Kena: Bridge of Spirits – Recensione della versione Xbox Series X/S

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Direi che Kena ha saputo farsi aspettare in tutti i sensi, inizialmente era stato annunciato e pubblicato per le console Sony ( PS4 e PS5) ma col tempo, non solo ha avuto un edizione PC ma è arrivata anche per le console Microsoft quindi Xbox Series X/S e Xbox One. Eppure in questi ultimi 3 anni l’ho aspettato come il natale per un bambino, essendo un titolo che è capace di puntare non solo sulla grafica accattivante, ma di quel tipo di novità che ci si aspetta in termini di divertimento ludico che di innovativa del mondo di gioco.

Che cosa mi riferisco con una novità che ci si aspettava? Perché è uno di quei progetti che non punta esclusivamente sull’accattivamento grafico, sulla cura al dettaglio e al colpo d’occhio per la mimica facciale. Ma permette di creare un mondo con una sua lore, con i suoi personaggi e storie che comunque continuano a vivere anche dopo che la console è spenta, e il pad lo appoggi sul tavolino di casa per dire “wow che esperienza“, perché Kena fa esattamente questo.

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Una guida spirituale

Il titolo che ci troviamo di fronte è squisitamente in singolo giocatore, con un ambientazione fantasy nella quale il mondo di gioco è possibile incontrare le anime, che vivono oppure hanno bisogno di essere aiutate del passaggio all’altromondo. Da traumi, impegni incompiuti, persone che vogliono bene e proteggere sono persone che hanno bisogno dell’aiuto di persone come Kena, ossia uno spirito guida la quale deve aiutare queste tipologie di creature.

La storia di Kena è quella di raggiungre il Sacro Santuario della montagna, ma per farlo ha bisogno di passare attraverso il villaggio che è ubicato in una foresta, ai piedi del Santuario ma ci sono dei problemi. Molti spiriti che ho citato precedentemente sono bloccati nella foresta, e anche nella cittadina immaginaria, e stanno creando delle barriere per bloccare ogni accesso al santuario.

Per questo si cimentirà in un viaggio per aiutare le anime che vivono nell’area, e che sono rimasti bloccati da quelle entità malvage che Kena, insieme ai propri alleati ( e non unico obiettivo del gioco, come ho letto in alcune sinossi di alcuni articoli) Rot, che sono delle creature pacifiche che abiano in questi luoghi. In breve il gioco non ha una trama complessa in stile Diablo, il quale ha un mondo di gioco estremamente dinamico e varigato, ma permette al giocatore di conoscere una realtà che non si vedeva da tempo.

Un viaggio pieno di novità

Il titolo è un mix fra un gioco d’avventura e un platform, in quanto permette al giocatore di non guardare esclusivamente da una prospettiva, ma di cambiarla per trovare una strada diversa dalla quale siamo arrivati in un determinato punto. Le abilità di Kena si amplieranno nel corso dell’esperienza, avendo come abilità di base un bastone che consentirà di prestare dei poteri alla nostra guardiana, come ad esempio una barriera che consentirà di proteggersi da eventuali attacchi, da parte di nemici oppure da qualche enigma ambientale.

Il bastone avendo proprietà magiche derivanti da delle gemme incastonate nell’oggetto, la quale permeterà di effettuare diverse azioni da dare alcuni comandi come attivare alcuni punti potere, per attivare dei portali, ai nostri alleati Rot. In questo contesto è impossibile parlare dei Rot, come ho appena citato, ossia queste creature che abitano il mondo di Kena e che ci aiuteranno se noi gli aiutiamo per mille motivi.

