Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Quest’anno Netflix ha deciso di deliziarci con un nuovo film d’animazione a tema natalizio, That Christmas. Dietro la regia troviamo Simon Otto, che in passato si era distinto per Trollhunters, ma anche per essere stato l’animatore di Spirit, Dragon Trainer, La Strada per El Dorado e così via. Insomma, un nome piuttosto importante e che in fin dei conti regala anche grazie alla sceneggiatura di Richard Curtis e Peter Souter, un ottimo esempio di storytelling. Però non tutto è bello come sembra.
Il film riesce quasi sicuramente a comunicare con gli spettatori più piccoli, ma non riesce a farlo altrettanto bene con gli adulti. Questo potrebbe sembrare poco importante, ma si tratta di un punto che spesso gli altri film riescono a superare agilmente. Tale sensazione potrebbe facilmente dare a noia.
Dal punto di vista meramente grafico, si tratta di un lavoretto fatto con un budget veramente risicato. Da Netflix ci si aspetta ben altro. Soprattutto visto il capolavoro passato di Klaus, ma anche di un Nimona o Il Drago di Mio Padre. È come se quest’anno l’azienda avesse deciso di investire meno soldi in questi progetti per dedicarsi maggiormente su altro.
La CGI semplice rende comunque facile l’empatizzazione con i/le protagonisti/e. Bellissimi invece risultano essere gli ambienti, che richiamano al natale in ogni momento.
La parte che invece ho apprezzato maggiormente è sicuramente lo storytelling. Parliamo di più storie che abilmente finiscono per unirsi in una sola. Con un escamotage interessante. Purtroppo, praticamente ogni personaggio adulto di questo film incarna un idiota a caso. Colpisce molto proprio la diversa presenza psicologica di ogni personaggio. Ogni spettatore potrà sicuramente trovare se stesso in questo film ed è incredibile la delicatezza con la quale vengono trattati alcuni argomenti piuttosto pesanti come il lavoro.
Si continua a giocare molto sull’inclusività, ma va benissimo così. Certo, si resta comunque colpiti da quei bambini e bambine che parlano di temi che difficilmente sentiremmo nella vita reale.
Si percepisce l’aria di natale? Direi di sì, anche se visto da adulto non dà le emozioni sperate. Se volete emozionarvi, provate Il Grinch del 2018.