Sunlight Scream – Recensione

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Il mondo delle Visual Novel è paragonabile alla realtà del Mobile Gaming, ossia una nicchia – più o meno grande asseconda del contesto – di giochi e di appassionati che nel corso del tempo è riuscita ad suscitare passione fra di essi. Sarà proprio questo genere di videogiochi a donare una storia interessante ma che, alla lunga mi ha ricordato Doki Doki Literature Club! con molti punti in comune ma con una storia ovviamente differente.

Ma esattamente, Sunlight Scream che cosa porta di nuovo? Probabilmente alcune interazioni del tutto particolari, che vedremmo in seguito e con dei protagonisti molto giovani che vanno ancora alle superiori. Se mi chiedete se le Visual Novel mi piacciono vi rispondo con un NI, in alcuni contesti come Fate/Stay Night e Doki Doki che mi sono piaciuti e altri invece no quindi dipende dal progetto specifico.

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La vita universataria fuori sede

Spezziamo una lancia a favore del titolo, ha una trama estremamente interessante che mi è piaciuta sin da subito però non è in italiano, infatti avremmo solo come lingue l’inglese e il russo con la speranza di un aggiornamento di altri idiomi in futuro. Nello specifico la storia ha come protagonista un ragazzo che ha finito le superiori, e decide di seguire i corsi universitari nella città immaginaria di Sunlight City.

In questa nuova realtà verrà aiutato e inserito nel nuovo contesto cittadino, e universitario, da alcuni amici i quali aiuteranno il protagonista in molti modi. Fino a quando nello stesso periodo in cui cominceremmo questo nuovo capitolo della via del ragazzo, si susseguiranno alcuni strani omicidi e noi avremmo il compito di indagare.

Per tanto come una qualsiasi visual novel le meccaniche di gioco saranno limitate, a quelle dedicate al salvataggio del momento in cui siamo arrivati nella narrativa, e a poche altre scandite se andare avanti con le conversazioni oppure ritornare indietro. Il motivo della scelta è semplice ossia si guarda, oppure si legge asseconda del punto di vista, una storia che ci può interessare un po’ come si farebbe con un film oppure un serie televisiva che ci intriga.

Tempi scanditi dai mini giochi

Parliamoci chiaro il titolo in questione non è un episodio senza gloria e senza onori, è un bel titolo se giocato con gli occhi da un appassionato ma non ne rivoluziona il genere. Chi gioca a questa tipologia di titoli è perché ama quel tipo di drammaticità, di storie e di intrighi fuori di testa ma senza la possibilità di poter interagire direttamente se non grazie a qualche mini gioco.

Perché infatti le visual novel sono un po’ come dei gestionali di diversi film, saltando anche parti di conversazioni che magari a noi non interesserebbero, ma limitererebbero la lore del gioco. Infatti nel corso delle ore passate davanti allo schermo della Switch, prova eseguita sull’ammiraglia momentanea di casa Nintendo, avremmo la possibilità di affrontare dei giochi simpatici in puro stile giapponese.

Forse questa caratteristica che vi andrò a citare ricorderà in qualche modo il mondo Persona, in quanto ci saranno dei quiz scolastici molto semplici in quanto ci darà l’idea della vita da studente. Altri sono analizzare le diverse dinamiche degli omicidi, in quanto sono presenti finali multipli e non è detto che nella prima partita avremmo un finale che vorremmo, se non si segue una guida per l’occasione ovviamente.

La scelta delle decisioni

Ad un certo punto della storia per non fare dei richiami pesanti alla trama, cominceranno gli omicidi prima a persone che non conosciamo, per poi avvicinarci nel corso del tempo a qualcuno di nostra conoscenza. Nelle occasioni nelle quali incontreremmo i vari personaggi, divisi da comprimari come gli amici del protagonista, secondari come insegnanti e persone che abbiamo incontrato per svariati motivi, fino a comparse come passanti e molto altro.

Questo farà si che inconteremmo anche un agente di polizia, un detective che sta seguendo il caso degli omicidi e ogni tanto dovremmo scegliere che cosa fare, se seguire una scia di sangue oppure chiamare qualcuno. Ad un certo punto della storia mi ricordo che bisogna raggruppare le informazioni, per andare in un determinato luogo prestabilito e questo instraderà l’utente verso una decisione specifica.

Un aspetto che ha aiutato parecchio è il metodo di salvataggio, è presente un autosalvataggio diviso in alcune riquadri per ritornare a quel determinato punto, però sinceramente l’ho trovato utile fino ad un certo punto preferendo quello manuale. Tutto sommato è un opera simpatica da giocare e da seguire, senza troppi preamboli dove inizia tranquillamente e quando la trama comincia a ingranare, il giocatore potrà comunque godere dell’esperienza.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.