Magic fish: Le storie del pesce magico – Recensione

Magic fish: Le storie del pesce magico
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L’immigrazione è un percorso naturale che ha dato al mondo la stessa umanità. Al giorno d’oggi poi, si tratta di un argomento scottante sotto parecchi punti di vista. Abbiamo visto tante storie riguardanti l’immigrazione e la sopravvivenza in un nuovo paese, con una cultura differente e una lingua nuova. Poi arriva Magic Fish: Storie del Pesce Magico di Trung Le Nguyen a ribaltare la situazione. Si tratta di una fiaba edita da Tunuè pregna di dolcezza, malinconia, passione e argomenti profondi e duri.

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Tien è un ragazzo vietnamita nato negli States e cresciuto in quell’ambiente in cui la parola “libertà” è forse la più importante. Vive una vita piuttosto tranquilla, ma sicuramente non benestante, tanto che sua mamma deve cucirgli la giacca un po’ troppo grande per lui. Eppure, lui non è triste per questo. I suoi amici sono il suo più grande supporto, ma lo è anche la famiglia, legata alla cultura vietnamita e in continua difficoltà con la lingua inglese.

Proprio per questo motivo, in famiglia di Tien esiste una tradizione, la lettura. Mentre sua madre fa le faccende di casa, il ragazzo le legge alcune fiabe da un grosso e vecchio libro. Si tratta di storie che molti di noi conoscono, almeno in parte. Altre volte invece qualcuno si troverà a fare qualche nuova conoscenza, nonostante la prevedibilità degli eventi narrati.

Eppure, la vita di Tien è più complessa di quanto ci si possa credere in quanto è un omosessuale che vive in un periodo difficile. Al telegiornale si sentono notizie riguardanti ragazzi picchiati e lasciati tutta la notte al freddo. L’atmosfera è piena di persone che non riescono a comprendere e per questo motivo si rivolgono alla religione. La sua grande amica sa tutto e cerca di fargli capire l’importanza del dichiararsi al ragazzo che ama, il loro miglior amico. Il protagonista invece vorrebbe semplicemente parlarne alla mamma, ma ha paura di una sua reazione negativa.

Quindi eccoci a vivere la storia di un ragazzo immigrato e omosessuale. Magic Fish: Storie del Pesce Magico racconta le vicende in modo delicato e toccante, senza mai annoiare, senza colpire il lettore improvvisamente. Ci viene mostrata la paura di mostrarsi perfino davanti ai genitori. Perché non si sa mai come reagirà la persona davanti a questa rivelazione. Certo, dovrebbe essere una normalità da prendere come tale, senza alcuna sorpresa, ma sappiamo tutti che non è così. Eppure, la famiglia e gli amici rappresentano quel campo protetto che dovrebbe capirci e rispettarci. La bolla perfetta.

Attraverso le fiabe scopriremo alcuni frangenti del passato della madre e dell’inferno che ha patito per fuggire dal suo paese. Questo ci porta al secondo grande tema, quello dell’immigrazione. Tien è un ragazzo nato negli USA e per questo motivo è cresciuto con la cultura americana, ma nonostante ciò cerca di tenere sempre retto il filo delle proprie radici. Anche in questo caso, le fiabe rappresentano il perno attorno al quale ruota la vita e tutto ciò che c’è attorno. L’immigrazione stavolta non è un qualcosa di drammatico dall’inizio alla fine. Anzi, si tratta di ricordi della madre, mentre per il figlio non sussiste questo problema e si sente accettato da tutti i compagni di scuola.

Trung Le Nguyen crea una strada fatta di problemi e difficoltà, ma anche di amicizia, del legame famigliare e d’amore. E nel farlo, utilizza ogni mezzo necessario. I dialoghi non sono mai noiosi o prolissi, raccontando il tutto in modo naturale. L’acceleratore non viene mai spinto al limite, ma al contrario, la velocità viene gestita bene e senza sbavature.

Il tratto dell’artista vanta una grande delicatezza, che poi si risente nel disegno e nella lettura. I personaggi hanno le giuste morbidezze e sono sempre rappresentati attraverso il giusto quantitativo di dettagli. Da questo punto di vista non c’è che dire, questo fumetto è un vero e proprio gioiellino. Si assapora ogni singola vignetta, che ci racconta nel modo più consono quelle che sono le emozioni dei personaggi. Potremmo focalizzarci solamente sui disegni eppure la storia avrebbe comunque un senso compiuto.

La magia si accende però grazie all’utilizzo sapiente dei colori. Le tonalità monocromatiche permettono al lettore di capire subito se si tratta del passato o del presente, degli stati uniti o del vietnam, della realtà o meno. Il verde, il giallo e altri colori rappresentano un vero e proprio punto di forza in questo fumetto. L’insieme dello stile e dei colori è come un brano jazz ben congegnato e suonato da un’intera orchestra.

Magic fish: Le storie del pesce magico

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".