Sin City: Un Duro Addio – Recensione del capolavoro di Frank Miller

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Esistono alcuni fumetti che vanno oltre il medium d’appartenenza. Opere capaci di trascendere il loro linguaggio d’origine, andando ben oltre il punto di partenza e di arrivo. Frank Miller ne sa qualcosa, visto che negli anni ha collezionato opere che hanno parlato al pubblico come un pugile parla con il proprio sacco d’allenamento. L’autore sa perfettamente come impostare un fumetto in modo tecnico, particolare e farci amare una storia semplice, ma coesa. Star Comics ha pubblicato il primo numero della sua serie più famosa, Sin City (che potete acquistare su Amazon).

Sin City: Un Duro Addio

Il Duro Addio è un hard boiled come non ne se ne vedevano da anni. Sporco, duro, pieno sangue e con un po’ di sesso. Il protagonista non è esattamente un personaggio buono nel quale rivedersi, al contrario. Un emarginato della società che ha già visto la prigione e sa perfettamente che gli “sbirri” (così li chiama), non sbaglieranno con lui una seconda volta. Lo uccideranno.

Leggere oggi quest’opera è un po’ come fare un tuffo nel passato, ma senza il fastidioso effetto nostalgia. Miller imbastisce una storia semplice, fatta di una sola indagine che porterà alla vendetta. Un’indagine che ha a che vedere con la chiesa, la politica e quei pezzi grossi di Sin City che sarebbe meglio lasciar stare.

Questo fumetto ha tutto al suo interno e grazie a quella tipica narrazione da hard boiled ci dipinge un quadro fatto di scontri interiori, discorsi rozzi e di un protagonista tanto pazzo quanto cazzuto. Perché sì, Marv non è un uomo equilibrato, ma uno pronto a compiere la propria vendetta nei modi più brutali e ce lo mostra perfettamente durante la lettura.

Lo stile di Frank Miller colpisce dalla prima vignetta. L’utilizzo massiccio del chiaro scuro enfatizza maggiormente alcune scene, mettendo in risalto le persone, le loro mosse e soprattutto gli ambienti. Cavoli quanto è bello guardare gli angoli più putridi di Sin City, con i loro problemi e la spazzatura.

Quest’opera è un mastodontico punto fermo nel mondo dei fumetti.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".