Like a Dragon: Infinite Wealth – Recensione

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La serie di Like a Dragon è probabilmente una delle saghe maggiormente amate in Giappone, e di conseguenza ricordata con affetto dal pubblico nipponico, con queste premesse il brand è riuscito a far cupolino anche in occidente. Alcuni preferiscono chiamarla Yakuza, per via del suo nome originale in quanto i protagonisti dell’opera, puramente di fantasia voglio ricordare, facevano parte di una delle tanti organizzazioni criminali giapponesi.

Forse per evitare problematiche dal pubblico per diritti o per altro, lentamente il nome mutò in Like a Dragon. Anche se è un rilancio della serie mantiene però inalterate le meccaniche di gioco, con un rilancio della trama passando dalle strade di Tokyo ( non tutte ma buona parte) fino ad arrivare alle Hawaii, che nell’immaginario collettivo giapponese è un po’ come per noi italiani l’Argentina oppure la costa nord orientale degli Stati Uniti, come New York e Boston.

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Una nuova vita per Ichiban

Ryu Ga Gotoku Studio ha realizzato un prodotto che per una persona come nel mio caso, che non ha masticato molto la serie, di creare un titolo d’impatto con molti contenuti extra narrativi ma semplice per un neofita come nel mio caso. Gli avvenimenti si svolgono narrativamente 2 anni dopo lo scoglimento dell’alleanza Tomi e del clan Tojo, nel quale il protagonista è il giovane – con qualche ruga di troppo – Ichiban Kasuga che cerca di andare avanti con la sua vita.

Trovato lavoro da impiegato presso un ufficio di collocamento aiuta tutti gli ex Yakuza, i quali non riescono ad adattarsi nella vita di tutti i giorni e devono fare i conti con le bollette, la spesa e molto altro. Fra un invito da un amico e una scazzottata contro altre teste calde, passeremmo le prime 4 ore per imparare le meccaniche di gioco e capire come funziona il mondo di Like a Dragon.

Fino a quando Ichiban non riceve una telefonata dalla sua madre biologica, che non ha mai conosciuto, che tra una frase sospetta e un altra confusa impara che si trova alle Hawaii. Non ci vorrà molto dove il protagonista farà bagagli per andare ad Honolulu, per fare cosa? Esattamente quello che pensate, farsi rapinare di tutto ciò che ha indosso – per sino dei vestiti – e ritrovare sua madre completamente da zero, e persino adesso che sto scrivendo sto ridendo come un pazzo dopo aver visto la scena.

Signora quelle mutande sono mie

Dal lato ludico è un titolo estremamente divertente e solido sotto ogni punto di vista, rispetto agli episodi precedenti – almeno di quei pochi che ho avuto modo di visionare in qualche video e provato su Game Pass – si è voluto indirizzarsi verso una realtà a turni. Per lo meno durante la fase di combattimenti si è voluti inserire degli elementi per una maggiore tatticità, scegliendo la possibilità di attaccare ( sia normalmente che negli attacchi speciali) oltre agli oggetti consumabili sia per Ichiban, per Ara-Chan e per chiunque altro.

Le fasi di combattimento saranno casuali nelle modalità free-roming, ossia quando potremmo girare liberamente per Honolulu, quando incroceremo dei teppisti locali che si divertono anche solo a picchiare qualcuno più anziano di loro. Nella linearità della storia non avremmo questo tipologia di problematiche, in quanto i combattimenti saranno scanditi dai momenti narrativi e per tanto in quei momento dovremmo solamente combattere e imparare.

La caratteristica che maggiormente mi ha interessato è il fatto che, le statistiche dei combattimenti – come difesa e attacco – miglioreranno da uno scontro all’altro. Per tanto non ci sarà nessuna tabella di potenziamento in merito, in quanto se vogliamo dovremmo solo combattere e basta, oltre a questo pensavo che l’aspetto della personalità fosse più complicato di quanto mi sarei aspettato.

