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Siamo arrivati alla quarta puntata della serie televisiva (ha senso chiamarla cosi?) The Mandalorian e ciò che sta uscendo fuori è interessante e meriterebbe una longevità maggiore dataci dalla Disney. Alcune speculazioni parlano anche di un collegamento con il nuovo film, ma è abbastanza improbabile come cosa, oltre che ingiusta, visto che in Italia in via ufficiale la serie uscirà solamente a marzo 2020. Non esiste nessuna convenienza quindi nel mostrarci qualcosa che quasi nessuno capirà. In ogni caso, era anche difficile aspettarci un episodio profondo come il terzo e in effetti, il quarto episodio si dimostra essere ottimo, ma senza quel bagliore che brillava nel terzo. Ovviamente attenzione, perché questa notizia è piena zeppa di spoiler. Quindi continuate a leggere a vostro rischio e pericolo.
Riassunto
Mando e il Baby Yoda sono diretti verso il pianeta Sorgan perché questo non ha i porti e a nessuno gli frega niente della sua esistenza. Un posto perfetto dove nascondersi, ma ovviamente c’è sempre qualcosa che va storto. I due si ritrovano in una locanda insieme a una donna di nome Cara Dune, che in passato ha servito nell’esercito degli Shock Trooper. Un primo combattimento finisce in quella che è la parità, ma in seguito i due non solo si riappacificano, ma vengono chiamati a collaborare per proteggere un villaggio da un gruppo di predoni. In questo villaggio non solo Baby Yoda trova degli amici piccoli, ma anche Mando trova qualcosa simile a una casa. Questo in effetti è il vero fulcro dell’episodio cinque, ma ne parleremo tra pochissimo.
Analisi
Ed eccoci finalmente con una breve discussione sul quanto visto all’interno della puntata. Il pianeta Sorgan è abbastanza poco sviluppato e questo lo si nota fin da subito, ma sopratutto verso la fine durante il combattimento finale. I contadini non possiedono delle armi da fuoco e non sanno nemmeno come usarle, mentre i loro nemici sì. Questo ci fa capire che probabilmente quei predoni sono anch’essi arrivati su questo pianeta, ma con delle intenzioni diverse da quelle di Mando. Il loro aspetto ricorda chiaramente quello degli orchi della trilogia de Il Signore degli Anelli e forse è proprio un rimando alla saga cinematografica di Peter Jackson. Possiamo però capire che questi banditi in qualche modo erano legati con l’impero in quanto possiedono un loro AT-ST.
Altro fattore davvero importante è il legame di Mando con l’indigena di Sorgan. Abbiamo già capito che il cacciatore non è il classico forzuto capace di fare tutto, ma si tratta piuttosto di qualcuno simile a tutti noi. Anche stavolta vediamo questa sua caratteristica del tutto nuova. In passato abbiamo visto dei flashback della sua giovinezza e stavolta scopriamo che la sua famiglia non era mandaloriana. Dopo la morte di questa, i mandaloriani hannno allevato il ragazzo come uno di loro, ma si nota benissimo che un lato umano è presente sotto quel casco. Quando la donna gli chiede di restare e di vivere con il resto del villaggio, possiamo percepire dalla voce un’emozione che Mando non provava da tempo ed è facile pensare a delle lacrime per via del codice che non gli permette di togliere l’elmo. Quest’ultimo in effetti la donna ha cercato di toglierlo, ma alla fine il codice ha vinto sulle emozioni, per ora.
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