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Pensate alla vostra classica giornata post scolastica in cui arrivati a casa trovavate in tv una sfilza di cartoni animati e successivamente alcune serie televisive che si ricordano ancor oggi con una certa malinconia. Serie che spesso ci appassionavano grazie alla loro demenzialità e ai personaggi strampalati che ne facevano parte. Pensate un attimo a Sabrina, vita da Strega. Difficilmente non vi verrà in mente la ragazza sorridente, un gatto più finto uno spaventapasseri e le due zie particolari. Sinceramente da più giovane guardavo la serie e mi divertivo anche nel vederla, ma ovviamente dopo aver visto il primo trailer di Le Terrificanti Avventure di Sabrina la voglia di vedere quella nuova era tanta. Si tratta di una serie a sfondo horror con le classiche tematiche teen ed è uscita insieme in concomitanza con il reboot della serie Streghe e con il futuro reboot Buffy l’Ammazzavampiri. Attenzione però, con Sabrina non siamo davanti a un reboot, ma ne parleremo nel prossimo paragrafo di questo.
Sabrina e Archie
Questa nuova serie targata Netflix, come anche la precedente sono tratte dalla serie a fumetti dedicata al medesimo personaggio dell’editore Archie Comics. Per inciso, si tratta dello stesso editore che ha messo in commercio lo stesso personaggio di Archie, Betty e Veronica. Sabrina nasce nel 1962 come personaggio e rappresentava sempre l’epoca della propria appartenenza, evolvendosi anche in una serie di serie animate. Nel 2014 Archie Comics ha deciso di fare un reboot totale delle proprie serie, modernizzandole. Da qui nasce il primo approccio con i personaggi che conosciamo oggi grazie a Roberto Aguirre-Sacasa. Egli è lo sceneggiatore della serie a fumetti che porta l’omonimo nome della serie ed è lo showrunner della serie Riverdale.
Come forse saprete, infatti, Riverdale e Sabrina vivono nello stesso universo, ma non solo. Riverdale è una cittadina situata su un lato del fiume Sweetwater. Le avventure di Sabrina sono invece situate a Greendale, dalla parte opposta del fiume. Infatti non solo Riverdale viene citata, ma chissà, magari in futuro vedremo qualche cameo interessante. Anche all’interno del mondo dei fumetti i personaggi si sono incontrati.
Parliamo un attimo della sigla che da il via alle puntate. Si tratta di una sigla piuttosto semplice, ma interessante dal punto di vista grafico. Questa contiene infatti diversi riferimenti alla nuova serie a fumetti, mostrandone parecchie cover, ma omaggiando anche la vecchia versione di Sabrina. In questa recensione non vedrete alcun parallelismo con la nuova serie a fumetti, ma tra una o due settimane uscirà la recensione di questa e successivamente un articolo comparativo.
Un teen horror drama
Quella di Le Terrificanti Avventure di Sabrina è una storia piuttosto semplice all’inizio, ma che con l’andare avanti degli episodi si rivela sempre più interessante ed entusiasmante. Sabrina è una giovane mezza strega che vive a Greendale e che per il suo sedicesimo compleanno dovrebbe giurare fedeltà al Signore Oscuro (Satana, Belzebub, Lucifero o come lo volete chiamare voi). Facendo ciò dovrebbe però anche rinunciare alla propria vita da mortale e dire addio alle sue amiche e al fidanzato Harvey. La giovane ragazza ovviamente non vorrà cedere ai vari tentativi della congrega, cercando di rimanere sia umana che strega. Ciò le creerà non pochi problemi, ma qualcuno, probabilmente, ha dei piani più alti per lei e fin dai primi episodi scopriremo che la giovane viene guidata inconsapevolmente verso una direzione ben precisa.
Tralasciamo la storia però e dedichiamoci un attimo alla serie in se. La sceneggiatura che guida l’intero meccanismo funziona in modo fluido e la storia prosegue senza intoppi dal primo all’ultimo episodio. Ci saranno ovviamente degli episodi deboli (come il terzo), ma altri sono parecchio meritevoli e la storia va a farsi sempre più seria e a tema horror con il loro proseguirsi. Alcuni momenti potranno sembrare già visto o letti e potremo cercare addirittura di prevedere delle determinate azioni. In alcuni casi ci riusciremo, mentre in altri no. I personaggi sono quasi tutti scritti in modo e la nostra Sabrina appare credibile e sopratutto adolescente. Kiernan Shipka ha saputo dare giustizia alla sua interpretazione, ma in fondo, era già apprezzata ai tempi di Mad Men. Altro personaggio parecchio interessante è quello interpretato da Michelle Gomez (l’ottimo Maestro di Doctor Who per intenderci), anche le zie di sabrina, Hilda e Zelda interpretate da Lucy Davis e Miranda Otto (Spaced, Shaun of the Dead – Il Signore degli Anelli) fanno il loro lavoro regalandoci diverse emozioni. Purtroppo quello che lascia più a desiderare è Ross Lynch che interpreta la parte di Harvey, il fidanzato di Sabrina. Sembra quasi che gli autori abbiano deciso di mettere da parte una gran parte del rapporto tra i due giovani, ma forse ciò è stato fatto in vista della prossima stagione. Ovviamente è presente anche il gattone Salem, ma che stavola non parla come gli umani e ha anche una storia differente rispetto alla vecchia serie. Ma in fondo, ricordiamo che nei fumetti originariamente il gatto era addirittura rosso e la sua era una storia ancora una volta diversa.
Tecnicamente
Al livello tecnico ci troviamo davanti a una serie godibile in ogni suo momento, ma che non brilla per l’originalità o altro. Non è il suo compito in fondo. Quello lo si lascia ad altre serie più particolari. Sabrina intrattiene senza problemi, anche se la durata di un ora a episodio potrebbe scoraggiare qualcuno, ma in fondo Netflix ci ha abituati a questo con praticamente tutte le sue serie televisive. La telecamera in ogni caso fa il suo lavoro in modo semplice, ma preciso, dandoci sempre la possibilità di vedere l’azione sullo schermo. Alcuni punti hanno una messa a fuoco davvero particolare che oltre al personaggio sullo schermo cerca di sfocare arrotondando tutto. Molto particolare, ma funzionale. Il tutto è poi condito da una fotografia scura, ma abbastanza piacevole da vedere che però trasmette bene il senso d’angoscia, del male e dell’oscurità. Altro punto in favore sono gli effetti speciali. Non sono come quelli di un film blockbuster ovviamente, ma superano tranquillamente tantissimi film mostrati in tv in questi anni.
Insomma, si tratta di una serie tv piacevole da vedere, ma che non dovrebbe portarci al confronto con la serie precedente. Due prodotti diversi tratti da un fumetto che ha subito una crescita e una maturazione costante. Però la consiglio senza dubbio a tutti gli amanti del teen drama e del genere horror, anche se lo definirei semi-horror.
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