The Penguin: il mondo criminale di Gotham è letteralmente perfetto

The Penguin
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Matt Reeves con il suo The Batman ha creato probabilmente la miglior scoperta supereroistica degli ultimi anni delle due major presenti sul mercato. Quindi tolgo subito dal conto qualsiasi produzione uscita grazie a Image o altre case editrici. Con la serie The Penguin l’universo di Matt si è espanso anche nel mondo televisivo e Lauren LeFranc non ha solo ideato e gestito uno show difficile da gestire, ma ha osato di più. Ha creato probabilmente la miglior serie tv del 2024, con una qualità scritturale di uno spessore che raramente si vede, con una regia che non ha sbagliato un solo passo e una fotografia eccelsa.

Ora che la prima stagione è giunta al termine, ho deciso di esprimere il mio parere al riguardo. Perché è sempre bello parlare di cose belle. Quelle che ti colpiscono nel profondo, ti trascinano nel baratro, ti fanno fare un giro e poi ti riportano a casa. The Penguin mi ha preso, trascinato tra i vicoli di una Gotham reale, fatta di problemi comuni, mi ha mostrato il baratro in cui si cade e poi mi ha riportato al caldo nella mia stanza da letto.

The Penguin
Colin Farrell nei panni del Pinguino

Colin Farrell nei panni del protagonista era già parecchio credibile nel film con Robert Pattinson, ma è qui che gioca il suo maggior ruolo. Un ruolo imponente e spaventoso, nonostante non sia il vero capo della criminalità organizzata di Gotham. Il suo personaggio spaventa perché si vede chiaramente la sua sete di potere, che lo porta a compiere ogni sorta di crimine. Oswald non è un personaggio positivo. Non si tifa per Oz. Non lo si fa per nessun criminale, ma c’è una sostanziale differenza tra lui e altri criminali mostrati nelle serie tv e film. Fin troppo spesso ci mostrano delle persone brutali, crudeli e senza scrupoli con le quali empatizzare non era del tutto difficile. Perché si vedeva che in fin dei conti erano buoni e forse potevano ancora redimersi.

Nel caso di Oz invece è chiaro fin da subito che si tratta di un personaggio oscuro, il cui desiderio di potere lo porterà a compiere ogni genere di crimine. Lo porterà a tradire e a fare del male ai propri famigliari.

The Penguin Cristin Milioti
Cristin Milioti nei panni di Sofia Coppola

E poi ci sono le vittime di una guerra crudele. Vittime che hanno patito, hanno sofferto e questo le ha rese diverse. Cristin Milioti con la sua Sofia Falcone regala un personaggio splendido e che alla pari con Oz riesce a mostrare l’altra faccia della medaglia del mondo criminale. Certo, le sue motivazioni sono forse più facili da comprendere, ma anche in questo caso non bisognerebbe empatizzare troppo con lei.

La regia di questa serie è andata dal grado “ottimo” fino al grado “eccezionale”, senza mai scendere al livello qualitativo. Si notava l’amore verso le serie tv del calibro de I Soprano, dove la criminalità posta al centro delle vicende era importante e reale, ma lo era anche il rapporto umano tra i vari personaggi. Questa viene poi coadiuvata da una fotografia capace di valorizzare le scene, di mettere a nudo il cuore pulsante delle vicende e di rendere ovviamente gli ambienti più importanti che mai. La fotografia non è solo un mezzo per scurire l’immagine di mettere semplicemente un filtro, ma in questo caso si tratta di un modo per dare un valore aggiunto, per incutere terrore nello spettatore e per fargli comprendere la vera natura di Gotham.

Ed ecco che scopriamo che Colin Farrell non è solo un attore in grado di regalarci emozioni con le sue emozioni più palesi, ma è forse il miglior pinguino mai visto e uno dei migliori villain del mondo DC al livello cinematografico e televisivo. Ha dato vita a un Oz senza precedenti, capace di parlare con lo sguardo. Colin si è immedesimato totalmente nella sua parte, eppure non è stato lui a sorprendermi in maggior modo.

The Penguin

Cristin Milioti è forse la vera grande sorpresa di questa serie. Un’attrice che spesso è passata in sordina, Cristin ha dato vita a Sofia Coppola come pochi avrebbero potuto. La sua grande abilità nel parlare al pubblico, di esternare il dolore rimasto a lungo sopito è senza eguali in The Penguin.

Questa serie dimostra ancora una volta l’enorme potenza del fumetto nel regalarci dei personaggi eterogenei, capaci di catturare un pubblico molto vaso. Questa è la serie che nel 2024 segna la punta più alta dell’asticella del campo televisivo.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".