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Nella mia vita ho giocato a cosi tanti giochi da perderne letteralmente il conto. Ho attraversato le gelide galassie popolate da svariate razze aliene, lande deserte che si trasformavano nelle fitte foreste piene di nemici e di guardiani intenti a proteggere un importantissimo tesoro. Ho visto cose che solo un videogiocatore conosce e posso dire con certezza che questa passione mi ha sempre regalato tantissime emozioni.
Una cosa che però non ho mai apprezzato appieno è la mappatura dei videogiochi open world. Mondi immensi e pieni di meraviglie che spesso cercavano di raggiungere il realismo, ma senza una geografia che somiglia a quella del mondo reale. Si tratta di un problema mio e me ne rendo conto, ma ovviamente questo è un ottimo motivo per parlare di quella che secondo me è la geografia pressoché perfetta nel mondo videoludico. Ora sicuramente starete già sotto casa mia con dei forconi, pronti a uccidermi, ma devo dirlo. Just Cause 4 ha la geografia (e quindi la mappatura e il world design) pressoché perfetta e vi spiego il perché.
La natura non è sempre la nostra amica e il mondo non è fatto per essere percorso a piedi in ogni suo punto. Chiunque ami camminare e avventurarsi sa che è cosi e sa che non sempre basta andare in linea retta per arrivare alla destinazione. Posso confermarlo senza problemi dopo aver attraversato terreni di praticamente ogni tipo a piedi e non è sempre una passeggiata. A volte è una fatica enorme arrivare in cima al monte, ma dopo il sudore, i dolori e l’affanno arriva quella sensazione di beatitudine che elettrizza ogni atomo del proprio corpo. Forse non è quello, ma semplicemente l’aria che lentamente percorre i polmoni distrutti.
Vi starete chiedendo del motivo di questa descrizione? Beh diciamo che viaggiando attraverso i mondi videoludici mi sono accorto che le mappe sono fatte in un certo modo, che va bene (anzi, benissimo) per il mero gameplay, ma non per il realismo. Ogni monte, ogni cratere e ogni parte la possiamo esplorare in lungo e in largo e non c’è luogo nascosto. L’artificio sta proprio in questo ed è ciò che non mi è mai andato a genio.
Just Cause 4 (ma cosi anche 3) non è un gioco perfetto, anzi, tutt’altro direi. Si tratta di un titolo abbastanza mediocre per certi versi, ma divertente come pochi e sopratutto, ho trovato una mappatura che a mio parere supera tranquillamente la maggior parte dei titoli usciti fino a questo momento. La mappa del gioco ripercorre praticamente tutte le zone possibili e proprio questo capitolo presenta qualche particolare molto convincente. La struttura dei monti rappresenta ciò che troviamo anche nella vita reale. Scorci irraggiungibili, sormontano le pianure piene di foreste verdi.
Non sono delle montagne amichevoli e a piedi non sono minimamente attraversabili. Se visto dall’alto, il mondo di gioco somiglia parecchio a quello reale ed è proprio questa la sua particolarità. Le stesse autostrade, che ci crediate o meno, sono un’ottima rappresentazione di quelle che percorriamo quotidianamente, ma ovviamente la parte migliore arriva proprio quando attraversiamo le zone collinose o montuose. Just Cause 3 ad esempio aveva quella magia da far somigliare tutto il mondo di gioco all’Italia. Avevamo zone che sembravano chiaramente uscite dal sud e in particolare la costiere Amalfitana, ma era possibile trovare delle zone che somiglianti alla bella Toscana e altre al nord Italia e i suoi Alpi. Stavolta abbiamo delle ambientazioni diverse con una grande catena montuosa al centro che mostruosamente mostra delle bellezze assurde tutte da scoprire.
Una parte importante della geografia è inoltre rappresentata dai canyon, che giocano un ruolo importante anche sulla fisica del gioco. Oltre ad avere quel bell’aspetto realistico che tanto mi piace i canyon aumentano la portata del vento e ovviamente rende molto più complesso andarci contro.
Ovviamente Just Cause 4 non si fa niente di questa geografia cosi ben elaborata. Al contrario, la rende quasi inutile. Il gioco non offre nessun motivo per esplorare in lungo e in largo tutte le zone. Cioè, ci sono dei minimi motivi per farlo, ma non giustificano la creazione di un mondo open world. Ci sono altri giochi che uniscono bene il mondo di gioco e la storia, ma questi mondi sono sempre fatti ad hoc per il giocatore. Questo vuol dire che la natura, per quanto bella, sarà sempre percorribile, volubile e un po’ fittizia. Un giorno, però, troverò un titolo che unisce sapientemente la resa geografica con una narrazione incredibile. Lo so per certo. Ovviamente vi consiglio di leggere la mia recensione di Just Cause 4.
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