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La letteratura per ragazzi è veramente ampia ed è adatta per ogni palato. Personalmente ho sempre apprezzato storie con dei toni un po’ cupi, ma fantasiosi. Racconti riguardo dei personaggi improbabili in città altrettanto improbabili che lottano per qualcosa senza conoscere la vastità del pericolo che incombe sulla loro testa. Pensiamo ad esempio a Una Serie di Sfortunati Eventi, che vi consiglio di leggere e guardare oppure a La Bandacadabra del buon Patrick Neil Harris. Entrambi i racconti parlano di ragazzi in fuga e in cerca di una vita migliore, ma quella di oggi è una storia leggermente diversa.
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Malamander (edito dalla casa editrice Il Castoro) è un romanzo scritto da Thomas Taylor e che a breve avrà una sua trasposizione cinematografica diretta da Josh Cooley. Si tratta dai una storia che mi ha catturato e conquistato, ma ammetto che ogni volta che prendevo in mano il libro, finivo per canticchiare la sigla della serie di Lemony Snicket. Il che in realtà donava un ulteriore senso di magia al racconto in questione.
La storia di Malamander è ambientata a Marina Infesta (oppure Marina In-Festa, in base al momento dell’anno) con un giovanissimo protagonista di nome Herbert Lemon. Il ragazzo lavora presso l’Hotel Nautilus come il ritrovatore degli oggetti smarriti e bisogna dirlo, fa il suo lavoro con massimo impegno e serietà. La sua vita piuttosto monotona viene però sconvolta dall’arrivo di una ragazza di nome Violet, inseguita da un uomo spaventoso con un uncino al posto della mano.
Questo incontro cambierà per sempre la vita del giovane fanciullo, che seguirà la ricerca di Vi. A Marina Infesta, infatti, tanti anni prima erano scomparsi i genitori della ragazza, che però non crede nella loro morte. Indagando, Herbert scoprirà che i suoi genitori alloggiarono nel Nautilus e che il padre visitò la città parecchie volte, cercando le prove dell’esistenza di una creatura mitica come il Malamander.
Tralasciamo quindi la restante porzione della storia perché credetemi, merita di essere scoperta in prima persona. Cosa invece è riuscito a fare questo testo? In primis bisogna dire che lo stile di Thomas Taylor è semplice, poco descrittivo, ma molto passionale. Non troveremo infatti le descrizioni minuziose delle vie, dei palazzi e della cittadina, ma nonostante questo la vedremo chiara e limpida davanti ai nostri occhi. I vicoletti, i negozi e anche il ristorante che serve le migliori Fish & Chips. Tutto sarà fin troppo vivo davanti a noi, perfino quella nebbia maledetta.
![Malamander La mappa di Marina Infesta](https://i0.wp.com/www.havocpoint.it/wp-content/uploads/2020/12/marina-infesta-city.jpg?resize=1320%2C971&ssl=1)
Marina Infesta è una cittadina piena di persone curiose, strane e fuori dal comune. Lo stesso Herbert ha le sue piccole stranezze ed è sempre molto scettico riguardo le leggende che circolano attorno alla città e al Malamander. Non si fa molte domande e sarà necessaria la presenza di Violet per scuoterlo un pochino.
I dialoghi diretti non lasceranno spazio ai giri di parole e alle incomprensioni. Tutto questo crea una linea retta da seguire durante la lettura, che proseguirà spedita verso il finale senza alcuna fermata nell’intermezzo.
Alla fine è impossibile non affezionarsi al giovane Herbie e alla sua amica Vi, che insieme troveranno un’intesa che solo i giovanissimi possono avere. Ci saranno anche altri personaggi, meno simpatici, ma tutti con un loro perché e un motivo per essere quel che sono.
Malamander è quindi un libro capace di ammaliare il lettore fin dalla primissima pagina e lasciarci un certo vuoto alla fine della lettura. Per fortuna che ritroveremo entrambi i personaggi a noi cosi cari in Gargantis, il sequel di questo bel libro.
![](https://i0.wp.com/www.havocpoint.it/wp-content/uploads/2020/12/malamander_cover-scaled-1.jpg?resize=713%2C1080&ssl=1)