Solo Leveling: troppo fumo e poco arrosto

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Dopo aver finalmente recuperato le due stagioni di Solo Leveling, l’anime che sta letteralmente facendo impazzire il web e che, per voti, è riuscito a superare persino un colosso come One Piece, mi sono fatto un’idea molto chiara: siamo di fronte a un fenomeno globale, ma è davvero all’altezza dell’hype che lo circonda?

La risposta, per me, è un deciso “ni”. Perché se da un lato Solo Leveling offre un comparto visivo straordinario, dall’altro lato, la sua trama si appiattisce in maniera quasi imbarazzante. Se fosse stato un videogioco, sarebbe stato massacrato dalla critica per la sua ripetitività e prevedibilità. E il motivo è semplice: per due stagioni abbiamo assistito a un protagonista che grinda come un dannato, diventando sempre più OP fino a raggiungere livelli di potenza che rasentano il ridicolo. E qui arriva il problema principale: l’assenza di veri ostacoli, di un senso di pericolo tangibile. È una scalata costante verso la supremazia assoluta, senza mai il timore che qualcosa possa andare storto. E questo, almeno per me, uccide qualsiasi tensione narrativa.

Ora, sia chiaro, Solo Leveling non è un brutto anime. Tutt’altro. A livello grafico è una piccola perla, con un budget che, evidentemente, ha permesso una qualità visiva di alto livello. Le animazioni nei combattimenti sono spettacolari, frenetiche, esaltanti. Sono queste le parti che davvero tengono incollati allo schermo, ed è qui che l’anime dà il meglio di sé. Ma quando i riflettori si spostano sulla trama… ecco, il tutto diventa incredibilmente banale. Dialoghi scontati, sviluppo narrativo prevedibile, una progressione che segue il classico schema “sconfiggi boss → ottieni potenziamento → ripeti”, senza mai un vero colpo di scena che sovverta le aspettative.

E non sono l’unico a pensarla così. Basta dare un’occhiata alle valutazioni degli episodi: quelli con meno combattimenti sono sistematicamente i meno apprezzati dal pubblico. Questo la dice lunga sulla vera natura del prodotto. La storia in sé non regge il confronto con le sequenze action, il che fa sorgere una domanda: Solo Leveling è davvero un capolavoro o è semplicemente un anime che ha puntato tutto sullo spettacolo visivo e sull’adrenalina?

Forse il vero errore sta proprio nell’aver osannato questa serie come l’anime più bello di sempre. Perché dire una cosa del genere significa, con tutta probabilità, non aver visto molto altro in vita propria. Solo Leveling è un prodotto godibile, un piacere per gli occhi, ma quando si spengono le luci della battaglia, resta ben poco di memorabile.

Ecco, l’ho detto.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".