La Potente Thor #2: I signori di Midgard – Recensione

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Jason Aaron negli anni ha scritto quella che per molti è considerata la miglior storia di Thor con La Potente Thor (The Mighty Thor). La potenza narrativa dell’autore ha permesso a tante persone di godere di una storia capace di mischiare la politica, l’azione, le malattie gravi e ovviamente la spettacolarità. Panini Comics dal canto suo, oltre alla serie regolare ha iniziato a pubblicare le raccolte 5 volumi l’uno che permettono a tutti di godersi di queste storie. Dopo un primo esplosivo numero, inizio parlando del secondo, che non ha deluso le aspettative, anche se ha per un attimo abbandonato la tematica relativa al cancro. Per meglio dire, questa è stata messa da parte solamente per le questioni narrative, quindi non pensate a questo come a un problema. Tuffatevi nella recensione de La Potente Thor #2: I signori di Midgard.

La lotta per il potere

La storia di questo secondo volume, I signori di Midgard, ha per protagonista diversi personaggi, che andranno a intersecarsi in un turbinio di eventi. Da una parte abbiamo Dario Agger, che vorrà approfittarsene di una guerra in vista nei dieci regni per impossessarsi delle svariate ricchezze. Dall’altra invece troviamo Thor, ossia Jane Foster, che entrerà sotto indagine da parte di due agenti dello S.H.I.E.L.D.. Dario Agger invece, durante un incontro con altri uomini potentissimi della terra andrà in contro a qualcosa che non potrebbe minimamente immaginarsi. La sua avidità lo condurrà a sfidare Harada in persona, che lo neutralizzerà insieme a Oubliette Midas. Ovviamente Thor dovrà accorrere in sua salvezza, ma per motivi diversi dal semplice buonismo.

Si tratta di una storia che ovviamente va a continuare i primi cinque volumi, ma allo stesso modo, ci permette di avere una visione più ampia di tutti i fattori che vedremo nei prossimi volumi. I giochi di potere, la volontà di arricchimento, la fragilità di una donna capace di distruggere anche il più forte dei nemici. Tutto andrà a convogliare in un unica direzione.

Kraka-Thoom!

Come sapete, tutta la run è stata scritta da Jason Aaron, che attualmente continua a dirigere le redini con il Fresh Start. La sua abilità nel condurre i giochi con Jane Foster è davvero enorme e si ripercuote poi su tutta la linea narrativa. Niente è messo in secondo piano e non esiste qualcosa che sia superfluo alla storia. Jason ricostruisce i dialoghi pensando da più punti di vista e alla fine riesce nel suo intento di mostrare qualcosa di particolarmente originale, toccante ed emozionante. Stavolta un tema molto importante è la ricerca della ricchezza e l’avidità che ne consegue subito dopo. Questa metterà in lotta i villain uno contro l’altro, minacciando anche le persone comuni.

Dietro alle matite invece troviamo alcuni nomi come quello di Russel Dauterman, Rafa Garres (storie 6-7) e Frazer Irving (storia 12). Questi danno la vita a un quadro di diverse dimensioni e di importanza variabile. Troviamo infatti dei momenti in cui passato viene descritto come se fosse un po’ poco definito, ma variopinto al livello grafico. In altri momenti invece troviamo un presente preciso e delicato, ma allo stesso tempo movimentato e mai statico. Si tratta di un lavoro che senza dei bravi disegnatori sarebbe stato meno invasivo, mentre cosi siamo davvero su degli alti livelli.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".