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Nel corso degli anni ho provato tantissimi videogiochi da combattere contro degli Zombi in Left 4 Dead, viaggiare nello spazio e conoscere non solo molti personaggi ma anche altrettante razze come in Mass Effect, e sapere che la nostra realtà è collegata ben meno cordiali e altrettanto infernali mostri come quelli di Shadow Warrior. Eppure è proprio quest’ultimo titolo che a tratti lo paragono a Wanted Dead, in quanto la protagonista è un spadaccina che utilizza molto bene la sua katana.
Eppure è proprio la mancanza di osare in tempi come questi che, 110 Industries facesse coinvolgere diversi aspetti in un unico progetto. Mettete da parte l’hack’n slash in stile Devil May Cry, tanti nemici che farebbero impallidire John Wick negli omonimi film, uniteli in un universo che solo Tsutomu Nihei può concepire e il risultato sarà un titolo divertente, frenetico e fresco che non si vedeva dalla generazione PS2 e Xbox, e poi continuata con PS3 e Xbox 360 ma andata oltre in quei anni, ma provandola su Xbox Series X l’esperienza è stata a dir poco interessante.
Vivo o morto, ho perso il passaporto
Il mondo distopico pensato dagli ex sviluppatori di Team Ninja, si quel team di sviluppo che ha realizzato Ninja Gaiden e Nioh per citarne alcuni, è una realtà alternativa dove la speculazione è alla base di tutto e l’arte dell’uccidere è un mero mezzo di lavoro. Infatti il primo di luglio 1997 è una data importante per la città di Hong Kong, infatti in quella data ritorna alla Cina ma non con poche problematiche politiche e sociali.
Scoppia in tutto il mondo delle tensioni che porterà ai giorni nostri diversi gruppi terroristici che, per andare contro le regole della società eseguono diversi attacchi contro compagnie molto importanti oltre a strutture dei governi. Infatti nasceranno diverse organizzazioni a difesa di queste aree, chiamate Squadre Zombi che vanno oltre ai limiti delle forze dell’ordine.
Infatti una di queste squadre controllata e comandata dal Capitano Stone, riceve il compito di salvare una importante multinazionale contro un gruppo di mercenari che ha attaccato, non si sa per quale motivo almeno dai primi momenti, una struttura di questa compagnia. Insomma capite dal contesto che assomiglia narrativamente un mix fra Ghost in The Shell, Army of Two e allo stesso tempo un pizzico di spericolatezza in stile Quentin Tarantino.
Fornitemi un fucile uomini
Un po’ come è successo con Horizon Zero Dawn, abbiamo di fronte a noi un titolo che prende in prestito da altri prodotti il suo mondo da un gameplay abbastanza comune, con una narrativa interessante e boss fight da non sottovalutare. Che sia chiaro non è un prodotto da piccoli ma piuttosto per adulti, estremamente divertente nell’affettare i nemici e sparare solo in caso di necessità.
Perché dico questo? Mettiamo le mani avanti, è uno sparatutto in terza persona dove il nostro compito è quello di ammazzare nel modo peggiore i malcapitati che si mettono in mezzo con il nostro obiettivo. Anche se utilizziamo spesso e volentieri l’arma primaria, una secondaria e terziaria che queste ultime due si dividono rispettivamente fa pistola e arma trovata dai nemici, e un attacco fisico eseguito da una Katana a dir poco affilata.
Il tutto però fatto in un modo particolare infatti il fucile d’assalto di Stone è personalizzato, infatti ricorda un AK però con grosse modifiche, il che ci si può paragonare con il nostro alter ego – così anche per la nostra pistola – ma limitato nelle armi. Infatti se le spade sono il simbolo di Stone e si possono cambiare, anche solo per una questione estetica, mentre le armi invece sono limitate almeno nella secondaria perché potremmo cambiarle da un mitra con un rateo di fuoco alto, fino ad un lanciagranate adatto ad abbattere un carro armato che ricorda un Tachikoma uscito da Ghost in the Shell pesantemente ingrassato, e poco altro ma speriamo che a gioco completo ci sia più carne sul fuoco.