Hai la battuta sempre pronta

La caratteristica maggiormente d’interesse per titoli enormi dal punto di vista delle varietà, è il mordente che possiamo avere di contorno attorno all’opera che fa dire “wow è dannatamente intrigante“. Da un aspetto fondamentale per passare il tempo come i mini giochi, che vedremmo successivamente, fino alle conversazioni con i personaggi del roaster dei protagonisti.

Questa caratteristica di poter scegliere come rispondere ad un personaggio, che va ad influire sulle tante sfacettature della personalità, permette al giocatore di sperimentare non solamente una volta ma una decina di occasioni. Immaginate di creare un minestrone, dove lo chef di questa fanastica cucina vi dice “Pijate quello che vi pare e non rompete le scatole” ecco è successo esattamente questo con Infinite Wealth, dove la rigiocabilità è alla base di tutto.

Dall’aumentare il carisma, al poter puntare esclusivamente sulla simpatia, oppure essere una persona che si arrabbia al primo commento ( indipendetemente se è una battuta sarcastica oppure qualcos’altro) andrà ad influire sulla personalità di Ichiban. Ce da dire però che lo modifica solamente in parte in quanto è un gioco lineare, in quanto completata la storia principale si potrà ripetere l’esperienza con i salvaaggi della prima, o più asseconda dei casi, partita svoltasi.

Voglio diventare un giocatore di Baseball

Il gioco ci offre molto non solo una storia altamente articolata, che porterà via almeno 30 ore di gioco escluse tutte le missioni secondarie e quant’altro, con queste premesse riuscirà a far divertire il giocatore in diversi modi. Sia in Giappone che nelle isole Hawaii, il giocatore potrà dilettarsi con una città viva e piena di cose da fare non solo fare missioni secondarie, ma anche passare del tempo nei locali.

Nella prima caratteristica ossia le missioni secondarie sono molteplici, e bisognerà completare il prologo perché in caso contrario non riusciremmo a ricevere gli incarichi di diversa occasione. Solo questa caratteristica permetterà di creare un articolo apposito dove, potremmo diventare dei fattorini per consegnare dei pacchi, al diventare un taxista e molte altre aggiunte.

Nel secondo caso è dedicato alle attività extra che saranno tutto ciò che potete immaginare, dal pasare il nostro tempo in un campo da baseball per divertirci, oppure andare in un bar a giocare a freccette e molte altre attività. Il tutto ad un costo ovviamente – in yen oppure in dollari – e per ricevere un minimo di guadagno ci saranno due modi, il primo è quello delle missioni secondarie mentre il secondo è confrontarci con qualche criminale, se vinciamo riceveremo del compenso da spendere dove vogliamo.

L’abito non fa il monaco, o quasi…

Essendoci diversi negozi per gli abiti, e per le armi ( di solito esclusivamente quelle da mischia), ci basterà andare in uno di queste località per cambiare abito/attrezzatura per migliorare il nostro guardaroba. Questo non sarà solamente una mere questione estetica di bellezza, ma ogni attrezzatura migliorerà le statistiche dalla difesa all’attacco quindi bisogna fare molta attenzione sull’equipaggiamento.

Dal lato visivo la mimica facciale e i gesti dei personaggi sono estremamente convincenti, riuscendo a immedesimarsi perfettamente su ciò che si vede a schermo. I doppiaggi sono limitati alle lingue inglese e in giapponese, ho scelto il secondo tipo di idioma per una maggiore immersione con il titolo, di ottima fattura e da segnalare che l’intera opera è tradotta perfettamente in italiano, come per altre lingue.

Gli effetti visivi sono ottimi così anche per il contrasto delle ombre, che ruotano in base all’illuminazione ambientale che tutto sommato è davvero convincente. Nulla da sgnalare su problematiche di bug oppure glitch, nelle mie sessioni di prova eseguite su Xbox Series X sono risultate perfette per una serie che, non fa altro che migliorare da un capitolo all’altro.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.