The Plucky Squire – Recensione PS5

The Plucky Squire - La recensione della versione PS5
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Avete mai pensato a come i libri abbiano influenzato la nostra vita?

Non solo i grandi classici, le fiabe sono le storie che hanno gettato le basi per quello che siamo diventati da grandi e quindi perché non omaggiarle con un videogioco?

È questo quello che hanno pensato i componenti di “All Possible Futures”, piccolissimo team fondato da due veterani del settore videoludico, che ci presentano oggi The Plucky Squire, un action adventure che di classico ha ben poco.

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Una Colorata Avventura

Il gioco vi metterà nei panni di Jot, lo “scudiero coraggioso”, eroe della terra di Mojo e protagonista dell’omonimo libro di fiabe.

Durante una giornata qualsiasi che lo vede impegnato a scrivere le sue gesta, riceve una missione dal suo amico e mentore, lo stregone/DJ Moonbeard.
Una richiesta semplice che si trasformerà nel viaggio più avventuroso di Jot, non solo attraverso Mojo ma anche oltre le pagine del suo libro.

Il magico Humgrump, il cattivo della fiaba stanco di essere sempre sconfitto, attingendo ad uno strano potere riuscirà a spedire letteralmente fuori dalla storia il nostro eroe. 
Il piccolo scudiero dovrà quindi lottare per potervi rientrare e salvare non solo il suo mondo ma anche il bambino, Sam, che crescerà grazie alle sue storie.

Jot sarà accompagnato nel suo viaggio dal troll metallaro Thrash e dall’apprendista maga Violet che lo aiuteranno nella sua missione e che prenderanno coscienza della loro esistenza come personaggi di una storia, spesso increduli nell’assistere alle sparizioni dell’amico verso il mondo 3D.

Grazie anche a Moonbeard, scoprirà che potrà utilizzare questa sua nuova condizione per poter fisicamente manipolare il libro, entrando e uscendo a piacimento dalla storia per superare gli ostacoli e riprenderne il controllo.

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Oltre la Quarta Pagina!

Il gioco inizia come un semplice action, Jot possiede una spada per sconfiggere gli avversari, può saltare e schivare ma subito si scoprirà la vera anima del gioco: un omaggio ai vari generi del panorama videoludico.

Durante l’avventura ci si troverà in situazioni che non solo cambieranno la visuale a schermo delle situazioni ma proprio le meccaniche da utilizzare, come un incontro contro un tasso gigante preso pari pari da “Punch Out!” o un combattimento magico alla “Puzzle Bubble”.

Il fatto di potersi spostare liberamente dentro e fuori dalle pagine dà una libertà mai vista prima e ha permesso agli sviluppatori di spaziare e creare qualcosa di unico.

All’interno del libro ci si muoverà tra schermate fisse e ci si sposterà girando le pagine, spesso avendo a che fare con enigmi da risolvere manipolando le parole delle frasi scritte su di esse. Un “grosso” nemico insuperabile diventerà una passeggiata quando lo renderemo “piccolo” e indifeso.

All’esterno invece si esplorerà la scrivania del proprietario del libro, tra mattoncini, cancelleria, bottigliette di colore e giocattoli e spostandosi grazie a disegni e post-it appesi un po’ ovunque.

Durante l’avventura sarà possibile raccogliere monete (a forma di lampadina) per potenziare il personaggio sbloccando nuove mosse. Cercando bene nelle aree si troveranno anche delle pergamene contenenti artwork del gioco ricchi di descrizioni e aneddoti sullo sviluppo che i creatori hanno deciso di condividere con i giocatori.

Il titolo è di per sé abbastanza facile e adatto a tutti e sono presenti degli aiuti da attivare nelle opzioni, come l’azzeramento del danno dei nemici o la possibilità di sconfiggerli con un solo colpo.

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Tra Disegni e Parole…

“The Plucky Squire” è visivamente incantevole, le parti all’interno del libro sono colorare e strizzano l’occhio all’originale The Legend of Zelda per NES con uno stile pulito, curato e di impatto.
La storia è raccontata mediante sequenze che si animano direttamente nelle pagine e che ricordano perfettamente le illustrazioni delle fiabe.
Abbondano le citazioni a film, giochi e videogiochi, “tradendo” l’età degli sviluppatori e mostrando omaggi a Rambo e Magic The Gathering.

Nel mondo 3D Jot si trasforma in una sorta di pupazzetto, come quelli che hanno abitato le nostre scrivanie, ben integrato nella visione realistica della stanza, che però pare leggermente più anonima rispetto alla controparte 2D.

Un plauso va fatto al comparto audio: le musiche sono tutte azzeccate e adatte alle situazione e agli ambienti di gioco, che raggiungono il massimo sul monte d’origine di Thrash a tema Metal.

Il doppiaggio è di ottima fattura, la voce narrante interpreta le scritte a video e i dialoghi dei personaggi ricchi di giochi di parole e battute. È presente però solo l’inglese senza sottotitoli, che taglia purtroppo fuori chi ancora non mastica la lingua e che potrebbe dare qualche problema durante alcuni enigmi basati proprio sullo scambio dei vocaboli.

Potrebbe però essere un ottimo punto di partenza per avvicinare anche i più piccoli ad un nuovo idioma.

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Commento: 

The Plucky Squire è una piccola perla, ricco di meccaniche sorprendenti e con un’anima che vuole omaggiare il passato di ogni videogiocatore e bambino. La breve durata e la difficoltà decisamente tarata verso il basso non sono assolutamente un malus perché riescono perfettamente a rappresentare ciò che i creatori vogliono raccontarci. Non fatevi spaventare dalla mancata localizzazione e non perdetevi questa piccola ma grande avventura

Voto: 8.5

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Sull'autore

Mirko Ballarino