MotoGP 22 – Recensione su Xbox Series X

Motogp 22
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Milestone è una delle realtà fra le più conosciute nel panorama mondiale, specializzato nei titoli riguardanti le corse su due e quattro ruote. Su queste pagine ho avuto modo di recensire alcuni capitoli del brand di MotoGP, non solo su Xbox Series X che è la piattaforma sulla quale ho avuto modo di testare il prodotto ma i capitoli precedenti. Come ad esempio il 21 e il 20, che ho giocati rispettivamente su PS4 e ancora prima su Switch, ma quali saranno le differenze? Attraverso questo articolo andremmo a scoprire quali sono le novità e le diversità dell’ultimo capitolo.

Una stella nascente

L’inizio della carriera è piuttosto simile a quanto visto nei capitoli precedenti, dove si potrà scegliere il o la pilota che andrà correre nei rispettivi campionati in una gestione dell’alter ego piuttosto completa per quanto riguardano le tute, caschi, guanti e stivaletti ma scarno nei volti proposti. Infatti tolto la possibilità di scegliere il sesso del pilota saranno presenti una manciata di volti, già pre-caricati nel gioco e non si potrà minimamente modificare i tratti.

Scelto il pilota (così vale anche per il numero e colorazioni dell’abbigliamento da motociclista), dovremmo scegliere il nostro primo ingaggio e da quale campionato partire. In questo scenario si apriranno diverse porte scegliendo prima di tutto il livello di difficoltà, dal facile al difficile, questi ultimi estremamente importanti in quanto inciderà sull’indicatore del tempo, più i piloti saranno cattivi e maggiore saranno i tempi da battere.

Alla fine prima di decidere il campionato dobbiamo scegliere la scuderia e qui abbiamo una novità, a differenza delle edizioni precedenti dove ci si presentavano diversi tipologie di contratti, con marche di moto differenti, ci presenterà l’innovazione di creare da zero un nuovo team. Con questo decideremmo noi la tipologia di ingaggio, gli sponsor e il tipo di moto con la quale scendere in pista ma sarà un processo un pochettino lungo, in quanto almeno all’inizio, perché dovremmo andare alla ricerca di qualsiasi cosa. Nel caso scegliessimo una scuderia già formata questo sarà più semplificato, in quanto il gioco ci guiderà passo per passo.

Un Team da gestire

Dopo aver scelto tra una società che ci ingaggia oppure una creata da noi, dovremmo gestire l’intera infrastruttura del team nel quale non ci sarà solamente la problematica legata ai risultati, ma anche ai relativi costi della scuderia – come stipendi e gli spostamenti da una nazione all’altra – e alla moto. Di conseguenza dovremmo stare sempre attenti ai costi e non esagerare con gli stipendi, perché iniziare con il manager con uno stipendio alto significherà fallire dopo il primo GP.

Ma proprio durante i Gran Premi avviene un avvenimento importante ai fini del team, ossia lo sviluppo del mezzo completando diversi obiettivi scelti dalla casa madre oppure dal gruppo degli ingegneri. Durante le varie gare – divise fra prove, qualifiche, gare e test durante l’anno – dovremmo completare dei compiti come mantenere un certo ritmo di velocità, completare un giro senza toccare i cordoli oppure un altra richiesta per migliorare ogni aspetto della moto ma non solo.

Dai freni, al telaio fino al motore dovremmo migliorare ogni aspetto del mezzo in modo da renderlo sempre più performante e veloce, in modo da essere competitivi durante il campionato. Una caratteristica che non è cambiato durante i vari capitoli della serie, è il cambio scuderia durante il campionato in corsa e sarà possibile iniziare con una KTM e finire con una Ducati, ma sarà una decisione del giocatore se acconsentire il cambiamento immediatamente oppure aspettare perché non è un obbligo.

Tante gare da completare

Lo stile delle gare non sono cambiate dai capitoli precedenti perché avremmo quattro modalità, la prima già citata carriera dove poterà un nuovo pilota sul tetto del mondo. Qui c’è una novità legata al tipo di campionato, ovvero potremmo scegliere il campionato completo, quello breve oppure a metà asseconda di quante gare vorremmo scendere in pista.

La seconda modalità è legata alle sfide che come abbiamo visto negli episodi passati, potremmo vivere momenti specifici di gare fra le più interessanti dei mondiali passati di 15 o più anni fa. La terza è la modalità libera e questa per me è la più interessante, in quanto potremmo scegliere un campionato ( Moto3, Moto2 o MotoGP) e correre in un Gran Premio con i piloti di quel torneo, forse la schema libero sarebbe più azzeccato se ci fossero anche i tornei passati, ma al momento ci dobbiamo accontentare di ciò che abbiamo di fronte.

La quarta e ultima parte, ma non meno importante, è la sezione multiplayer che garantisce ai tanti giocatori di scendere in una gara dove ci si può gareggiare insieme ad altri giocatori. Qui ci si può entrare in partite veloci per gareggiare in circuiti dei GP ufficiali del campionato, oppure creare delle gare insieme ai nostri amici scegliendo il pilota del gioco in alternativa il nostro alter ego, che non fa mai male mostrarlo a chi è un appassionato di questo settore.

Sempre più reale

Nel corso delle diverse ore di gioco delle gare è davvero intrigante sia nei comandi che graficamente la realtà che possiamo vedere nelle corse ufficiali, e quelle realizzate nelle piste per chi vuole avere un contatto più diretto con questo mondo. Per quanto riguarda lo stile di guida lo si può scegliere all’inizio, durante la fase della creazione del personaggio, con uno stile di guida più aggressivo oppure più equilibrata durante le varie competizioni.

Ogni stile avrà vantaggi che svantaggi asseconda di come vorremmo correre, in ogni caso esagerare comporterà cadute e giri annullati quindi trovare un andamento equilibrato da un circuito all’altro permetterà di avere, asseconda del team nel quale correremo, tempi che desideriamo. I comandi sono come gli abbiamo visti nelle edizioni precedenti, con un grilletto potremmo accelerare con un altro frenare e con gli stick analogici potremmo cambiare la direzione della moto e con l’altro ruotare la visuale, in modo da poter vedere se di fianco o dietro di noi abbiamo un avversario.

Ma quali sono le differenze fra le console? Fra la console di casa Sony e quella di Microsoft le diversità sono minime, per quanto riguarda i controlli della moto sono quasi identici e graficamente sono ottimi – e qui bisogna spezzare una lancia a favore della casa di Redmond, in quanto i caricamenti sono quasi istantanei e i movimenti dei piloti sono naturali e belli da vedere. L’unica versione che forse perde un po’ è su Nintendo, che forse è quella che pecca un pochettino nei comandi ma tutto sommato gestibile e fruibile quanto su Playstation e Xbox.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.