Inkulinati – Recensione

Inkulinati - Recensione
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Ho atteso a lungo questo titolo. Lo aspettavo per tantissime ragioni, ma ovviamente a colpirmi innanzitutto c’era lo stile grafico veramente accattivante e la stessa idea di fondo, che mi aveva catturato fin dal primissimo video. Ogni elemento di Inkulinati sembrava esplodere di una bellezza rara al giorno d’oggi. Ebbene, dopo averlo atteso per Playstation 5, posso dire che le mie aspettative sono state completamente ripagate e a distanza di ore di divertimento, di orde di nemici sconfitti e di qualche risata fatta, posso dire che si tratta di un piccolo “must have”.

Come forse lo saprete, Inkulinati metterà il giocatore nei panni del disegnatore. Per l’appunto, un Inkulinati. E no, non si tratta di una parolaccia o presa in giro. Il termine è infatti un mix tra le parole Ink e Illuminati. La prima parola ovviamente sta per inchiostro, mentre la seconda denota la colorazione molto accesa dei disegni medioevali. Proprio in quei disegni che troviamo un altro elemento chiave in quest’avventura, i marginalia. Si tratta per lo più di raffigurazioni caricaturali di animali e umani intenti a fare delle cose più disparate. Una sorta di rappresentazione in chiave comica dell’immaginazione di quei tempi. Nel ruolo di questo fantomatico personaggio (Inkulinati) dovremo scontrarci con eserciti degli altri Inkulinati e tutto per cercare di sconfiggerli senza alcuna pietà.

Qui però inizia il bello, perché sì, il gioco non è esattamente narrativo come piace a me, ma il gameplay gioca una parte a dir poco fondamentale e fenomenale. Nei panni del nostro Inkulinati dovremo costruire il nostro formidabile esercito fatto d’inchiostro per cercare di sconfiggere i nemici che si pareranno sul nostro cammino. Avremo a disposizione un certo quantitativo d’inchiostro, che useremo ovviamente per creare e piazzare le nostre unità nei punti strategici della mappa.

L’inchiostro vivo ci permetterà di creare la nostra armata, ma bisogna stare molto attenti nel piazzare le proprie truppe. Ogni unità ha una sua abilità particolare, descritta in modo piuttosto esaustivo dal gioco e che potrebbe portarvi alla vittoria oppure alla sconfitta. Parliamo comunque di un gioco dove un incontro è sempre diverso da quello precedente grazie alla struttura procedurale del gioco. Eppure non è solo un combattimento dietro l’altro quello che andremo ad affrontare. Ci sono tantissime altre cose da fare come ad esempio negoziare con i briganti, parlare e discutere, ma soprattutto ragionare. Insomma, tante sono le scelte che ci si pareranno davanti, ma toccherà a noi fare la cosa giusta.

Graficamente Inkulinati è uno dei titoli più stilosi di quest’anno. Sembra in ogni momento un enorme tela. Un quadro realizzato dai monaci amanuensi con dovizia, tantissimo amore e parecchia goliardia. Troviamo infatti il classico stile amanuense, che cattura il giocatore grazie a un tratto piuttosto grossolano e poco definito di ogni unità e ogni disegno. Anche il nostro Inkulinati sarà una rappresentazione goliardica del medioevo o chissà, magari di qualche altra opera molto famosa.

Inkulinati - Recensione

Proprio questo stile così variopinto, divertente e anche irriverente rende il gioco un piccolo gioiello che risalta parecchio agli occhi in messo ad altri titoli fin troppo simili tra loro.

Il comparto musicale di contro è sì interessante, ma non coinvolge mai del tutto e alla fine ho preferito una mia playlist medievale del caso a quella del gioco. Eppure si tratta di una vera piccolezza rispetto alla bellezza generale di un’opera in grado di divertire il giocatore per parecchie ore senza creare il fastidioso effetto “noia”. Un titolo che forse senza questo comparto grafico sarebbe apparso sì interessante, ma non così magnetico.

Sull'autore

Ginevra De Majo

Appassionata di serie tv e film.