Tempo da Lupi: Recensione del fumetto di formazione

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Circa un anno fa vi parlai di un libro scritto da Francesco D’Adamo ed edito dalla casa editrice Il Castoro, La Traversata. Una lettura interessante, ma soprattutto istruttiva e profonda. Quest’anno invece sono qui per parlarvi di un fumetto tratto da un altro libro dello stesso autore, Tempo da Lupi. Adattato da Andrea Fontana (Clara e Le Ombre /Studio Ghibli. L’animazione utopica e meravigliosa di Miyazaki e Takahata) e disegnato da Ste Tirasso, questo fumetto è una storia di formazione tipica del genere d’appartenenza per certi versi, per altri no.

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Il protagonista della vicenda è un ragazzo di nome Giovannino. Come tanti di noi non è forte o bello o particolarmente abile in qualcosa. Un invisibile in un mondo fin troppo grande per lui. Dopo la morte dei suoi genitori è stato il fratello Otello a occuparsi di lui, ma per Giovannino il mondo è completamente grigio, senza quelle rosee prospettive, tipiche della sua età.

Qualche giorno prima di natale però, arriva una richiesta di lavoro che Otello non può rifiutare. Deve andare nelle Terre di Nessuno per scacciare dei lupi selvatici che disturbano quei pochi abitanti rimasti in quel luogo. Un lavoro tanto facile quanto complesso e pericoloso e in mancanza di un aiuto il fratello maggiore decide di portare proprio Giovannino. In questo clima ghiacciato, fatto di fatiscenza, di ricordi e di sofferenza che il ragazzino dovrà fare i conti con se stesso e crescere.

Potrei effettivamente raccontarvi qualcos’altro di questo fumetto, ma rischiererei di rovinare quelle sorprese intrise di una triste malinconia che personalmente ho avuto il piacere di scoprire.

La storia di Francesco D’Adamo risulta essere interessante, senza cercare di copiare altre storie simili. Andrea Fontana dal canto suo ha saputo rielaborare quello che era il materiale di partenza per renderlo adatto a un fumetto. L’animo dei personaggi è stato catturato dalla giusta prospettiva e viene trasmesso al lettore in modo dolce, ma diretto. Non provare una certa simpatia per Giovannino probabilmente è impossibile e alla fine della lettura sembrerà di stare con un vecchio amico. I dialoghi non sono mai ridondanti o noiosi, ma piuttosto naturali, a tratti divertenti e a tratti seri al punto giusto.

Dietro la parte artistica troviamo Ste Tirasso, che è riuscito a darci l’idea di quel che ha vissuto Giovannino in Tempo da Lupi, facendoci vivere le sue avventure quasi in prima persona. Lo stile è sì preciso e delicato, ma delle volte tende ad andare in modo più incerto, veloce e incisibo, facendo di questo una peculiarità. Viene messa in evidenza la presenza dell’amico immaginario del protagonista e funziona sia dal lato grafico che da quello narrativo. A colpire maggiormente però è la delicatezza delle linee di alcuni personaggi. Una magia della durata di poco più di 130 pagine.

Tempo da Lupi è quindi una storia di crescita personale e di accettazione. Un’ottima lettura per i più giovani e per chi ha voglia semplicemente di leggere una bella storia.

Recensione del fumetto Tempo da Lupi

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".