Mi lanciano i kunai
I combattimenti sono a dir poco esilaranti e divertenti, imbracciando il fucile ci permetterà di avere una dose di fuoco pesante da scaricare ai malcapitati, che saranno differenti gli uni dagli altri. Infatti i fucilieri saranno quelli più deboli, con un paio di fendenti – basterà anche uno ben assestato per affettarlo in due – per ucciderli, i cacciatori invece sono dei samurai capaci di difendersi con la propria spada, più ostici da eliminare così come chi ha in dotazione uno scudo.
I cacciatori basterà letteralmente utilizzare la pistola per stordirli, cliccando la Y sul pad dell’Xbox oppure triangolo di Playstation, poi attaccarli fino a quando non vengono eliminati. Così lo stesso per chi utilizza uno scudo, mi è bastato solamente puntare e sparare ai piedi che perdevano l’equilibrio e poi finirli con la lama, da notare l’ultimate del titolo dove cliccando rispettivamente Y e B si eseguirà una uccisione speciale.
Questo aspetto è una caratteristica comune contro un qualsiasi nemico, anche contro il Tachikoma nominato poc’anzi che basterà una serie di colpi di granata che entrerà in uno status di debolezza, e lo elimineremmo facilmente. Ma lo scontro con il carro armato – a dir poco divertente – non è minimamente stato capace di mettermi in difficoltà, infatti il nemico che ho avuto maggiori problemi è stato uno Shinobi. Questi soldati che si muovono come i Ninja, non a caso gli definisco in tale modo, si lanciano contro il nemico scagliando diversi Kunai e l’unico modo per indebolirli è sparargli in testa, per poi terminarli con l’ultimate.
Ragazzi sono in difficoltà
Ammetto che durante le varie partite sono morto più di quante volte riesco a ricordare, infatti la squadra è composta da 4 elementi e ognuno ha un ruolo chiave. Oltre alla protagonista Stone, mercenaria incallita dal grilletto facile, ci saranno anche il Dottore – il medico della squadra, guarda il caso – Manolo Cortez e Albert Simmons che ci aiuteranno nel corso dei combattimenti.
Premessa non ci saranno abilità speciali da utilizzare nelle partite e di conseguenza, dovremmo migliorare non solo le nostre abilità ma anche quelle legate alla squadra. Infatti meglio uccideremmo gli avversari, meglio saranno i punti da spendere nella sezione delle abilità dove si potrà sbloccare diverse qualità dalle granate, alle schivate con annesso un contrattacco oppure una maggiore potenza di fuoco da parte degli alleati.
Da notare che potremmo essere rianimati una singola volta a checkpoint, infatti nel caso in cui non riuscissimo a curarci potremmo essere messi in piedi dal nostro medico, ma se morissimo una seconda volta ricominceremmo dal salvataggio più vicino. Insomma buttarsi a capofitto contro i nemici non sarà la scelta migliore, come in ogni titolo che si rispetti di questo calibro bisognerà capire come si muovono i nemici, i loro tempi d’attacco e capiremmo di conseguenza come muoverci.
Siamo fedeli solo ai soldi
Un aspetto che ho adorato nell’opera è la possibilità di sbloccare accessori e potenziamenti per le armi, ma attenzione non si potranno acquistare o trovare durante le varie missioni. Infatti se eseguiamo determinate azioni potremmo sbloccare non pochi trofei, infatti solo nella prima ora di gioco avrò eseguito almeno 20 achievement dell’Xbox senza andarmeli a cercare.
Che cosa comporta questo? A parte i punti ottenuti da spendere nella sezione abilità, si potrà sbloccare un poco alla volta i potenziamenti delle armi. Infatti nella sezione dei potenziamenti, e ricarica delle munizioni del drone dell’associazione, potremmo modificare le armi da inserire come un nuovo calcio per migliorare la stabilità, cambiare mirino per una migliore precisione fino ad arrivare alla canna per aumentare o diminuire i danni.
Il tutto però senza spendere neanche un soldo perché infatti più giocheremmo, e saremmo brutali contro gli avversari, maggiori saranno le qualità ricevute durante le varie partite. Insomma è un titolo da non sottovalutare in quanto ha un grado di sfida piuttosto alto anche inserendo il livello di difficoltà “melafacciosotto“, in modo tale da far invogliare il più possibile il giocatore per ritornare più volte nell’avventura.