La Gita del Terrore – Recensione

La gita del terrore
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Il libro “La Gita del Terrore” di Katherine Arden è il primo di una tetralogia che si concluderà nel 2022. La scrittrice è diventata celebre grazie alla sua trilogia “La Notte dell’Inverno”, in cui è possibile vedere l’amore per la cultura fiabesca russa. Una lettura che comunque vi consiglio, soprattutto in questo periodo così freddo e tetro.

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Stavolta però ci troviamo davanti a qualcosa di diverso. La nuova saga dei “Piccoli Spazi” è ambientata negli Stati Uniti d’America e vede delle creature molto più comuni per tutti noi. Il primo libro ha il giusto sapore dell’horror che si percepisce durante la lettura dei Piccoli Brividi, ma riesce a tratti a dare qualcosa di più, raccontandoci una stori concreta e conclusiva.

La storia vede protagonista la piccola Ollie. La ragazza di undici anni è intelligente, forte e una gran lettrice. Purtroppo, la sua bella vita si interrompe dopo la scomparsa di sua mamma e tutto le appare come una grigia landa deserta. Le persone iniziano a darle fastidio e l’unica ancora di salvezza resta suo padre. Un uomo gentile e paziente che ama la figlia più della sua stessa vita.

La sua vita grigia e triste verrà però stravolta dal ritrovamento (o dal furto) del libro “Piccoli Spazi”, la cui lettura cambierà per sempre la vita della ragazza. Ad accompagnarla ci saranno due alunni della sua scuola con cui farà amicizia nel corso dell’avventura, Coco e Brian.

Tralasciamo la storia perché è sempre bello scoprirla leggendola piuttosto che vedere qualche spoiler di troppo in una recensione. Lo stile di Katherine in La Gita del Terrore è pulito, leggero e si adatta perfettamente alla tipologia di racconto che si legge. Le descrizioni non sono eccessive, ma forniscono sempre un ottimo modo per immergersi in quel mondo americano di periferia che personalmente adoro.

Viene fin da subito a galla la parte psicologica del libro e vedremo spesso Ollie ripensare alla mamma, il cui ricordo le darà sempre il coraggio necessario per proseguire. Proprio i ricordi risultano forse un po’ troppo noiosetti, ma soprattutto creano un forte distacco dalla storia. Capiterà infatti di leggere i ricordi di Ollie sperando che finiscano in fretta per tornare alla realtà.

In linea generale il romanzo segue le vicende in modo molto diretto, senza perdersi troppo nei discorsi o spiegoni vari. La lettura risulta essere perfetta per i ragazzi dagli undici anni in su. 

La gita del terrore

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".