Senran Kagura: Peach Ball – Recensione

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Senran Kagura nasce come discreto videogioco action, basato su combattimenti tra kunoichi che nel frattempo, certamente in modo del tutto accidentale, tendono a strapparsi man mano i vestiti l’un l’altra. Ho già provato giochi di questa serie in passato (qui la mia recensione di Burst Re:Newal), e devo dire che dal punto di vista del pacifismo e dei buoni sentimenti, le protagoniste hanno fatto discreti passi avanti. Abbandonate armi e violenza, e dopo le battaglie bagnate (sic) a colpi di pistole d’acqua di Peach Beach Splash, questa volta le procaci ninja si cimenteranno con un vero classico estivo: il flipper. Quale titolo più adatto di Senran Kagura: Peach Ball?

Una trama classica

Mi piacerebbe avere le parole per descrivervi la trama, ma non ce la faccio, quindi lascerò a voi le conclusioni. Durante una torrida estate, le cinque amiche Asuka, Yumi, Yomi, Ryōna e Murasaki decidono di rilassarsi in una sala giochi, dove incontrano la loro vecchia conoscenza Haruka, che lì ha trovato lavoro. Nel trovarsi di fronte a queste bellezze, Haruka, giustamente aggiungerei, si distrae, e libera una misteriosa nebbia che trasforma le amiche in ibridi mezzi animali, rispettivamente gatto, coniglio, cane, orso e procione. Scegliendo una delle cinque campagne, decreteremo chi tra le ragazze riuscirà a liberarsi da questa strana maledizione spontaneamente, per poi aiutare le amiche a venirne fuori.

Mi sembra fin troppo ovvio il fatto che per liberare una ragazza che si crede un animale, alla quale è cresciuto un bikini con le fattezze di quell’animale, bisogna convincerla ad entrare in un flipper magico gigante, colpirla ripetutamente nelle parti più “sensibili” usando una pallina furry che fa boing boing quando colpisce il “morbido”, e farla maltrattare da oggetti animati come papere di gomma, ombrelli, burattini, trottole e lanterne, fino a distruggere completamente il suo costumino peluscioso, per farla rinsavire. Cioè, è chiaro, lo sanno tutti.

Conigli sayan

L’atmosfera è tutta a base di WTF, tra delfini indisponenti, folletti che passeggiano sul flipper in equilibrio su palloni giganti o a bordo di biplani, un coniglio su una nuvola speedy che fa da lanciapalline (non potremo farlo noi manualmente, purtroppo) e altri animali che non si capisce bene cosa siano. Peach Ball è un gioco strano anche per gli standard giapponesi.

Il giappopanettone, però estivo

Per fortuna, Nintendo sta dimostrando un’insolita apertura mentale rispetto alla censura, dimostrandosi più di larghe vedute di Sony, che censurò la ormai celebre modalità intimacy, in cui il giocatore può interagire con la ragazza “in privato”. Non solo la modalità intimacy è presente in Peach Ball, ma è stata anche ottimizzata per l’utilizzo con i Joy-Con dello Switch.

Invito anche chi non sapesse la traduzione letterale di *cane femmina* in inglese a cercarlo su Google. Fatto? Bene, ora immaginate il tipo di battuta che la ragazza-cane-masochista Ryōna farà su sé stessa per chiederci di colpirla più forte. È tutta una fiera del cattivo gusto insomma, ma questo non ferma Senran Kagura: Peach Ball dall’essere divertente.

I limiti del divertimento

Ciò che effettivamente ferma Senran Kagura: Peach Ball dall’essere divertente è la scarsità di tavoli. In un gioco di flipper non gratuito, per me il minimo sindacale sono quattro tavoli; in Peach Ball sono solo due, e anche dannatamente simili tra loro. Entrambi hanno le rampe, i bumper, i ball lock, i bonus, i corridoi laterali, le palette e la ragazza posizionati nello stesso posto, e le stesse dimensioni.

La difficoltà è inesistente. Le missioni della storia si completano praticamente da sole, è difficile non ottenere il grado massimo nei minigiochi, e per giunta è presente una modalità facilitata, che darà buone chance di vittoria agli youtuber che per una challenge proveranno a giocarci con gli occhi bendati (se deciderete di sfruttare questa idea facendovi i big money, contattami che vi do il mio IBAN; ricordatevi degli amici!).

Una fattoria di biglie

Bastano poche ore per godere di tutte le possibilità che Peach Ball vi offre, tutte tranne una: quella di sbizzarrirsi facendo shopping nello store del gioco, comprando nuovi vestiti, adesivi per i tavoli, musiche, cartoline, palline e molte altre amenità. La raccolta di soldi, unita all’estrema semplicità del titolo, rende Senran Kagura: Peach Ball longevo solo per i completisti molto determinati a sbloccare tutto, la quale pazienza sarà comunque messa a dura prova. Più che una partita a flipper, una sessione di farming.

Ah, ci sono i DLC, ma mica vorrete spendere altri soldi per sbloccare musichette in un gioco pagato 40 euro, vero?

Vero?

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.