Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Perdere una persona a noi cara è un trauma che non si supera facilmente. La ferita resterà sempre lì, visibile a noi e non guarirà magicamente con il passare del tempo, non funziona cosi. Non nella vita reale. Il dolore della perdita viene spesso affrontato anche nel mondo dei fumetti, talvolta in modo molto realistico e malinconico. Questo è il caso del secondo albo facente parte della Tetralogia dei colori, Spider-Man: Blu, scritto da Jeph Loeb e illustrato da Tim Sale, gli autori che abbiamo già incontrato in Daredevil: Giallo. Facciamo una piccola premessa sul titolo però.
Come sapete, spesso ai nostri umori vengono attribuiti dei particolari colori. Quando qualcuno è arrabbiato ci viene naturale dire che è nero dalla rabbia. Il giallo (non è il caso di Daredevil) è il colore che rappresenta della radiosità, mentre esiste anche l’opposto. Il blu è il colore della malinconia, della tristezza, ma allo stesso momento della pace. Un solo colore ha descritto per quasi cent’anni un intero genere musicale, il Blues. Ora tra l’altro,in sottofondo ho Almost Blue di Chet Baker, che in un certo modo esprime bene quelle sensazioni che si hanno durante la lettura dell’albo.
San Valentino
Peter Parker ha amato Gwen fin dal primo istante in cui i suoi occhi si posarono su di lei. L’ha amata profondamente e tutti ricordiamo il suo primo bacio con la bella bionda. L’ha amata più di ogni altra cosa e il dolore della sua morte ha continuato a far male di anno in anno, ma un po’ per l’elaborazione del lutto, in Spider-Man: Blu lo vediamo rasserenarsi e darsi pace. L’intero albo è una registrazione audio di Peter, che seduto in soffitta parla a un registratore, cercando di spiegare quel primo incontro.
Nell’albo vediamo l’incontro contro il Goblin, che in futuro ucciderà la ragazza e l’amicizia che lega Peter al figlio di Norman Osborn, Harry. Una strana amicizia tra due persone diametralmente opposte che porterà al rischio tutti per colpa di un altro villain alla ricerca di Spider-Man, pronto a reclutare i peggiori criminali per incastrarlo. Il tutto ovviamente è descritto sempre come un evento del passato grazie alle frasi del protagonista.
Il lutto
Ciò che Jeph Loeb riesce a fare con quest’albo non è facile da descrivere. In quelle 160 pagine circa viene racchiusa una storia piena di malinconia e di dolore per una perdita molto cara. La forza con la quale viene descritto l’incontro con Gwen e il loro rapporto iniziale va a braccetto con la delicatezza utilizzata da Loeb per spiegarci le sensazioni del ragazzo. Ogni frase è ricolma di tristezza, ma allo stesso tempo, è facile sorridere nei momenti in cui Mary Jane o Gwen sorridono e fanno gli occhi dolci al buon Peter. Leggendo si finisce per entrare in quel mondo in cui il blu rappresenta anche uno dei colori principali della palette dei colori, e ammettiamolo, riesce davvero a creare il senso di malinconia desiderato. Leggendo le registrazioni e i dialoghi diventa quasi difficile nell’immagine Peter come un personaggio fittizio. Tutt’altro, sembra una persona reale ed è questa la vera forza che Loeb dimostra, creando ancora una volta un uomo reale con i problemi, i momenti felici e con l’amore nel cuore.
Tim Sale invece è più dirompente che mai con il suo stile, che abbiamo già visto in Daredevil: Giallo, ma che esprime in modo differente qui. A vedere bene, troviamo una componente quasi erotica nel descrivere i corpi delle due ragazze. Le curve al posto giusto e i vestiti molto scoperti mettono a segno l’età della giovinezza, in cui si fa tutto per essere guardati se si è belli e dalla prospettiva di un maschietto è una cosa che manda in brodo di giuggole, come direbbe Peter. Anche lo studio delle prospettive e delle scene d’azione è minuzioso e funzionale per ogni scena, che spiazza fin dalla prima pagina. Il panorama visto oltre il corpo di Spider-Man con il ponte di Brooklyn e i suoi mille dettagli spiazza subito ed è facile perdersi in tutte quelle corde che mantengono il ponte fisso. Si tratta ovviamente del luogo di morte di Gwen, che Peter visita a ogni San Valentino.