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Avete presente quando da piccoli veniamo indirizzati verso qualcosa che in teoria dovrebbe piacerci? Veniamo condizionati in modo permanente con delle convinzioni riguardanti che un determinato colore appartenga a un preciso sesso o che un giocattolo sia adatto a un maschio o femmina. Delle volte, purtroppo, nell’editoria capitano dei casi in cui si crea una linea di romanzi per le bambine e una per i bambini. Romanzi che dovrebbero essere letti da tutti e che dimostrano quando siamo lontani dal lasciar stare questi stereotipi. Tra l’altro, da maschio vi posso assicurare che il rosa è un colore bellissimo, soprattutto pastello.
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In parte è proprio questo l’argomento trattato nel graphic novel firmato da Molly “Knox” Ostertag, Il Ragazzo Strega, pubblicato dalla casa editrice il Castoro. Un racconto che parla di molte differenze di sesso, di magia, di famiglia e del desiderio di capire qualcosa riguardo a se stessi.
Il racconto in questione parla di Aster, un giovane che vive in una famiglia molto particolare. All’interno di questa tutte le donne diventano delle streghe, mentre i ragazzi accontentarsi dell’essere dei mutaforma e combattere i demoni. Due destini opposti che non devono intrecciarsi. I maschi infatti non possono imparare la magia, mentre le femmine non possono trasformarsi. Peccato che proprio Aster sia un ragazzo che non ama l’idea di trasformarsi e che al contrario, cerca di acquisire le abilità magiche.
In famiglia quasi nessuno apprezza per davvero il carattere di Aster, che cerca in tutti i modi di scoprire la magia e alla fine impara a utilizzarla. A dire il vero, è possibile affermare che sia addirittura bravo nelle arti magiche, proibite ai maschi. Intanto, passeggiando nella cittadina vicina si imbatte in Charlie, con la quale stringe un’amicizia semplice e profonda.
Ovviamente la vita in famiglia è difficile e un grande pericolo si cela dietro l’angolo, costringendo Aster ad agire e a scoprire il proprio potenziale.
Molly Ostertag con questo graphic novel affronta molti temi delicati che circondano tutti noi e lo fa in modo divertente e appassionante. Certo, delle forzature narrative sono evidenti alla prima lettura, ma queste non vanno a inficiare sulla qualità generale dell’opera. I personaggi si muovono come in un qualsiasi young adult, parlando dei genitori e dei mille divieti, ma anche degli obblighi verso il mondo e verso gli altri del proprio sesso. Tanti argomenti si uniscono per darci un’idea dell’insieme e ci mostrano una nostra grande controparte cartacea. Purtroppo il finale è fin troppo frettoloso e non ci da un vero scontro contro le forze nemiche. Quella è la parte che meritava molto più attenzione, ma è anche la parte più difficile e complessa da realizzare per chiunque scriva delle storie.
Lo stile di Molly è facilmente distinguibile per via del suo tratto preciso, ma piuttosto minimalista. Questo non tiene molto conto del realismo dei corpi umani, ma piuttosto di quel che vogliono mostrarci o trasmetterci. I volti sono ben riconoscibili e viene posta una grande attenzione alle espressioni facciali. In linea generale è un’opera che dimostra a 360° le abilità di Molly nel creare un urban fantasy per ragazzi interessante e coinvolgente.