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Eccomi qui finalmente a scrivere un parere personale di un titolo che ha segnato un intera generazione. Titolo storico ma altrettanto terrificante.
A poco più di 20 anni Konami e il suo team Bloober Team tornano a sfidare la paura dei videogiocatori nella cittadina di Silent Hill, tanto misteriosa quanto piena di pericoli e paure.
Ho un ricordo davvero terrorizzante del videogioco Silent Hill. Ai tempi (anni 1999-2000 giusto l’altro ieri..) mi feci prestare Metal Gear Solid per la prima PlayStation, (un altro capolavoro dei tempi targato Konami con la mano di Hideo Kojima) e, all’interno si trovava a parte un disco demo dedicato al primo capitolo della serie survival-horror. Vorrei anche ben vedere visto che avevo solamente 9 / 10 anni e, giocare un titolo di questo calibro non era proprio il massimo. Ai tempi ricordo che tutti dicevamo “Guarda lì che grafica, sembra reale”. In ogni caso, non ero riuscito a portare a termine la demo vuoi per la troppa paura ma anche e soprattutto per i comandi che erano tutto tranne che semplici da gestire.
La serie Silent Hill è sempre stata categorizzata come “La serie per eccellenza del genere Psychological-Horror” al contrario di quella creata da Shinji Mikami ossia Resident Evil che veniva vista come “Survival Horror” ma più incentrata sull’action / splatter.
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Dopo anni di attesa e rumor e chi ne ha più ne metta, il remake di Silent Hill 2 è finalmente giunto su PlayStation 5 e PC e non posso fare a meno di dire che le mie aspettative sono state non solo soddisfatte, ma superate.
Questo titolo non è solo un rifacimento grafico del classico che uscì nel 2001 su PlayStation 2 ma, un’esperienza profondamente rinnovata che riesce a catturare l’essenza del gioco originale, nel vero senso della parola mentre si adatta perfettamente ai canoni dei giochi e tecnologie moderne di oggi.
Bloober Team ha voluto iniziare dal secondo capitolo probabilmente perché è il più amato dalla maggior parte dei fan ma soprattutto, era quello più “accessibile e facile” da realizzare in tempi se vogliamo dirlo più stretti.
Su questo remake se ne sono dette veramente di tutti i colori, fin dal suo annuncio il team si è beccata tanta di quella critica decisamente ingiustificata. Per quanto mi riguarda sto ben lontano da dicerie, commenti buttati a caso tanto per dire la propria opinione su un qualcosa che, se non hai tra le mani rimangono sempre e comunque chiacchiere da bar e, questo vale per qualsiasi argomento.
Preferisco approcciarmi al videogioco quando tutto è già pronto senza farmi condizionare da nessuno, detto ciò, se non ti sei stancato di essere arrivato a leggere fino a qui, ti lascio la mia opinione su questo suggestivo titolo, Buon incubo!
La narrazione di Silent Hill 2 è sempre stata uno dei suoi punti di forza. La storia del nostro protagonista James Sunderland alla ricerca di Mary è raccontata con una profondità emotiva che colpisce. I dialoghi, arricchiti e talvolta modificati per questa nuova riedizione, offrono nuove prospettive senza tradire l’anima del racconto originale. Una trama intensa ricca di suspense, mistero e terrore! Questa recensione è soprattutto per chi non ha mai provato il gioco quindi, non voglio assolutamente raccontare nulla poichè è giusto che viviate in prima persona ciò che ha rappresentato un titolo come Silent Hill 2. Devo dire che nonostante siano passati più di vent’anni trama e personaggi rendono ancora oggi, più vivi che mai.
Veniamo alla parte più importante di questo remake, cosa è stato cambiato? E come?
Una volta avviato il titolo c’è una scritta per la quale si consiglia di giocare a Silent Hill 2 con le cuffie, detto fatto. Dunque, una volta indossate le cuffie Pulse 3D e dopo aver scelto le varie preferenze di gioco si entra subito in azione.
Fin dall’inizio ho voluto scegliere la modalità qualità invece che performance, avremo modo di parlarne in maniera più approfondita nel paragrafo più sotto.
Le meccaniche di gioco sono state modernizzate, rendendo il combattimento e l’esplorazione più fluidi e intuitivi. La nuova telecamera in terza persona con la visuale da spalla e i controlli rivisitati permettono di immergersi maggiormente nell’azione, eliminando gran parte della frustrazione presente nel gioco originale. Tuttavia, la difficoltà rimane alta, richiedendo a noi giocatori di essere astuti e strategici, un aspetto che rende l’esperienza ancora più coinvolgente. Avendo giocato l’intera esperienza a difficoltà NORMALE le munizioni e cure sono sempre limitate, bisogna veramente stare attenti ad ogni minimo utilizzo per non ritrovarsi mai a secco. L’ esplorazione però premia da questo punto di vista: cassetti, mobili e distruggendo i vetri delle varie auto danno l’opportunità al giocatore di trovare sempre dell’equipaggiamento.
