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Ricordo ancora quando tanti anni fa passavo molte notti a giocare a un gioco che non era privo di difetti, ma che comunque svegliava il mio spirito da avventuriero. Parlo del caro buon Monster Hunter Freedom Unite, uscito su PSP. Nel 2025 è uscito Monster Hunter Wilds e quel vecchio capitolo per la portatile Sony sembra solo un lontano ricordo. Eppure, è rimasta la sua essenza. Quella di un titolo in cui la caccia è il fulcro di tutta la vicenda, anche se abbiamo una storia di mezzo.
Tra l’altro, ricordo benissimo quel dannatissimo software per Playstation 3 chiamato AdHoc Party. Un modo per giocare online ai giochi che in effetti non possedevano affatto la modalità online. Quelli mi permise di giocare molto più a lungo e di passare notti intere con un gruppo di amici.

Detto questo, torniamo al capitolo fresco fresco di uscita.
Monster Hunter Wilds ha una trama veramente semplice, ma soprattutto superflua in molti punti a mio dire. Certo, far parte di una spedizione (e non è la prima volta) in un luogo ritenuto disabitato è un’esperienza che dà sempre un po’ di brividino, ma non è tutto oro quel che luccica. Purtroppo, la sceneggiatura rende quasi tutti i comprimari fastidiosi in molti punti, ma non è nemmeno quello il problema reale. Il vero problema è la progressione.
Giocare la prima parte narrativa equivale a fare un vero e proprio sprint dietro l’altro. Non esiste alcuna scoperta e non c’è nemmeno il desiderio di mostrarci qualcosa di più del già visto. Prima di una missione faremo la solita lunga cavalcata con il Seikret e non dovremo fare niente. Assolutamente niente se non ascoltare i dialoghi. Questo perché il nostro volatile si muoverà da solo, in modo da farci riposare in vista dell’eminente battaglia. Eppure, questa parte risulta essere veramente noiosa e alla fine si fa l’unica cosa utile, ossia arpionare tutto il cibo presente in giro.
Detto, questo, poi si arriva alla parte succosa del gioco, il combattimento. La caratteristica distintiva di ogni Monster Hunter e anche la sua unicità. Anche stavolta l’impronta action non ha scardinato l’anima tattica di un gioco in cui i mostri non hanno la barra vitale. Si cerca nuovamente il punto debole del nemico e poi lo si affronta con una giusta tenacia e un buon equipaggiamento.

Affrontare un grosso nemico non è un’impresa facile e talvolta sarà necessario chiamare qualcuno in proprio aiuto. Qualora steste giocando da soli, avrete la possibilità di chiamare degli NPC che risponderanno alla chiamata e vi aiuteranno a smembrare il nemico senza grosse difficoltà. Altrimenti c’è la via più divertente e interessante. Far squadra con alcuni amici. Questo vi permetterà di proseguire insieme nel gioco, ma anche di creare delle strategie più efficaci e soprattutto di divertirvi di più.
Come al solito, gli attacchi si concentrano prevalentemente con un solo pulsante, mentre un secondo vi servirà per dare la scudata o un colpo leggero. Questo però non deve farvi pensare che sia facile sconiggere un mostro. Tutt’altro. Proprio i pochi comandi permettono una grande varietà di combo, ma soprattutto talvolta dovremo optare per l’equipaggiamento secondario durante la battaglia e ciò modificherà completamente la nostra strategia.
Il gioco online è come sempre il fulcro secondario di questo gioco, che proprio dopo il completamento della storia, si apre veramente, mostrando la sua anima spietata. Non molti giochi riescono a vantare un comparto cooperativo di una qualità così elevata, ma Monster Hunter Wilds lo fa e lo fa dannatamente bene. Anche il mondo di gioco si aprirà davanti a noi dopo la fine della storia e il Sekret diventerà non solo un buon modo per spostarsi da una località all’altra, esplorando i vastissimi territori. Il nostro fidato compagno sarà anche il vero e proprio game changer in un mondo che sembra essere rimasto fin troppo statico.
L’equipaggiamento disponibile in fin dei conti si basa sempre sui soliti archetipi, ma saranno le varie personalizzazioni a farci strizzare l’occhio di pura gioia. La libertà è piuttosto elevata, anche se relegata come sempre al tipico mondo di Monster Hunter.
Al livello grafico non mi aspettavo di trovarmi davanti a un titolo spaccamascella e così è stato. Già un anno fa dissi che il RE Engine faticava in modo incredibile con Dragon’s Dogma 2, che soffriva di troppi problemi. Questi stessi problemi se li porta via anche Monster Hunter Wilds, dimostrando ancora una volta l’incompatibilità del genere e del mondo aperto con il motore grafico. Ogni figura, da lontano soffre di enormi rallentamenti, che si attenuano man mano che ci si avvicina. I piccoli problemini prettamente di dettagli e grafici sono sparsi un po’ ovunque ed è un vero e proprio peccato per un titolo di questo genere.

Certo, alla fine non sono problemi che precludono il completamento del gioco. Nemmeno ci provano a rovinare la partita, ma sarebbe stato indubbiamente bello vedere un’ottimizzazione come si deve su console come Playstation 5 e Xbox Series X.
Dal punto di vista del doppiaggio, devo dire che nonostante alcune piccole cadute, il gioco si mantiene su di un livello piuttosto alto. I doppiatori riescono a dare un giusto