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Un po’ di tempo fa, su queste stesse pagine, vi ho parlato di Teen Titans: Raven, un young adult targato DC Comics. La storia apriva un piccolo arco narrativo che evidentemente necessita di un continuo ed è proprio così. La casa editrice Il Castoro ha infatti pubblicato Teen Titans: Beast Boy, firmato nuovamente da Kami Garcia e Gabriel Picolo e mi ha stupito non poco. Mi era piaciuta anche la prima storia, ma qui la lettura scorre in modo veramente molto più spedito e diretto, ma lasciatemi spiegare meglio.
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La storia di Teen Titans: Beast Boy racconta le vicende di Garfield “Gar” Logan, un giovane adolescente che si sente invisibile. Le persone “IN” della scuola non lo considerano nemmeno e il ragazzo non riesce a distinguersi in niente. Mentre i suoi più grandi amici o sono degli streamer piuttosto famosi o degli sportivi promettenti, Gar non è niente di tutto questo. Il desiderio di mettersi in mostra però, lo porterà a dei risvolti inaspettati per lui, ma che noi conosciamo bene.
Dopo aver smesso di prendere degli integratori imposti dai genitori, Gar inizia a sperimentare un certo cambiamento. Il classico cambiamento da supereroe ovviamente, ma descritto in modo leggermente diverso e soprattutto più vicino a noi, esseri umani reali.
La storia imbastita da Kami Garcia è un young adult che ci mostra poco di supereroistico, ma molto più di umano. Il fumetto cerca di parlare a quelli che come Gar, si sentono invisibili, nonostante le persone attorno. I dialoghi funzionano benissimo e intrattengono il lettore e subito si crea la fame di sapere come andrà a finire la storia. In che modo Logan riuscirà a mostrare le sue vere potenzialità .
Si tratta ancora una volta di un racconto che finisce come Raven. Ci dice che ci sarà un seguito e personalmente attendo il loro incontro in Italia. Conosceremo meglio anche il villain principale. Anche se, a dire il, lo conosciamo dall’universo DC classico, ma parlarne sarebbe uno spoiler per molti lettori non esperti di questo editore.
I personaggi hanno tutti una loro psicologia e alcuni si comportano proprio come ci si aspetterebbe dagli adolescenti. Questo nel bene e anche nel male.
Le matite di Gabriel Picolo chiudono questo cerchio. Il tratto pulito, delicato è dotato di una certa rotondità, che fa apprezzare i personaggi a 360°. I fondali sono minimizzati per dare molto spazio ai personaggi, che in effetti rubano tutta la scena e creano una certa simpatia durante la lettura. Le espressioni facciali giocano un ruolo importante durante le varie scene e permettono di interpretare lo stato d’animo di chi parla anche senza un testo.
Ottimi anche i colori, che nuovamente appaiono leggeri, delicati e rilassanti.