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Badate bene che il sonoro è veramente molto importante, all’inizio del gioco avremo modo di raccogliere “la radio”, questa ci permetterà di avvisarci quando i nemici si stanno avvicinando a noi. Una sorta di localizzatore se vogliamo ma sonoro. Anche perché giustamente se stai leggendo questa recensione e non hai mai giocato il titolo, devi sapere che la cittadina di Silent Hill è avvolta dalla nebbia e, risulta dunque difficile vedere i posti e i vari mostri se non avvicinandoti passo per passo, stando sempre attenti.
Durante il corso dell’avventura avremo il modo di combattere i vari nemici che si presenteranno nella nostra via. Come già detto un pò più su, avremo tra il nostro equipaggiamento la radio, una mazza chiodata, un tubo, una pistola, un coltello, un fucile insomma un po’ di armi che serviranno ad affrontare appieno quest’incubo.
Ma non è tutto, avremo anche la possibilità di risolvere diversi enigmi realizzati davvero con molta attenzione e cura per i dettagli. Ad esempio in un determinato momento sarete costretti a combinare determinati oggetti da appoggiare in una bilancia e sbloccare quindi una nuova chiave che vi permetterà di aprirla successivamente e cosi via. Un altro enigma invece vi permetterà di guardare attentamente i muri per poi sbloccare la via di uscita.
Come per ogni survival horror che si rispetti i salvataggi sono manuali e sono caratterizzati da dei fogli di colore rosso, in alcuni punti però ci sta il salvataggio automatico che fa da checkpoint.
Come per ogni remake che si rispetti e, soprattutto su di un titolo che ha diversi anni alle spalle come Silent Hill 2, la prima cosa che colpisce sicuramente è l’impatto grafico.
Il team Bloober Team ha fatto davvero un lavoro incredibile nel realizzare la nebbiosa città di Silent Hill. Una volta arrivati si percepisce quel senso di smarrimento e di inquietudine. La nebbia che avvolge la città è più densa e opprimente che mai, contribuendo a creare un senso di claustrofobia e ansia che permea ogni angolo.
Le macchine parcheggiate, assi di legno abbandonate, strisce di sangue e scritte sui muri sono davvero realizzati divinamente, davvero un’ottima cura per il dettaglio. Non solo, le pozzanghere, le ombre e le foglie che svolazzano per via del vento sono veramente un bel colpo d’occhio.
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I dettagli degli ambienti interni sono notevolmente sorprendenti, facendo trasparire un senso di abbandono e degrado con texture ricche e luci che danno vita a un’atmosfera davvero inquietante. I nemici sono il fiore all’occhiello di questo remake realizzati divinamente e con movimenti ben realizzati e, a dirla tutta spaventosi!
Non mi hanno invece particolarmente colpito i volti dei personaggi, potevano fare qualcosa di più. Questo non vuol dire che siano realizzati male è che li trovo un po’ “passati”. In linea generale comunque ho trovato un ottimo lavoro sotto tutti i punti di vista, c’è anche il filtro da VHS anni 90 che rende il tutto davvero spettacolare! Volendo c’è la possibilità di disattivarla ma, ho preferito tenerla attivata per tutto il resto dell’avventura.
Ho giocato interamente in modalità qualità invece che performance, proprio perché per un titolo di questo calibro ho preferito dare importanza alla grafica invece che alle prestazioni. Devo dire che, in alcuni frangenti ho trovato qualche leggero calo di frame ma nulla che vada a compromettere l’esperienza generale del titolo.
Piccola considerazione anche per quanto riguarda il DualSense, devo dire che hanno cercato di sfruttarlo per quanto possibile. Ad esempio sentirete una piccola vibrazione sulle note di un piano oppure, sentirete il vento forte nella cittadina con la vibrazione dell’intero pad. Ci sono anche momenti fagocitati in cui sentirete dei passi di un nemico e il pad inizierà a vibrare all’impazzata. Sono stati bravi perchè hanno cercato anche di implementare in qualche maniera anche le funzionalità del pad PlayStation 5. Chiaramente per i grilletti posteriori si nota la durevolezza per quando si mira e si spara.
La colonna sonora realizzata da Akira Yamaoka torna a fare da protagonista e ogni pezzo riesce ad evocare emozioni che vanno dalla nostalgia alla paura. Come già citato all’inizio di questa recensione ho iniziato a giocare Silent Hill 2 con le Cuffie Pulse 3D. Il sound design è veramente incredibile. Si sentono tutti i rumori possibili, dai passi del nostro protagonista James al fortissimo vento. Anche i colpi sui finestrini colpiti con la mazza chiodata, un sound davvero ben realizzato. Per non parlare poi delle urla e dei strani rumori da parte dei mostri che rendono l’atmosfera davvero molto terrificante.
Siamo giunti al termine di questa recensione e che dire? Sicuramente per i fan di Silent Hill 2 è assolutamente da non perdere, un bel ritorno al passato in una nuova veste rinnovata. Per chi invece non ha mai provato o non ha mai avuto l’opportunità o perché non ne era a conoscenza è un ottimo modo per recuperare uno dei capisaldi del genere Psychological Horror. Da un po’ di tempo abbiamo tolto le votazioni alle recensioni per una totale libertà nostra ma, se proprio siete curiosi di sapere quanto gli avrei dato per me è assolutamente un 9.0