Recensione – Hollow Knight

Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.

Quello degli indie è sicuramente un settore che negli ultimi anni ha aperto la strada a diversi piccoli studi creando grandi capolavori quasi alla pari dei AAA. Certo non tutti riescono nell’impresa e diciamolo pure, alcuni sono veramente da scartare, ma non è il caso di Hollow Knight, un titolo creato ad opera di Team Cherry. Pensate che questo titolo è stato sviluppato solamente da tre persone; per farvi capire la cura e tutta la loro bravura che ci hanno messo, senza contare che il genere metroidvania negli ultimi anni è tornato di moda. Inizialmente il titolo faceva parte di una campagna Kickstarter e venne pubblicato per la prima volta sullo store di Valve, Steam. Successivamente venne convertito per macOS per poi approdare anche su console inizialmente su Nintendo Switch e, proprio in questi ultimi giorni su PlayStation 4 e Xbox One.

 

Hollow Knight alle prese coi saltelli!

Salta qui, picchia lì

Quando Hollow Knight uscì per la prima volta su PC il gioco era completamente in inglese, passato un po’ di tempo c’è stata una forte collaborazione di una traduzione ufficiale in italiano. Non che l’italiano serva per un titolo metroidvania ma comunque non guasta e, riesce ad essere più appetibile anche per coloro che non masticano l’inglese.

La “trama” di Hollow Knight se così si può chiamare è  molto probabilmente uno dei punti forti del titolo. È intrigante, misteriosa e con un pizzico di oscurità. Oltre a vagare per la mappa in attesa di completare il titolo, vagando nei posti oscuri e pericolosi c’è anche la voglia di scoprire qualcosa in più sulla trama. Il modo di raccontare lo possiamo paragonare ai titoli di From Software come Bloodborne o Dark Souls anche perché, effettivamente non racconta proprio tantissimo, lungo il nostro percorso troveremo alcune statue con cui possiamo interagire e avere qualche frase oppure parlare con qualche personaggio.

Il gioco si svolge nella località chiamata Nidosacro dove è dominata dalle ombre e dalla polvere: strane e diverse creature si albergano nelle profondità. La vita di tutti i giorni sembra essere arrivata alla sua conclusione, non troviamo altro che rovine, abitate da pochi sopravvissuti tra questi il protagonista chiamato appunto Hollow Knight. Il mondo di gioco è abitato da vari insetti come: api, lombrichi, scarafaggi e cosi via e il tutto è disegnato a mano in maniera impressionante.

All’avventura noi andiam!

Gameplay

Il gameplay di Hollow Knight è classico e molto semplice. Lungo la mappa il protagonista incontrerà dei nemici, colpendoli con la nostra arma che, non è altro che un aculeo, guadagneremo anime con la possibilità di ripristinare la nostra vita usando l’abilità “concentrazione” oppure usarla contro i nemici attraverso la magia. Per chi è alle prime armi con i metroidvania potrebbe sembrare fin troppo ripetitivo il fatto di andare avanti e indietro per la mappa; eccessivo backtracking direte ed effettivamente gli sviluppatori hanno un tantino esagerato. Per poter sbloccare la mappa e vedere dove siamo, sentiremo lungo il nostro percorso un canticchio, questo vuol dire che più avanti potete trovare il personaggio Cornifer, sarà lui che vi venderà le mappe nei vari luoghi. Per poter comprare la mappa e andare nei negozi per sbloccare abilità, chiavi e molto altro ancora, basterà farmare i cosiddetti Geo la moneta di Hollow Knight. I geo si possono recuperare battendo i nemici ed è proprio qui che troviamo un pizzico dei Souls, rischiando di morire si perdono tutti i Geo e si riparte dall’ultimo punto di salvataggio. Tornando al punto dove avete perso i geo potete recuperarli dalla vostra anima oscura che vedrete fluttuare, colpitela prima che vi colpisca e recuperate all’istante tutto. Le panchine sono la vostra salvezza, sono punti di salvataggio, ripristinano la vostra salute ed  avete l’opportunità di modificare le abilità per esempio: molto utile l’abilità di vedere su quale lato della mappa siete oppure la possibilità di raccogliere in automatico i punti geo senza doverci passare normalmente. Le panchine le possiamo definire una sorta di falò e, anche qui troviamo il richiamo ai Souls anche perchè non sono assolutamente vicine. Troverete diverse stazioni che fanno da viaggio rapido, molto bello perché parte anche un mini filmato con l’animale che cavalcate. Il gioco si basa quasi interamente sull’esplorare l’intera mappa, dedicarsi alle varie quest e battere i boss per niente semplici ma comunque ben strutturati. Noterete fin da subito che passerete più volte negli stessi posti, come scritto precedentemente si nota una certa ripetitività, molto backtracking è vero che il genere metoidvania lo propone ma è anche vero che in sto gioco è fin troppo eccessivo.

Benvenuti a Verdevia!

Una matita incredibile con un team stupefacente

Hollow Knight è una meraviglia per gli occhi, il titolo è stato testato su una PlayStation 4 Fat. L’illuminazione, le ombre, i dettagli dell’erba, le movenze di Hollow quando taglia l’erba con l’aculeo è davvero spettacolare. Gli effetti particellari sono qualcosa di meraviglioso, i caricamenti tra una zona e l’altra sono pressoché veloci e la fluidità del personaggio è notevole. Anche gli NPG e i boss sono disegnati veramente bene.

I trofei sono davvero difficili ed una sfida continua per tutti coloro che ambiscono al platino, sono 35 e riguardano principalmente lo sconfiggere dei boss, ottenere tutti gli amuleti, salvare le varie larve etc.

Il mio consiglio è quello di comprare il titolo su Nintendo Switch per sfruttare a dovere il fattore portabilità, in caso va comunque bene giocarlo su tutte le piattaforme su cui è uscito.

Sull'autore

Salvatore Cappai

Classe 1990. Su HavocPoint troverai tantissime mie recensioni dedicate ai videogiochi e tantissime novità sul mondo delle SerieTv e del cinema!