The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura – Recensione

The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura
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Inizio questa recensione facendo una confessione, anche se per molti sarà una cosa scontata. Io adoro i LEGO. Ho sempre trovato affascinante il concetto sul quale si basano i giochi e la creatività che portano ad aumentare nei ragazzi. Si tratta sicuramente di un gran bel modo per sviluppare la fantasia, ma anche la logica. Allo stesso modo ho apprezzato da sempre anche i film d’animazione e i videogiochi dedicati ai mattoncini e ovviamente LEGO Batman Il Film e The LEGO Movie sono entrati nel cuore fin da subito. Era quindi logico che aspettassi qualcosa di bello e divertente da questo The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, diretto e scritto da quei geni che abbiamo trovato anche dietro la sceneggiatura di Spider-Man: Un Nuovo Universo. Forse questa premessa non serviva per dirvi che il secondo film dedicato ai mattoncini è divertente e con dei messaggi profondi, ma non invadenti e noiosi e merita una visione da parte dei più grandi e anche i più piccoli.

The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura

La crescita e la famiglia

La famiglia è quel legame indissolubile che abbioamo con alcune persone appartenenti al nostro piccolo circolo. Talvolta in questo nucleo sociale ci sono alcune discrepanze che mettono a repentaglio la comunicazione tra alcuni membri. Inutile dire che spesso le liti tra fratelli e sorelle accadono, sopratutto se la loro età ha un grande distacco. Ed è un po’ questa la premessa del film The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura. Il giovane ragazzo, abituato a giocare da solo e a costruire dei mondi fantastici utilizzando i LEGO viene travolto dalla forza della sua sorellina, che arriva nel suo mondo utilizzando i Duplo.

Dirigiamoci intanto nella città di Bricksburg, dopo ben 5 anni dagli eventi accaduti nel primo film. Emmet Mattonowski continua a essere un ragazzo spensierato e con una continua propensione verso l’altruismo. Questa caratteristica non lo abbandona nemmeno quando i Duplo, arrivano in città e lui cerca di offrire un dono di pace formando un grande cuore portando poi le due “civiltà” a una guerra che cambierà per sempre il volto della città e dei suoi abitanti. La città si ora viene chiamata Apocalypseburg è più simile a quanto abbiamo visto in Mad Max ed è subito uno spasso. Da qui inizierà una nuova avventura che porterà Emmet a cercare di salvare Lucy dalla regina dei Duplo, Wello Ke-Wuoglio.

The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura

I mattoncini alla riscossa

La leggerezza del film è evidente fin dai primissimi istanti, ma in questa vengono celati alcuni argomenti molto validi e raccontati con una sensibilità toccante e adatta al pubblico giovane. Viene affrontato il tema della mascolinità, che spesso crea parecchi problemi in una società che dovrebbe essere egualitaria. Ma tra i temi troviamo anche l’accettazione per quello che si è e per l’altra persona che ci sta accanto, che talvolta cerchiamo di cambiare. Questo porta di solito a una lenta rottura che potrebbe culminare in un grande boato, ma serve davvero? Infine, tra gli argomenti cardine abbiamo l’incomprensione tra fratelli e sorelle, tra gli adulti e i bambini. Quelle incomprensioni che portano a creare dei risentimenti, ma che in realtà potevano essere evitati senza alcun problema. Si tratta di un grande argomento portato avanti con coraggio e delicatezza, ma senza dimenticare la voglia di stupire e di insegnare.

La sceneggiatura, firmata da Raphael Bob-Waksberg, Matt Fogel, Phil Lord e Christopher Miller risulta non essere solo gradevole, ma addirittura ai livelli del primo splendido capitolo. Certo, manca quella magia di vedere l’idea originale del primo film, ma si tratta di una pretenziosità molto personale, che svanisce subito dopo l’inizio. In linea generale si tratta di un film semplice dal punto di vista costruttivo con una crescita del personaggio (Emmet) che avviene per i soliti step già visti nel corso dei secoli della narrazione. Sono quelle piccolezze messe qua e là a fare la vera differenza. Per quanto riguarda invece il lato comico, gli autori si sono superati con delle battute che personalmente mi hanno fatto ridere più e più volte. C’è da dire che alcune sono tipicamente per ragazzi più giovani, mentre altre per un pubblico più maturo visto che bisogna conoscere bene i Radiohead e il film Die Hard per capirle. Questo però è un gran punto a favore del film, che gioca cosi con tutte le età e diverte in praticamente ogni frangente.

The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura

Al livello grafico ci troviamo davanti al classico film della LEGO. Si tratta dello stesso effetto che si ha davanti al videogioco della medesima azienda. C’è un po’ di stupore per la bellezza mostrata, ma è ovviamente qualcosa di già visto. Alcuni effetti sono stati ovviamente migliorati e resi più moderni, cosi come anche le animazioni stesse, ma nulla di più. Non si tratta di una lamentela però, ma solo di una constatazione in quanto alla fine dei conti ci troviamo davanti a uno stile peculiare come quello Dreamworks, Disney o il recentissimo Spider-Man di Sony. Mike Mitchell dopo l’esperienza maturata con altri film d’animazione fa egregiamente il suo lavoro con una regia semplice, ma efficace e sopratutto perfetta per la narrazione in questione.

Le musiche sono invece quella parte che mi ha colpito e un po’ deluso. Alcuni brani sono assolutamente geniali e la loro semplici rimarrà in testa per tanto tempo. Altri invece sono troppo sfuggenti e finiscono per cadere nel dimenticatoio quasi subito. Un vero peccato visto che potevano studiare meglio questa parte e creare un film che i più piccoli avrebbero cantato per mesi e mesi. Altro punto un po’ meh sono gli attori in carne e ossa. La loro presenza è importante in questo film, ma le loro doti attoriali sono leggermente fuori tono. A tratti sembra di vedere degli attori provenienti da una scuola e in cima a questa lista c’è sicuramente la madre dei ragazzi, Maya Rudolph. L’attrice è ovviamente famosa, ma in questo caso le sue doti rimangono nascoste a tutti.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".