Medaka Box #1 – Recensione

Medaka Box
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Con un po’ di ritardo, è arrivato il momento di spendere un paio di parole su Medaka Box, il manga shonen più famoso di NisioIsin e Akira Akatsuki, pubblicato su Shonen Jump nel 2009.

L’autore prima dell’opera

Tuttavia, prima di parlare dell’opera in sé, è giusto soffermarsi sullo scrittore di questa opera, NisioIsin, che sicuramente avrete già sentito se seguite il mondo delle light novels e degli anime. NisioIsin ha debuttato da giovanissimo con una serie di romanzi intitolati “Zaregoto“, ovvero dei racconti mistery che si basavano sull’assurdità dei moventi dei criminali, costruendo casi intricati e divertenti da risolvere. Di recente è stato prodotto un addattamento animato omonimo del primo libro, che è riuscito a catturare piuttosto bene l’essenza del romanzo grazie anche allo staff dello studio Shaft, da sempre legato all’autore.  Dopo Zaregoto, il suo successo più grande successo è stata la Monogatari Series, una serie soprannaturale che ha portato alla nascita di uno dei brand animati più influenti della storia del media stesso. Bakemoonogatari e Kizumonogatari in particolar modo hanno ricevuto un’accoglienza globale (tranne in Italia) più che positiva, dimostrando le particolarità della scrittura dell’autore e l’ottima amalgamazione con gli stili dei registi Shinbo e Oishi.

Le sue storie sono sempre state piuttosto aggressive, dotate di una straordinaria capacità magnetica nei confronti del lettore, soprattutto anche grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi e al sublime design di Vofan, l’illustratore dei romanzi.
Oltre a queste opere, è anche conosciuto per aver scritto Katanagatari, un altro capolavoro da poco pubblicato in inglese dalla Vertical (come le opere nominate in precedenza) e di cui esiste un anime da dodici episodi caldamente consigliato.

Da questo personaggio qui, non possiamo certo aspettarci qualcosa di banale e di semplice, no?
Esatto. Eppure, Medaka Box nei suoi primi volumi si presenta esattamente come un banale battle shonen, che presenta i classici elementi e i soliti personaggi. Una semplice rappresentazione di ciò che è sempre esistito, niente di più, niente di meno.
Ma è davvero così?

Un teatro a fumetti

Medaka Box
L’inarrestabilità di una protagonista vincente.

… Nonostante voglia affermare tantissimo il contrario, ebbene Medaka Box, per certi versi, è esattamente quello che sembra. Però, con un piccolo, semplice, appunto. Medaka Box è un teatro. Una recita messa in piedi per entusiasmare il suo pubblico, dando a ogni suo personaggio il ruolo che deve avere, rendendoli per certi versi consapevoli di essere soltanto degli attori. Almeno nella maggior parte dei casi. Questa pseudo rottura della quarta parete rende Medaka Box il battle shonen che spezza i limiti dello shonen stesso, divenendo di fatto un’opera consapevole della sua natura e in grado di ribaltare la percezione che il lettore ha dei suoi personaggi.

Il protagonista vincente verrà visto come una persona fin troppo esuberante che interpreta quel ruolo, oscurando come un grande sole gli altri ruoli minori che tuttavia fremono per dire la propria. Il perdente antagonista, d’altro canto, sarà semplicemente un attore stanco di interpretare quel ruolo e che, per la prima volta, vuole essere lui a mettersi la maschera dell’eroe. Tutto ciò narrato con una maestria incredibile che nasconde, a prima vista, i retroscena dei personaggi attraverso elaborati meccanismi di leve, specchi e wall of text.

NisioIsin, infatti, è estremamente logorroico in tutto ciò che scrive. Non si può limitare a dare le giuste informazioni per rendere la lettura semplicemente scorrevole. No, deve fare di più, deve dare di più, mostrando anche un lato forse esageratamente bizzaro in ogni suo personaggio.
Sebbene a una prima occhiata possa sembrare superficiale, con la giusta chiave di lettura Medaka Box risulta essere un’opera che è riuscita a modo suo ad andare avanti, elevando il suo pensiero sfruttando l’essenza stessa del target “shonen” come trampolino. Purtroppo, Medaka Box non ha avuto tutto questo successo in patria, infatti il finale è stato particolarmente accelerato a causa di una popolarità (ingiustamente) in caduta libera. Conn la nuova generazione di manga shonen in Shonen Jump, probabilmente, Medaka Box non avrebbe fatto la stessa fine. The Promised Neverland, altro manga edito Jpop, è sicuramente un altro caso di sfondamento totale della barriera che il vecchio modo di percepire gli shonen aveva costruito nel tempo.

La seconda è quella buona

Per quanto riguarda la direzione delle tavole, è difficile lamentarsene se non per i dialoghi eccessivamente dilatati che rallentano la lettura, stancando facilmente il lettore meno abituato. D’altra parte, a livello grafico tali tavole sono piuttosto pulite e precise, lasciando dunque spazio ai mille dettagli di ogni vignetta. Akira Akatsuki ha fatto un ottimo lavoro nel rendere scene mondane e di combattimento, utilizzando un tratto più che invidiabile e una piacevole gestione delle inquadrature, che catturano i momenti e le emozioni senza particolari problemi. Il design dei personaggi forse è un po’ troppo “pompato”, ma rimane comunque bello da vedere e si integra perfettamente con lo stile della storia.

Questa, per chi lo ricorderà, non è la prima volta che Medaka Box arriva in Italia. La GP manga (ex socia della Jpop) aveva portato tale serie in un formato piuttosto penoso, con un’edizione priva di sovraccoperta e, soprattutto, con dialoghi ricolmi di errori (causa assenza di un check efficace) e persino dei baloon vuoti. Tale edizione è stata una tragedia che ha giustamente allontanato l’interesse per Medaka Box nel nostro mercato, a favore magari di scan prodotte in modo più apprezzabile.
La Jpop ha accettato la sfida e ha rirpoposto Medaka Box con un’edizione decisamente migliore, più bella da vedere e con una sovraccoperta degna dell’opera. Nelle prime stampe vi erano ancora qualche incertezza nella gramamtica e nelle traduzioni, ma comunque il lavoro (ad oggi) è stato fatto veramente bene e questa edizione merita effetivamente l’acquisto.

Ricordo anche che la JPOP ha portato altre opere di NisioIsin (manga), come Shounen Shoujo (tre volumi, concluso) e Oogiri (volume unico). Se siete fan dell’autore non potete perdere anche queste opere.

Sull'autore

Gabriele Gemignani

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