Lo Sfigatto: Nekonaughey – Recensione

Lo Sfigatto: Nekonaughey
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Il fumetto ha tantissime forme differenti che divertono sempre in modo diverso. Tra queste troviamo sicuramente le strisce, che rappresentano l’origine del fumetto moderno e che in un certo senso hanno origine con le icone religiose. Diversi paesi hanno prodotto delle strisce che hanno finito per rappresentarli in tutto e per tutto. Basterebbero dei nomi come Sturmtruppen, Lupo Alberto oppure come il leggendario Peanuts. Il Giappone invece è rimasto un po’ all’oscuro da questo mondo, almeno agli occhi di noi occidentali. Per tale ragione la casa editrice Star Comics ha deciso di pubblicare sotto il nascente marchio Wasabi, Lo Sfigatto: Nekonaughey firmato da Q-rais.

Nekonaughey è un gattone obeso di colore arancione, ma senza le strisce ed è costantemente sfortunato. Questo lo si poteva immaginare comunque dal nome dell’albo, ma non si tratta solo di sfortune. Le strisce di quattro vignette messe in forma verticale mostrano la vita quotidiana di una persona poco fortunata inserita nei panni di un gattone. Avremo quel classico momento in cui si entra in un bar, ci si siede e guardando il menu si rimane allibiti. Personalmente io ho avuto dei momenti simili con dei caffè dal costo di 6 euro e senza la voglia di alzarmi per non fare la figura di merda allucinante in un posto pieno di persone che mangiano dolci dal costo di un rene. Altre storie riportano comunque a dei momenti che si vive tranquillamente nel quotidiano e finiscono per strappare una risata spontanea. Però bisogna anche dire che non tutte le strisce riescono nel loro intento, anzi, al contrario. Capiterà di leggere alcune strisce che non hanno niente a che fare con la cultura occidentale e bisognerà andare alla pagina 135 per capirne il significato. Questo ovviamente romperà ogni magia di semplicità.

Q-Rais sfrutta lo stile tagliente e minimale per raccontarci la semplicità della sfortuna che colpisce il povero micio. La semplicità è una cosa comune nelle strisce, dove la semplicità vince sulla complessità e porta a strappare una risata. I colori caldi riempiono le poche figure dell’immagine e il muso del micione vi rimarrà impresso in testa per molto tempo.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".