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Ogni estate c’è un momento che adoro in modo particolare, l’uscita del texone. Potrà sembrare strano, ma si tratta di un evento annuale che attendo in modo abbastanza acceso e che abitualmente mi lascia con una marea di ricordi che porto con me. Ricordo ancora il texone letto la notte in una casa in affitto al mare o quello letto nel treno verso casa dopo una vacanza. Ogni momento della nostra vita, in fin dei conti, va a comporre il puzzle dei ricordi che ci accompagnerà per sempre. Dico questo solo per dare un contesto alla recensione e all’emozione che può scaturire da un’uscita periodica di una serie cosi longeva.
Quest’anno a presentare il nuovo texone estivo ci ha pensato Mauro Boselli ai testi, mentre alle matite abbiamo nientepopodimeno che Massimo Carnevale. Il duo si destreggia con la storia La Vendetta delle Ombre che ho letto in due ondate ravvicinate e che nonostante alcune piccolezze è una piccola perla di quest’anno. Tra l’altro, se volete immergervi nel mondo del far west, vi consiglio il buon videogioco Desperados III.
La storia di quest’albo parte con il solito duo, composto dal buon Tex e il suo fidato pard Kit Carson. I due trovano un criminale appartenente a una piccola, ma pericolosa banda e questo pur di non svelare niente decide di suicidarsi buttandosi da un dirupo. Ovviamente i due ranger sono duri da abbattere e trovano quasi subito una pista per i fratelli Fortune. La cosa curiosamente strana si rivela essere il collegamento dei due fratelli con una fiera itinerante composta dagli indiani e chiamata “Indian Carnival”. Per un lavoro cosi diventano indispensabili il figlio di Tex, Kit e il pard Tiger.
La strada si dirama quindi in due direzioni differenti, mostrando un’indagine condotta da due frontiere, ma che alla fine porterà allo stesso medesimo risultato. Mauro Boselli è come sempre un maestro di sceneggiatura e da a Tex l’anima che ho sempre apprezzato nelle sue storie. Anche stavolta c’è un messaggio retorico che va oltre il semplice fumetto e che come per ogni texone, cerca di abbattere alcune barriere presenti ancor’oggi in questa società. I dialoghi tra i personaggi acquistano valore man mano che si procede verso la fine, ma alcuni potrebbero sembrare davvero troppo densi. Troviamo infatti delle tavole piene di baloon con un numero davvero immenso di testo. Questo ovviamente non è un vero e proprio difetto, ma potrebbe rendere la visione/lettura meno fluida.
I personaggi secondari si evolvono durante la storia, diventando non delle semplici macchiette, ma qualcosa di più concreto e tangibile. Anche i cattivi in questo caso puntano molto sulle espressioni e su pensieri che hanno. Boselli continua a essere un moderno baluardo nel pantheon texiano e con La Vendetta delle Ombre mostra le sue armi da battaglia.
Il grande ospite di questo numero è però senza alcun’ombra di dubbio Massimo Carnevale, che riesce a trasformare un testo in immagini in modo chiaro, diretto e pungente. Lo stile che ben conosciamo, caratterizzato da un chiaro scuro deciso e marcato evidenzia le varie parti del mondo di Tex, mettendo in primo piano le persone piuttosto che oggetti o paesaggi. In effetti, non ricorderete di certo i panorami di questo tex, ma piuttosto dei primi piani da urlo, capaci di manipolare le nostre emozioni con una grande facilità. Si tratta di un artista a tutto tondo che sapeva come e dove spingere al limite per esaltare il momento e lo si nota nella scena di lotta, che esprime un grande punto di forza. Anche alcune inquadrature a figura intera colpiscono per la durezza con la quale si presentano. Carnevale è un’ottima regista, ma questo lo sapevamo già ovviamente. Qui però si sente qualcosa di personale e viscerale. Sembra quasi che in questa storia ci sia qualcosa di importante per Massimo e lo riporta nero su bianco.