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Ci sono tante serie televisive che nel corso degli anni hanno saputo conquistare il mio palato. Alcune sono entrate nel mio Olimpo personale e probabilmente ci resteranno per sempre. Altre ancora sono delle serie piacevoli, forse un po’ mediocri, ma che mi hanno lasciato delle emozioni dovute sopratutto al periodo in cui le ho viste. Ci sono tanti altri esempi da fare al riguardo, ma preferirei piuttosto parlare di Succession, la serie HBO che nell’ultimo periodo mi ha colpito forte, gettandomi nel mondo del business, degli affari sporchi e degli squali. Come sicuramente saprete, la serie ha vinto un po’ di premi ultimamente e dopo aver finito di vedere la seconda stagione, ho pensato di scrivere un articolo che non funziona come una vera recensione, ma che comunque tocca i vari punti importanti e magari alla fine, vi metterà la voglia di recuperarla.
La storia della famiglia Roy non è semplice, ma rappresenta in modo crudo e diretto quella dei ricchi magnati che in un certo senso dominano la terra e l’informazione. Sono quelle persone che vediamo in tv e talvolta scambiamo per buone, consapevoli e conscenziose. Ebbene, Succession prende questa nostra idea, la trasforma in un gabinetto portatile e poi ci caga dentro senza alcuna esitazione. Si tratta di una serie che mostra delle persone di potere vomitare sugli altri, fregarsene di tutto e vivere nel lusso più sfrenato, ma partiamo un po’ dalle basi.
La storia narra le vicende della famiglia Roy, che detiene un vero e proprio impero formato da televisioni, siti web, parchi del divertimento e chi più ne ha più ne metta. Molti canali televisivi sono però di dubbio gusto in quanto le loro notizie non solo sono fasulle spesso, ma anche denigranti verso gli altri. Abbiamo visto tutti una televisione simile, in ogni paese e tutti conosciamo i suoi effetti sulle persone. La famiglia controlla quindi un vero e proprio impero contro il quale è inutile opporsi, ma che in fin dei conti non è davvero unita e salda. L’interno della società è compromesso dai famigliari, dai vari membri e anche dal capo, il vecchio Logan Roy. I problemi famigliari creano più problemi che altro ed emerge il carattere di ogni figlio e in generale di ogni personaggio della serie.
Tralasciando ogni importante argomento socio-culturale che riguarda il nostro mondo e descrive in modo piuttosto diretto alcuni fatti che possiamo riconoscere bene, occupiamoci proprio della famiglia Roy. Quello che vediamo all’interno della serie tv è una forte negatività umana che persiste in ogni essere umano. I ricchi sono viziati, svogliati e falsi, ma questo lo sappiamo già. Ciò che esce fuori in modo crudo e diretto è un’umanità in cui i vizi e i capricci sono un quotidiano sfidare se stessi. La trasgressione la si fa unicamente per interrompere una monotonia fin troppo radicata, ma delle volte, questa racchiude una vera e propria patologia, che però viene soprasseduta vista l’entità dei personaggi. Anche il sesso e il matrimonio viene visto come un obbligo morale che non vincola all’altra persona.
Succession insomma butta fuori degli argomenti con grande crudezza, senza nascondere il sasso dietro la schiena. Come dicevo all’inizio, è facile ricondurre alcune parti al mondo reale e a ciò che viene a galla da un passato oscuro e innominato. In quei casi si cerca un capretto da sacrificare per mettere in sicurezza la propria azienda, che ovviamente vale più di qualche scandalo vecchio. Ne esce fuori un quadro dove nessuno vuole davvero bene a nessuno e anche i famigliari sono disposti a mangiarsi senza alcuna pietà. Succession è un piccolo gioiello taggato HBO, che dimostra di saper realizzare serie più emozionanti della propria concorrenza, ma ne parlerò in qualche altro articolo.