Il Guardiano Della Diga – Volume 2 – Recensione

Il Guardiano Della Diga – Volume 2
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Il periodo estivo è perfetto per la lettura di alcune opere che nella loro leggerezza racchiudono un mondo magico fatto di animali, di avventure e di quella magia grezza che può essere racchiusa nelle pagine cartacee di un volume. Il Guardiano della Diga mi sorprese l’anno scorso proprio per queste caratteristiche e per la qualità visiva, che rendeva eccezionale il mondo degli animali parlanti. Purtroppo il finale spezzava un po’ il ritmo della narrazione, ma questo si è ripreso in modo eccezionale già a partire dalle prime pagine del secondo numero, edito come sempre da BAO Publishing. Parliamo quindi di questo volume, dei suoi punti di forza e ovviamente di quelli deboli. Non mancano entrambi in quest’opera.

I tre amici sono oltre le mura della loro città e ovviamente devono tornarci al più presto. Un’impresa che si rivela essere più difficile di quel che si immagina, visto che proprio andando avanti si scopre che la loro non è l’unica città sopravvissuta. Tante altre vivono in modo felice, ma in modo pressoché identico al loro. Il pericolo della nube nera incombe di continuo su tutto e tutti. C’è però qualcosa che fa riflettere il maiale, ricordandogli costantemente suo padre. Un ricordo triste e doloroso che lo porta a chiudersi un po’ in se stesso e ad affrontare in modo più impervio ogni ostacolo. Purtroppo la diversità tra i personaggi si fa sentire velocemente, obbligandoli tutti ad agire in un certo modo.

Il duo Robert Kondo e Daisuke “Dice” Tsutsumi continuano a imbastire una storia nata da un piccolo cortometraggio. La storia ha ormai preso una piega diversa dalla sua controparte e vuole essere un racconto d’avventura con degli elementi fantasy. Una scelta ottima, ma che purtroppo non viene concretizzata affondo con i tempi narrativi. Questi infatti o risultano essere troppo dilatati o troppo stretti uno all’altro. Proprio questo risulta essere il tallone d’Achille dell’opera, ma che alla fine viene meno vista la qualità dell’insieme. Lo stile grafico invece risulta essere gradevole alla vista e con un tratto delicato e pastellato che ricorda tanto una fiaba. I colori si uniscono insieme per dar vita a un mondo fatto di colori e oscurità, di serietà e di fantasia, ma sopratutto di emozioni semplici e genuine.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".