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Kecia Lewis, star del musical di Broadway “Hell’s Kitchen”, ha pubblicato un video sui social media in cui accusa Patti LuPone, leggenda di Broadway, di microaggressione razziale. Il motivo? LuPone avrebbe definito “troppo rumoroso” lo spettacolo e avrebbe chiesto modifiche alle sue cue audio.
Nel video, Lewis definisce le azioni di LuPone “offensive”, “razzialmente microaggressive”, “maleducate” e “radicate nel privilegio”. L’attrice spiega di parlare a titolo personale e non a nome del cast, della troupe o dei produttori di “Hell’s Kitchen”.
Lewis racconta di diverse interazioni tra LuPone e lo spettacolo, culminate con la richiesta di LuPone al proprietario del teatro di modificare alcune cue audio perché “le riteneva troppo rumorose”. LuPone avrebbe poi inviato dei fiori al team audio e di palcoscenico per ringraziarli delle modifiche apportate.
Lewis ha anche mostrato una clip in cui LuPone si rifiuta di firmare un programma di “Hell’s Kitchen” perché lo spettacolo è “troppo rumoroso”.
Microaggressione razziale:
Nel video, Lewis spiega cosa si intende per microaggressione: “Sono commenti o azioni sottili e involontarie che trasmettono stereotipi, pregiudizi o presupposti negativi su qualcuno in base alla sua razza”. Definire uno spettacolo prevalentemente nero come “rumoroso”, spiega Lewis, può rafforzare stereotipi dannosi e sminuire l’arte e le voci che vengono celebrate sul palco.
Lewis critica anche il gesto di LuPone di inviare fiori come “sprezzante e fuori luogo”, soprattutto dopo aver presentato un reclamo formale che ha portato a modifiche che hanno influenzato l’intera produzione.
Richiesta di scuse e collaborazione:
Lewis chiede a LuPone di collaborare con lo spettacolo, attraverso una comunicazione diretta e rispettosa, e di essere consapevole dell’impatto delle sue azioni su team diversi. In assenza di collaborazione, Lewis considera le azioni di LuPone come bullismo, definendolo come “l’esercizio di influenza per interrompere l’uso del proprio status o delle proprie connessioni per causare cambiamenti non necessari all’ambiente di lavoro di qualcun altro”.
Lewis conclude il video invitando i veterani di Broadway, inclusa se stessa, a riflettere sul loro ruolo nella comunità teatrale e a promuovere una cultura di rispetto, empatia e inclusione. “A Broadway non siamo solo vicini di casa, signora LuPone, siamo una comunità che condivide l’arte e le sfide reciproche. Il rispetto e la collaborazione sono ciò che ci fa prosperare e ispirare la prossima generazione”.