Il compito di Kena è di raggiungere il Sacro Santuario, e non di recuperare tutti i Rot del gioco in quanto è un aspetto secondario e non primario, perché semplicemente si potrà terminare il gioco anche solo con i primi 5 volendo, ma non è consigliabile in quanto limiterebbe l’esperienza all’interno del titolo. I Rot hanno diverse abilità che consentiranno di aiutare Kena, fra le quali possiamo citare la loro grande forza che ci aiuterà a spostare massi pesanti oppure statue da ricollocare in determinati punti specifici. Oltre a questo ci sono dei santuari che conferiranno un potere con maggiore forza, che consentirà al giocatore di distruggere un area maledetetta e più rot abbiamo trovato, maggiore sarà la forza conferita contro la zona specifica oppure durante un combattimento contro un nemico particolare.

Una strada in salita

Il titolo è pieno di aree che dobbiamo visitare, controllare e di volta in volta purificare non solo dalla maledizione degli spiriti non ancora in pace, ma anche affrontarli. Kena è capace di combattere anche molto bene, con un combat system molto semplice, che proggedirà nel corso dell’avventura che si completa fra le 10 e le 20 ore di gioco e al momento della scrittura, sono nella seconda parte della narrazzione che non vi dirò nulla per evitare eventuali spoiler.

Il bastone di Kena che abbiamo visto precedentemente, può essere utilizzato tranquillamente come clava in quanto riesce a competere con tutti i tipi di nemici, o quasi asseconda del tipo di antagonista che abbiamo di fronte. Nel caso dei nemici più comuni, che per fortuna non sono così tanti come ci si può aspettare, si potrà utilizzare due tipologie di attacchi di mischia ( da quello leggero a quello caricato e considerato pesante) oltre a due tipologie di attacchi a distanza, da un colpo lanciato dalla lancia e un altro dall’arco.

Nel caso dell’arco, così per tutti i potenziamenti da ricevere nel corso dell’esperienza del gioco, lo si ottiene in un momento specifico della storia in quanto permette di arrivare a distanze maggiori, oltre che con una forza superiore. In quanto ci sono dei momenti nelle quali si potranno attivare dei piccoli santuari, in grado di attivare oggetti oppure porte in pietra che non si può fare altro che visitare ogni singolo luogo per conoscere la zona.

Raggiunta la vetta, la vittoria è nostra

Ogni azione importante che eseguiremmo, da un combatimento fino all’apertura di varie casse presenti nel titolo oppure all’attivazione di santuari, riceveremmo dei cristalli che fungeranno come valuta nel gioco. Per tanto non esiste nessun modo di acquistare tramite soldi questi cristalli, li dovremmo solamente trovare nel corso dell’esperienza del gioco che saranno utili per due motivi.

Il primo è nella sezione delle abilità dove possiamo sbloccare alcune peculiarità, dal’aumentare il raggio dell’arco fino ad aumentare la resistenza della stamina della ragazza. Ce da dire che probabilmente l’unico aspetto che mi aspettavo di trovare in più sono proprio questi elementi, che ho trovato in buon numero ma non avrebbe dato fastidio vederne qualcosina in più, ma va bene lo stesso.

Un aspetto che non possiamo citare è la maschera di Taro, regalataci dai fratelli oppure qualsiasi altra maschera che incontreremmo nel corso dell’avventura, la quale permette di avere due abilità. La prima è quella di aprire determinate aree che in altresi sono bloccate da alcune maledizioni, la seconda è quella di vedere e trovare gli oggetti che si possono utilizzare per gli enigmi, oltre a trovare i vari Rot, in più ci mostrerà in tempo reale l’obiettivo del gioco del momento.

Da segnalare il fatto che nel corso dell’esperienza ci saranno delle zone di meditazione, le quali aiuteranno nell’aumentare l’energia vitale di Kena oltre a donare un momento di tranquillità al giocatore. Oltre a questo nelle casse che troveremo sparse nel gioco potremmo trovare oltre ai cristalli anche delle skin, sia per Kena che per i Roth, i quali potranno essere sbloccati da un negozzio, che ha la forma di un carretto, insomma ci sono tante cose da vedere e conoscere in Kena che gode di un buon doppiaggio in lingua inglese ( scandita molto bene e con buone voci) e sottotitolato in italiano.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.