Mercedes – Recensione del nuovo graphic novel di Daniel Cuello

Mercedes
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Essere potenti porta tantissime responsabilità e alla fine la caduta potrebbe essere cosi disastrosa da portare via tutto ciò che si è stati. Alcuni potenti cadono miserabilmente nell’oblio con un grande boato e con il mondo che cerca di rincorrerli per un po’ di giustizia, ma ovviamente capita raramente, troppo. Mercedes è proprio cosi, una donna potente, arrogante e in fuga. Quella che descrive Daniel Cuello è una storia abbastanza atipica, con un personaggio fin troppo particolare per poterci entrare in contatto. Dopo Residenza Arcadia e Guardati dal Beluga Magico, Cuello torna alla carica con quello che potrebbe essere un film, un libro o una serie televisiva, ma si tratta di un graphic novel, diretto e potente, ma allo stesso tempo fragile.

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Raccontare la storia di quest’albo non è una passeggiata. Ogni frase è un passo falso che porterebbe inesorabilmente allo spoiler e sappiamo tutti che oggi lo spoiler è peggio del colera per molti lettori o spettatori. Mercedes è una donna forte e risoluta che ha preso il possesso delle più grandi industrie del mondo. Ha dettato legge, creato infrastrutture e pensato al proprio ego, ma alla fine la bolletta arriva sempre. Puoi fuggire lontano, ma le autorità ti troveranno per fartela pagare e cosi è stato anche per lei. Cosi la potente donna inizia la sua fuga dalle forze dell’ordine, dai militari e da qualsiasi altra forma di governo o non che la vorrebbe dietro le sbarre. Questo perché ogni problema del mondo le viene addossato senza possibilità di dibattito, anche se magari non è le colpevole di tutto, ma quasi. Si tratta di una cosa che accade spesso nel mondo reale in fin dei conti.

Mecedes è però una donna troppo orgogliosa e non si tratta di un eroe o un anti eroe. Si tratta di qualcosa di a sé stante e ciò potrebbe piacere come potrebbe non piacere. Personalmente non ho mai trovato un momento di sintonia con un personaggio di questo calibro. Non ho apprezzato praticamente niente della sua personalità, ma ho apprezzato la voglia di raccontare una storia cosi. Perché non tutti diventano buoni in certe circostanze. Come dice il buon dr. Cox: “Bastarda è la glassa, bastardo il ripieno”. Mercedes ha alcuni bagliori di umanità, ma è davvero quella? Forse è solo un modo per elogiare il proprio ego, troppo grande per sentire o vedere qualche altro essere umano su questo pianeta.

In tutto questo Daniel Cuello scrive una storia matura, ben strutturata e con dei personaggi vivi. Si gioca spesso sulle personalità, sulle passioni e le paure, ma anche sulle preoccupazioni più umane, che però sembrano non toccare in nessun modo l’orgogliosa Mercedes. Lei è oltre qualsiasi legge e gli altri sono solo meri meccanismi nelle sue mani. Quei contorni spesso, però, creano nel lettore (me in questo caso) più interesse della protagonista stessa, ma è l’insieme che funziona grazie a tutti gli ingredienti.

Lo stile artistico è ovviamente quello classico già visto nelle due opere precedenti e come sempre è una meraviglia per gli occhi. Il tratto un po’ impreciso rende ogni tavola un po’ più viva ed è interessante l’attenzione verso le inquadrature. Queste hanno un qualcosa di cinematografico e lo si percepisce sopratutto in diverse sequenze. Insomma, una grande cura è stata posta verso quella parte che alcuni tralasciano un po’. Daniel non fa solo questo però, ma regala delle ottime espressioni facciali di ogni personaggio, e con questo crea tante diverse personalità che funzionano a modo loro.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".