La Vetta degli Dei – L’opera di Taniguchi su Netflix sa di montagna

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Tra tutti i mangaka che abbiamo avuto mondo, Jiro Taniguchi ha saputo distinguersi con ogni genere, dalla fantascienza allo slice of life e ovviamente all’avventura drammatica. Proprio come un’opera di enorme importanza che ha rapito il cuore dei lettori di tutto il mondo, La Vetta degli Dei. Annunciato parecchi anni fa, il film d’animazione basato sul manga sembrava non voler uscire in nessun modo e ammetto che stavo quasi perdendo le speranze nel poterlo vedere. Eppure, Netflix ci ha fatto questo regalo, rapendo il cuore di noi poveri spettatori.

il film d'animazione La Vetta degli Dei disponibile su Netflix e tratto dall'omonimo manga di Jiro Taniguchi

Personalmente non ero del tutto pronto a quest’avventura. Non volevo esserlo forse. Amo la montagna in modo viscerale, anche se faccio il trekking e non l’arrampicata e ogni storia al riguardo mi fa venire una gran voglia di mollare tutto e partire verso una metà a me sconosciuta. Non ero pronto, ma nonostante questo, sono rimasto travolto dalla bellezza del racconto di Taniguchi, che trasportato sullo schermo non perde nemmeno un briciolo della propria potenza evocativa.

La storia drammatica di una folle ricerca porterà il fotoreporter ad affrontare il passato di un grande alpinista e a cercare la verità su George Mallory. Questa folle ricerca sarà l’inizio di qualcosa che potrebbe capire solo chi la montagna la vive, ma forse è anche a questo che serve un film del genere.

Guardando La Vetta degli Dei ci si rende conto dell’immensità di questi giganti di pietra e del loro richiamo nei nostri riguardi. Il richiamo che diventa quasi assordante e che ingloba la persona senza esitazione. Questa sensazione è rappresentata benissimo in questo film diretto da Patrick Imbert. Il regista è riuscito a infondere l’animo dell’alpinismo, della natura e della sua crudeltà, rispettando nel contempo le opere da cui è stato tratto tutto.

I movimenti della cinepresa viaggiano molto dai campi lunghi a quelli lunghissimi, permettendo di goderci al meglio il mondo naturalistico visto dall’alto. Un mondo spaventoso e bello allo stesso tempo; un mondo che non lascia spazio agli errori. In tutto ciò il dramma umano è rappresentato in modo realisticamente angosciante, ma anche dannatamente ben congegnato. La ricerca della verità, il desiderio di vedere la storia dell’alpinismo stravolta, la curiosità di scoprire il destino di alcuni grandi uomini che diedero la loro vita alla montagna.

La fotografia è pulita e nitida, capace di mettere in risalto la maestosità della montagna e allo stesso tempo non dare per scontato ciò che si cela sotto e gli umani. Un ottimo film d’animazione animato in modo realisticamente splendido. Ci si perde in ogni singolo frame, capace di regalare le sensazioni di una foto, ma con le emozioni di un dipinto.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".