Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
The Elder Scrolls Legends continua la sua strada intrapresa dalla sofrtware house in modo da riuscire a competere con quello che potrei definire il boss finale dei giochi di carte, Hearthstone. Tra alti e bassi, il gioco ha raggiunto una certa notorietà grazie alle sue caratteristiche, al mondo di gioco che si sviluppa intorno e ovviamente per la modalità storia. Con Le Fauci dell’Oblivion ci troviamo proprio davanti all’apertura dei cancelli e quindi in quello che era il quarto episodio della serie. Le novità sono tante, ma cosi anche le mancanze che il titolo presenta.
Una cosa che ho apprezzato delle precedenti espansioni (non tutte purtroppo) è la modalità storia. La narrazione atipica di TES Legends immerge in un mondo magico con un modo particolare e per questo piacevole. Si tratta in fondo come ascoltare una sorta di brevissimo audiolibro con delle immagini davanti agli occhi. Purtroppo in questo caso mi sono trovato davanti alla stessa landa desolata dell’espansione precedente, ossia, niente storia. Abbiamo 75 nuove carte che si distingueranno tra quelle comuni, non comuni e quelle rare e ovviamente tra le creature troveremo i Daedra, i veri artefici dei malefici dell’Oblivion.
Le nuove 75 carte sono inoltre parecchio interessanti ad esempio la nuovissima abilità che potrete utilizzare contro i vostri nemici. Questa si chiama Invasione ed è il focus di tutta l’espansione in questione. Durante la partita, alcune creature (Daedra) potranno schierare sul campo una carta chiamata il “Cancello dell’Oblivion”, che farà partire una fila di effetti. Inizialmente ogni Daedra messo sul campo avrà un +0/+1, ma basterà livellare un po’ il nostro cancello per farlo diventare più efficiente. Oltre questo, il cancello messo sul campo farà partire una serie di effetti casuali, ma in tutto questo, la carta sarà sempre bersagliabile dai nemici e quindi bisognerà prestare parecchia attenzione per far sopravvivere questa carta, ma senza avere troppo focus difensivo. Altrimenti si perde di vista il vero obbiettivo del gioco: annientare il nemico.
Ciò che rende quest’espansione riuscita a metà (levando la mancanza di una storia), è forse la casualità della carta, che non permette una gran scelta strategica, ma piuttosto vi prepara ad affrontare il nemico alla cieca. Che sia una cosa buona o no è da vedere, ma a parere mio, si tratta di una pecca piuttosto grande. Probabilmente, per vedere delle ottime implementazioni del cancello bisognerà attendere l’uscita della prossima espansione, quando ogni cosa sarà calibrata e i binomi raddoppiati.