggio, donandone nel contempo una certa vitalità. Certamente, la sola idea di trovare un lavoro in base a una semplice infatuazione risulta essere totalmente fuori di testa, ma regge bene in tutta quella follia narrativa.

Il tratto di Taishi è sottile e precise. Le figure umane hanno delle interessanti proporzioni, mentre Musubu è stata creata appositamente per essere una ragazza costume perfetta. I dettagli sono tanti, ma spesso poco evidenziati ai fini della trama. Eppure, l’insieme è piacevolissimo da vedere e spesso strappa più di un sorriso.

Il Duro Lavoro di Musubu

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.