Mon Yu – Recensione

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Al primo avvio la mia esperienza con Mon Yu non è stata una delle migliori in quanto, porta avanti una serie di caratteristiche di stampo vecchia scuola, come Dungeon Crawelr e bilanciamento delle abilità degli alleati, interessanti ma secondo me incompleti. Il titolo sin da subito fa vedere le sue potenzialità che però mancando alcuni tratti che potrebbero far divertire il giocatore, nel corso dell’opera ne parleremo con maggiore calma.

Il titolo è uscito su più piattaforme ossia Playstation 5, PC sul sistema operativo Windows e su Nintendo Switch quest’ultima è la realtà con la quale mi sono interfacciato. Il titolo a primo impatto non mi è piaciuto trovando un gameplay vecchio e non all’altezza delle aspettative, oltre nella concezione dove il giocatore deve più volte fare diverse esperienze e provare più combinazioni di squadre per realizzare un qualcosa di efficace, ma ne parleremmo con calma.

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Un mondo alternativo

La realtà con la quale verremmo a contatto sarà un mondo fantasy di stampo medioevale, nel quale il giocatore dovrà gestire un gruppo di mercenari – da farlo esclusivamente in singolo giocatore – creandoli da una interfaccia buona e interessante. L’intera grafica dei personaggi è atipica in quanto a differenza di progetti più comuni, perché non vedremmo letteralmente dei personaggi giocanti ma sarà quasi tutto gestito in terza persona in un modo quasi passivo, dove ogni creazione sarà un disegno ai quali dovremmo dare determinate qualità.

Questo probabilmente aiuta agli sviluppatori di creare un opera leggera, semplice da giocare e fruibile ovunque infatti la Switch non fa neanche troppa fatica a caricare il gioco in questione in quanto, è molto leggero da avviare che da scaricare. Però l’assenza di un qualcosa da controllare direttamente rende il gioco particolare, in quanto creato il gruppo ( da un minimo di un membro fino ad un massimo di 6 eroi) non li vedremmo minimamente in quanto la telecamera del gioco sarà in prima persona all’interno delle varie mappe dei dungeon.

La gilda degli eroi, questo è il vero nome dei protagonisti dell’opera, hanno il compito di ricevere un compenso per le loro missioni per liberare le varie mappe del gioco che sarà un castello, una reggia piuttosto grande oppure una grotta da esplorare. Non avremmo nessun personaggio all’interno del gioco sin dall’inizio per tanto, crearli da zero e ricrearli asseconda del bisogno sarà importante quanto conoscere le nuove aree.

Molte scelte artistiche

Ce da dire che creare delle squadre con abilità diverse sarà di estrema importanza in quanto, asseconda del tipo di nemico che abbiamo di fronte sarà diverso il modo in cui dobbiamo ingaggiarlo. Infatti potremmo scegliere non solo l’aspetto già realizzato dagli sviluppatori, nel quale avremmo una ragazza estroversa sempre sorridente fino ad un alchimista introverso che non ama stare al centro dell’attenzione, oltre ad una grande scelta di abilità.

Le abilità si differenzieranno dal cavaliere fino al mago, dal cacciatore al chierico per differenziare la squadra e mi dispiace ripetere sempre lo stesso concetto però, il gioco non ha molto altro da offrire se non una manciata di aree e di eroi. Dopo aver scelto l’aspetto estetico e la classe passeremmo alle abilità, la caratteristica che mi ha sorpreso ( e forse in negativo) è la possibilità di potenziare sin da subito le attitudini dei personaggi ma non nel corso delle battaglie come avviene in un comune RPG oppure JRPG.

Questo almeno toglie il divertimento di effettuare diverse battaglie e di potenziare i cacciatori, ma perché questo? In sostanza ad ogni nuova creazione dovremmo inserire questa nuova leva in una lista, che potrà essere mutata in un qualsiasi momento. Ma ce da dire che cambiare un personaggio è veloce e facile da fare, però è un atipico RPG con meccaniche in vecchio stile che a me non è piaciuto.

I dungeon sono particolari

Un aspetto che mi ha sorpreso è di utilizzare la telecamera in prima persona, e non creare un piccolo gruppo di personaggi da utilizzare a schermo per muoversi. Indipendentemente dalla mappa, se il castello iniziale oppure in un altro luogo, ci muoveremmo in caselle 1 x 1 e per passare da una stanza all’altra dovremmo varcare una porta, che ci condurrà potenzialmente in aree dominate da dei nemici.

I nemici sono divisi in tre categorie la prima sono i mostri da terra, attaccabili in ogni modo da quelli fisici, magici oppure quelli che possono attaccare anche dalla distanza. Il secondo gruppo è dedicato a chi può volare e per tanto, bisognerà avere una determinata arma/potere magico in grado di colpirlo anche mentre vola asseconda se è una creatura alata magica o altro.

La terza categoria sono i nemici più ostici ovvero i boss in grado di fornire, alla fine di ogni dungeon, la possibilità di poter passare da un’area che già conosciamo ad una nuova che non abbiamo esplorato. Ogni creatura abbattuta ci fornirà due caratteristiche la prima è l’esperienza, che passando da un livello all’altro ci forniranno abilità nuove, e la seconda sono gli oggetti consumabili che ci forniranno i nemici come pozioni oppure equipaggiamento come armi e corazze.

Nessun negozio da visitare

Forse una delle limitazioni maggiori che ho trovato è proprio un negozio dove possiamo spendere i nostri soldi, che guadagniamo nelle varie scorribande per il paese magico. Anche se abbiamo come alleata la Regina Eternia che ci guiderà in ogni dove, e ci fornirà aiuto in ogni modo sopra tutto quando siamo senza energie, non ci sarà molto altro da fare all’interno del gioco.

Un dungeon crawler sono abbastanza limitati però ci sono delle alternative, che ludicamente sono superiori in titoli come questo che non ho trovato molto interessante. Sembra un prodotto a fine a se stesso con meccaniche già viste dove ogni personaggio ha un abilità di base, ma nessuna skill in grado di poter alternare le abilità per tanto avere più personaggi abbiamo e meglio sarà.

Si può giocare? Dipende dai gusti per il mio tipo di palato questo tipo di titolo mi sembra limitante, che non ha molto da offrire se non le aree che si possono visitare da un luogo all’altro del gioco. Sperimentare le varie squadre risulterà l’unica caratteristica divertente e interessante del gioco, oltre sembra un prodotto per chi sta imparando a disegnare le varie tavole dei manga.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.