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La sezione di videogiochi Indie è molto spesso considerabile come un settore indipendente dall’industria videoludica moderna. Questo perché, mentre nei tripla A il trend è “il sequel più grosso” o “l’aver più contenuto”, negli indie di qualità il focus è tutt’altro. La storia insegna che i giochi indipendenti che lasciano il segno sono coloro i quali si concentrano su un concetto e lo sfruttano al meglio. Alcuni esempi possono essere Celeste, Shovel Knight, Bastion o il recente Orwell: Ignorance is Strenght. In questa categoria di giochi vuole collocarsi anche Rogue Aces, un simulatore di volo 2D fortemente arcade, sviluppato da Infinite Stratos Game.
In guerra, ma con leggerezza
Rogue Aces è un gioco, come detto prima, fortemente arcade, il che significa che non avremo alcun tipo di narrativa ad accompagnarci nel gioco. Le poche interazioni che si avranno saranno dei brevi discorsi con il proprio capitano, che inserirà i giocatori nel contesto dicendo di aver scatenato una guerra per sbaglio. Tutti questi brevi discorsi cercheranno di essere ironici e leggeri, ma personalmente li ho trovati poco memorabili e privi di carisma. Sono inoltre veramente pochi, probabilmente sotto le 40 linee di dialogo. Pur mancando narrativa, vi sono diverse modalità campagna, che quindi portano con se una progressione.
Una base solida…
Il gameplay si basa su una riproduzione giocosa delle “dogfight”, cioè i combattimenti aerei. Il giocatore avrà a disposizione una vita e 3 veicoli prima di incontrare il game over. Questo comporta che, nel caso si muoia sopra la propria base e si riesca a uscire dall’aereo in caduta, sarò possibile cambiare mezzo. Questa meccanica risulta molto utile, anche grazie al sistema di upgrade dell’aereo. Uccidendo gli aerei nemici, questi lasceranno cadere dei potenziamenti i quali, appena raccolti, potenzieranno varie statistiche del nostro veicolo.
Questi upgrade non verranno persi cambiando veicolo, ma si resetteranno ad ogni nuova partita in qualsiasi modalità di gioco. Potersi salvare e continuare a giocare per 3 volte è quindi una meccanica gradevole che dona un pizzico di profondità al gioco. Profondità che viene ulteriormente accentuata da un sistema di gestione di carburante, missili, bombe e danni. Come intuibile, il carburante sarà limitato, e verrà consumato in quantità maggiore nel caso si utilizzi il turbo. Le munizioni normali sono invece infinite, ma sarà necessario fare rifornimento di missili e bombe. Per poter rimettere a nuovo l’aereo con ogni sua risorsa bisognerà atterrare in una base di proprio possesso, spendendo la valuta di gioco, ottenuta completando obbiettivi e abbattendo nemici. La base di gameplay è piuttosto solida, con un game design intelligente il gioco potrebbe essere più che valido, ma è osservando questo fattore, che cominciano le lacune
…ma limitata dall’applicazione
Aver pochi contenuti è diverso dall’avere un contenuto limitato. Per far un esempio con in già citato Shovel Knight, il titolo di Yatch Club Games è corto, avendo dimestichezza nel genere lo si può concludere in 2 ore, ma non è limitato. Il gameplay viene sfruttato in modi diversi e intelligenti, tanto che, una volta concluso il gioco, rimane soddisfazione e nel mio caso anche voglia di rigiocarlo. Con Rogue Aces parliamo invece del caso contrario. Pur potendo vantare una decina di modalità di gioco e una buona base di gameplay, il titolo risulta limitato. Esiste essenzialmente una mappa di gioco, molto banale come struttura, e 2 tipologie di nemici considerabili pericolosi aerei normai e Aerei da Boss, entrambi abbattibili con 1 missile.
All’interno di questo contesto già di per se privo di reale varietà sarà possibile fare 3 tipi di missione: uccidere un certo numero di nemici, distruggere le munizioni o conquistare una base. A terra ci saranno altri “nemici” ma non comportano mai una minaccia per il giocatore, che siano carri armati o navi il loro comportamento non sarà porterà alcuna problematica all’aereo del giocatore, a meno di errori molto grossolani. Nelle 4 diverse modalità di campagna cambierà qualche dettaglio, come il dover accelerare manualmente o il poter scegliere il proprio obbiettivo, ma il gioco in se non si distaccherà mai dalla formula dettata dalla prima modalità disponibile. Meglio invece la modalità arcade, specie quella survival, che permette di intraprendere battaglie molto interessanti con una buona dose di tensione. Queste modalità sfruttano meglio la base del gameplay, mettendo il giocatore davanti a pericoli più tangibili, ma rimangono comunque ancorate dai pochi nemici e dalla mappa che non aiuta la varietà.
Tecnicamente anonimo
Rogue Aces gira senza problemi su PS4, nessun calo di frame rate o texture fuori posto, ma la direzione artistica del titolo è mediocre. Pur con alcune buone idee di design risulta nel complesso poco memorabile. Tanto che persino gli aerei nemici saranno identici a quello del protagonista ma di colore diverso. Le ost sono poche molto blande, sebbene sia apprezzabile la scelta di far partire della musica di accompagnamento solo durante le battaglie. In conclusione si tratta di un titolo che non è per niente brutto da vedere, ma che non lascia il segno con la sua direzione artistica.