Sky Oceans: Wings For Hire – Recensione

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Non so voi ma gli indie propongono sempre qualcosa di interessante, anche a distanza di anni senza che i giocatori si possano annoiare. In questo segmento è presente un produttore che abbiamo già avuto modo di conoscere, proprio quel PQube che ha permesso la pubblicazione di diversi progetti indipendenti di stampo asiatico, un paio di nomi che vi posso citare sono proprio Alice Gear AEGiS CS: Concerto of Simulatrix e White Day 2 che abbiamo visto su queste pagine.

Recentemente sono stati rilasciati due progetti interessanti, il primo dovrà attendere mentre il secondo sarà proprio il protagonista di questo articolo ossia quel Sky Oceans che sembra uscito dal mondo dello studio Ghibli. Però si è cercato di far avvicinare al pubblico più recente quella tipologia di giochi, che per fortuna non è mai stata dimenticata, tipicamente RPG di vecchia scuola il quale garantisce una trama del tutto interessante e divertente.

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Un popolo volante

Octeto Studios è al suo secondo lavoro cercando di omaggiare, secondo me ad un buon livello generale ma che ha bisogno di alcune migliorie e l’inserimento di altre traduzioni come ad esempio l’italiano in quanto è presente solo l’inglese, di quel Skies of Arcadia uscito per Sega Dreamcast nel 2000 ma che rimase nel cuore degli appassionati di questo lavoro mai dimenticato. Perché di fronte alla nostra attenzione abbiamo un prodotto in singolo giocatore, in grado di proporre al pubblico un contesto narrativo capace di alternare momenti di combattimento ad altri, più tranquilli fra le varie città volanti.

Perché di fronte a noi avremmo come protagonista un ragazzo che si chiama Glenn Windwalker, il quale vive sulla città/aeronave volante di Arcadia e ha solo un obiettivo nella sua vita, quello di seguire le orme del padre e diventare un pilota. A seguito di una missione andata male, il padre del ragazzo scompare misteriosamente lasciando Glenn a vivere in una situazione sociale difficile, e avendo solamente un obiettivo quello di lavorare come il padre.

Riuscendo a diventare un pilota da giovane adulto il quale è diventato, rozzolerà fra una situazione complicata ad un altra, facendo si che si ritroverà ad abbandonare Arcadia e diventare un pirata del cielo. Da qui inzierà la nostra storia in un mondo con i suoi pregi e difetti, che comunque riesce a soddisfare il palato di un giocatore che sin dai tempi infranti è un romantico come pochi.

Un mondo di gioco con del potenziale

Le città nelle quali visiteremmo e vivremmo, per un piccolo periodo o anche per un lungo asseconda del momento della narrativa, sono piene di vita con tante mansioni le quali ci si aspetterebbe di trovare. Un aspetto che a me è piaciuta sin da subito è che il team di sviluppo supporta il prodotto, anche nel periodo di prova dopo un giorno dall’installazione su Nintendo Switch è stata rilasciata una patch, migliorando sensibilmente le texture ambientali e la telecamera nelle aree cittadine.

In un primo momento la telecamera era molto vicina al protagonista, dando un senso di claustofobia con l’ambiente circostante ma permettendo di allontanare la distanza, si permette di controllare meglio i movimenti di Glen e vedere gli obiettivi a schermo. Questi non saranno mai molti all’interno della storia e ambientazione, facendo si di conoscere meglio non solamente le richieste dell’aviazione del momento visto che sarà possibile, nel corso della storia, di lavorare anche per altre città volanti oppure mercenari.

Tutto sommato gli NPC sono soddisfacenti nella loro funzione nel mondo di gioco, però bisogna dire che la trama non brilla in colpi di scena ma sarà abbastanza avvincente per seguire le dinamiche del gioco. Di tanto in tanto verremmo ingaggiati da altre persone per completare missioni alternative/aggiuntive, che ci permetteranno di avvanzare da un livello all’altro per sbloccare i punti abilità che ci serviranno quando saremmo sull’aereo.

Volare fra il cielo azzurro e le nuvole

Non mi aspettavo di trovare delle meccaniche da gioco da turno durante i combattimenti, in quanto se avete avuto modo di giocare ad un Ace Combat oppure Star Wars Squadron il giocatore controlla direttamente l’aeromobile, sia durante le fasi di intercettazione e delle indagini oltre ai combattimenti. Nel caso di Sky Oceans invece si sceglie una dinamica più comune e conosciuta, ossia vedere le due fazioni che si inseguono sullo sfondo e selezionare le varie voci come in un qualasiasi RPG orientale.

Tutto sommato le meccaniche di gioco sono solide e al tempo stesso, non sono rivoluzionarie in quanto sono state prese spunto proprio a quel Skies of Arcadia, che abbiamo citato a inizio articolo. Avendo come funzioni abilità comuni come mitragliatrici e missili, saranno presenti anche abilità peculiari in base al pilota e al mezzo oltre alla consueta borsa degli oggetti che non manca mai, che ci consentirà di curare il gruppo di alleati e altre missive.

Però secondo me le qualità migliori dell’avventura in volo finiscono qui, in quanto ci saranno dei momenti di volo libero che non mi ha fatto impazzire. Da investigazioni, controllare le zone e molto altro non ci si impiegherà molto nel raggiungere una certa zona, ma i controlli dell’aereo gli ho trovati un po’ complicati e imprecisi, con la telecamera in questi segmento diventa terribile dove va dove gli pare in certi contesti, rendendo l’esperienza quasi nauseante avvolte.

Il grande vantaggio di Sky Oceans

Ce da dire che nel corso dei combattimenti e compiendo azioni, riceveremmo un quantitativo – più o meno grande in base al contesto – di punti d’espierenza che, ci permetterà di sbloccare dei punti abilità per comprare i potenziamenti. Fortuna vuole che non è una classifica complicata ma sarà molto semplice, e sarà direttamente partecipe ai miglioramenti dell’aereo per renderlo più veloce, potente e che riesca a sopportare meglio i colpi ricevuti.

Il motivo è semplice in quanto il team di sviluppo ha deciso di puntare molto sui combattimenti a turno, di vecchia scuola che sia chiaro, per dare spazio alla narrativa e ad un comparto visivo che a me è piaciuto molto con colori accesi e sgargianti. Il comparto sonoro è solido e non ho sentito ritardi della musica in sottofondo, con il doppiaggio presente all’interno del gioco in linea con i suoni e le canzoni del mondo di gioco.

Il titolo Wings for Hire è disponibile per Playstation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch ( piattaforma sulla quale ho eseguito la prova) e PC. Il prodotto tutto sommato è estremamente divertente, permettendo al pubblico di diversificare nel panorama dei videogiochi moderno in costante miglioramento, facendo si che i giocatori possano ricevere un supporto duraturo nel tempo.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.