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Dragonero è una serie targata Sergio Bonelli Editore che mi ha sempre affascinato. In fondo sono un amante del fantasy e quello tipicamente high mi piace moltissimo. Racconti in cui la divisione tra il bene e il male risulta essere ben visibile e si seguono le gesta di un eroe dal cuore puro. Eppure, sono anche un amante del dark fantasy e del sottogenere grim fantasy. Due generi che si abbinano perfettamente allo spin off Senzanima. Ammetto di essere rimasto parecchio scioccato dalla lettura per diversi motivi, ma tutti piacevoli.
Ah, se vi è piaciuto Senzanima, vi consiglio di leggere La Compagnia Nera. Non ve ne pentirete.
Senzanima cambia completamente il setting del mondo fantasy creato da Stefano Vietti e Luca Enoch, andando molto verso le tinte dark. Un puro dark fantasy in cui ogni frammento funziona a perfezione ed è in sinergia con il resto del mondo messo in piedi nel corso degli anni. Il clima che si respira qui è quello di una guerra sanguinaria in cui i buoni e i cattivi non esistono. Ci sono solamente delle persone, i loro ideali, i soldi e il dovere. Il tutto è contornato da una coltre di violenza e di crudeltà da far impallidire il lettore meno preparato.
Anche Ian in questa storia non è rappresentato sempre come un eroe limpido dal cuore puro, ma piuttosto come un uomo che per sopravvivere deve uccidere. Deve uccidere velocemente, senza guardarsi mai indietro. Senza contare i figli di qualcuno uccisi, le madri lasciate senza cibo, le case incendiate e le atrocità commesse. Deve andare avanti e basta, come solo un guerriero saprebbe fare.
Ogni volume è una storia è un piccolo pezzo di un grande puzzle che va a migliorarsi sempre di più. Perché l’intera vicenda è ambientata nel corso di una singola battaglia. Una storia che vedrà molti momenti di panico e di terrore, ma anche di speranza e di umanità. Tutti i punti salienti di una storia che conquista e divora il lettore.
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Anche lo stile dei disegni è un qualche cosa che non ci si aspetta e si rimane subito folgorati dal realismo più crudo. Proprio i vari tratti mi hanno sempre colpito in pieno, portandomi ad andare avanti in modo quasi viscerale. C’è tutto ciò che un lettore de La Compagnia Nera desidera, in ogni senso. Violenza pura, colori accesi e poi spenti, la disperazione e l’odore di guerra. Guerra che non lascia scampo e che non risparmia nemmeno un neonato, perché tanto ce ne sono tantissimi che moriranno e quindi non vale la pena spendere il tempo per salvarne uno.
Insomma, Senzanima colpisce forte, soprattutto visto che si tratta di un fumetto targato Sergio Bonelli Editore. La stessa casa editrice che ha edulcorato fin troppo un Tex o in generale una qualsiasi opera dedicata a un pubblico generalista. Eppure in questi ultimi anni sta mostrando delle carte nel proprio mazzo che la rendono automaticamente una delle migliori case in circolazione.