SNK Heroines: Tag Team Frenzy – Recensione

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Da un non appassionato del genere dei picchiaduro ho ciononostante sin da bambino idolatrato i lavori della mitica azienda nipponica SNK che verso la fine degli anni ’80 e per tutti gli anni ’90 era divenuta una vera e propria icona nel mondo dei videogiochi nonché una delle software house di punta degli ormai vecchissimi arcade in 2D come The King of Fighters, Samurai Showdown, Fatal Fury e Metal Slug (per citarne alcuni..) che tanto ho giocato nel corso della mia carriera da videogiocatore.
A causa di un fallimento all’inizio degli anni 2000 il marchio creato da Eikichi Kawasaki rischiava di sprofondare nell’oblio ma ripresasi tre anni dopo sotto il nome di SNK Playmore l’azienda ha continuato a sviluppare con tanta costanza e passione dei prodotti in grado di intrattenere e divertire giungendo al giorno d’oggi, dopo aver riacquisito il suo brand originale, con la release dapprima su Switch ed adesso anche su PS4 di questo SNK Heroines: Tag Team Frenzy che rappresenta il perfetto connubio tra passato e presente, un vero e proprio atto d’amore che seppur detiene dei difetti assolutamente da non trascurare in sede di recensione diviene grazie ad un fan service mai stucchevole ma bensì congegnale alla struttura ludo narrativa del titolo ad esser rivolto non solo agli appassionati del genere ma anche e soprattutto ai neofiti, con un roster tutto al femminile ma altresì povero di personaggi che cionondimeno rende giustizia alla storia rigorosamente in 8-bit dei picchiaduro che hanno irrimediabilmente segnato il medium che noi tanto adoriamo.

Un’occasione imperdibile per rivedere le eroine che hanno segnato il genere dei picchiaduro.

Sesso debole? Non credo

Sin dai primissimi trailer di presentazione quest’ultima fatica di SNK si era presentata come un esponente del genere atipico non solo con un sistema di gameplay molto più assimilabile ad un beat’em up a scorrimento, ma anche e soprattutto da un roster formato da quattordici lottatrici e completamente al femminile nonché da vere e proprie eroine rimesse a nuovo che hanno letteralmente segnato un’epoca come: Athena Asamiya (ripresa da The King of Fighters), Kula Diamond (una sub-boss appartenente anch’essa al brand di The King of Fighters), l’indimenticabile Mai Shiranui (apparsa per la prima volta in Fatal Fury 2 nel lontano 1992), Leona Heidren (membro dell’Ikari Team di The King of Fighters), Yuri Sakazaki (prelevata da Art of Fighting), Nakoruru (proveniente direttamente dalla saga di Samurai Showdown), Shermie (membro invece del New Face Team in The King of Fighters), Sylvie Paula Paula, Zarina, Love Heart e Mian Luong (presenti nell’ultimo The King of Fighters XIV), Mui Mui (dalla serie di Dragon Dal), Thief Arthur (da Million Arthur: Arcana Blood) ed infine la versione femminile di Terry Bogard.
Insomma il fan service per attirare i fan non manca di certo ma nonostante il crossover ben studiato ed amalgamato in modo magistrale ci si aspettava un quantitativo di personaggi maggiore che in parte però viene soppresso da una personalizzazione maniacale di ogni singola combattente mediante l’acquisto di vestiari classici, bikini succinti atti a metter in risalto le forme delle nostre eroine, gadget estetici e addirittura frasi iconiche che saranno disponibili grazie a dei gettoni (valuta in game) che è possibile acquisire semplicemente giocando.

Altra caratteristica chiave di questo Heroines sono gli oggetti da usare in combattimento poichè saltuariamente sarà possibile raccogliere ed utilizzare a nostro gaudio e diletto particolari item che seppur non indispensabili a difficoltà basse ci ritorneranno viceversa tremendamente utili in situazioni difficili che, bisogna sottolineare, sono però abbastanza rare. Proprio grazie alle ricompense fornite ad ogni scontro sarà possibile sbloccare anche degli intermezzi che racconteranno le vicende delle nostre beniamine che il più delle volte si ritroveranno in situazioni che sfioreranno quasi il ridicolo ma che sicuramente ci faranno scappare qualche sorriso elargendo quel pizzico di caratterizzazione ai personaggi che poteva auspicabilmente esser più approfondito pur parlando di un’opera focalizzata principalmente sulla giocabilità, sull’intrattenimento e detto in parole povere sul “menare le mani“.

La modalità 2 vs 2 è un buon modo per impratichirsi con i semplicissimi comandi.

Potere alle donne

Una peculiarità che rende questo SNK Heroines: Tag Team Frenzy assai appetibile anche a chi non è particolarmente avvezzo al genere è senza alcun dubbio l’oggettiva semplicità nel controllare le nostre combattenti che si scontreranno non solo nella modalità storia ma anche nella classica modalità versus due contro due che, rifacendosi per certi versi ad un Dragon Ball FighterZ, sarà possibile switchare personaggio senza alcuna remora premendo un singolo tasto ma dapprima delineando chi deve svolgere il ruolo da attacante e chi da supporter. Ci accorgeremo sin dal primo istante che non basterà memorizzare una pletora infinita di tasti per mettere a segno varie combo, ma bensì il tutto risulterà esser assai fruibile tenendo naturalmente d’occhio il tempismo degli stessi attacchi per effettuare le mosse più letali che convergeranno nella mossa finale denominata Dream Finish che metterà fuori combattimento la malcapitata di turno con una sequenza di attacchi decisamente memorabile. Infine bisogna evidenziare un comparto grafico che seppur vivido ed estremamente colorito risulta in generale non propriamente al passo con i tempi ma che rispecchia l’indole di una produzione che cerca di conquistare il cuore degli appassionati non attraverso la sua estetica ma mediante una nostalgia che viene degnamente colmata nel corso dell’intera esperienza.

SNK Heroines Tag Team Frenzy
Overall
7.1/10
7.1/10
  • - 7.1/10
    7.1/10

Commento finale

Insomma Heroines Tag Team Frenzy è un’operazione nostalgia permeata da una notevole dose di fan service targata SNK che nonostante alcuni difetti e la pochezza di contenuti, in grado di intrattenre solamente per poche ore, riesce inequivocabilmente a regalare un gamplay semplice, diretto ed accessibile contornato da un comparto sonoro calzante che permette agli appassionati di rivedere con una nuova veste grafica le mitiche eroine tanto bramate in passato.

Sull'autore

Francesco Palmiero

Enciclopedizzare, narrare, contemplare e condividere insieme l'arte videoludica.