Warhammer 40000: Chaos Gate – Daemonhunters – Recensione

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La frase “Gloria all’Imperatore” penso che sia un simbolo nel mondo di Warhammer 40000, quest’ultimo è uno spin-off della serie Warhammer che condivide meccaniche, razze e molto altro ma divisi in epoche diverse – il 40000 in un ambientazione futuristica mentre il normale Warhammer è ambientata in una realtà fantasy -ma questo sarà l’argomento per un altro articolo. Ma non voglio confondervi perché ce ne sarebbe tanto da parlarne, ma concentriamoci su un prodotto di recente pubblicazione ma di ottima fattura in termini ludici, di robustezza in meccaniche di gioco e di buone idee concretizzate a dovere.

In breve il titolo che ho trovato è figlio di un contesto lungo 40 anni, frutto di giochi da tavolo e recentemente – per modo di dire – dagli anni 90 in poi dai videogiochi strategici in tempo reale oppure a turni. Conobbi la serie grazie al capitolo Fire Warrior nel 2003, mi sembra ieri che finivo le lezioni alle medie, facevo il doposcuola e poi mi mettevo a giocare al computer per divertirmi.

Comunque il capitolo è solo l’ultimo momentaneo di questa saga, ma prima di inoltrarci con il contesto del gioco vi consiglio di passare da InstantGaming, Eneba e G2A per giochi e abbonamenti a prezzi scontati. Di seguito vi lascio alle offerte di Amazon qualora stiate cercando qualcosa di particolare, che non fa mai male dare un occhiata.

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La missiva prima di tutto

La prima ora di gioco fornirà al giocatore le basi per continuare con l’esperienza del titolo, rigorosamente in singolo giocatore come piace a me. La storia girerà attorno alla Editto Funesto, una nave dei Cavalieri Grigi i quali quest’ultimi fanno parte di una fazione degli Ultramarine che spiccano non solo per il rigore dell’onore, ma anche per la manipolazione genetica dei soldati e per il loro equipaggiamento all’avanguardia.

Nei primi istanti la nave sarà guidata dal Capitano Agravain, accompagnato della forza combattiva dei Cavalieri Grigi, il quale ha ricevuto l’ordine di epurare il caos su Gaheris nel quale si sono viste alcune forze Khornate. L’obiettivo sarà quello di eliminare, ed evitare che si sposti su di un altro mondo umano, Ere’khul che combatterà con tutte le sue forze, elimando poco prima della morte anche tutta la squadra da sbarco.

Sarà proprio da questa vittoria pirrica che nascerà il bisogno da parte di Ectar, un cavaliere grigio e membro più esperto della nave, a conferire momentaneamente il ruolo da comandante al giocatore. La storia del gioco inizierà proprio poco dopo lo scontro sul pianeta, con la missione di riparare la nave su Titano, una delle lune di Giove, ma non prima di incontrare una inquisitatrice che ci conferirà nuove informazioni altamente sensibili per la salvaguardia dell’Impero.

Meccaniche di gioco non rivoluzionarie

Una domanda che mi pongo sempre con titoli come i giochi di ruolo a turno, e che cosa rendono questi giochi divertenti? Semplicemente capire come si svolgono le azioni di gioco e capirle in anticipo, in modo tale da anticiparle durante gli scontri anche se ho sempre preferito il mondo single-player, non trovandomi bene in un contesto competitivo dove bisogona sempre e comunque spiccare sopra i propri avversari.

L’aspetto che maggiormente mi ha incuriosito è il fatto che mi ha ricordato, udite udite, la serie di XCOM per com’è gestito l’aspetto del combattimento e anche della nave. Nell’ambito del combattimento potremmo portarci su con noi un piccolo gruppo di soldati, ad un massimo di quattro unità, le quali avranno diverse alterazioni peculiari che dovranno aiutarsi gli uni con gli altri.

Da un fuciliere, ad un guaritore fino ad un altro che predilige l’arma bianca accompagnato con delle piccole mitragliatrici d’avambraccio, che aiutano anche a posizionarsi come delle torrette in aree strategiche. Questo permette anche eseguire manovre difensive dividendo all’occorenza la squadra in due mini gruppi, in più di una volta ho dovuto dividere il manipolo degli alleati per bloccare i nemici e attaccarli da una posizione diversa.

Attenti a quel pilastro

Una caratteristica che mi ha sorpreso, e che permette una immersione maggiore all’interno del titolo, è che l’ambiente è parzialmente distruttibile. Infatti più di una volta dovremmo abbattere delle porte, dai porti delle cattedrali della religione futuristica che ricorda il cristianesimo fino alle entrate delle case, fino ai pilastri degli edifici oppure agli idoli di qualche città legato a qualche situazione legata nella time-line del gioco.

Asseconda del contesto come le porte verranno semplicemente abbattute, come se ci fosse un carro armato che va contro una casettina che sta per cadere ad un momento all’altro. I pilastri oppure Idoli di qualche Ultramarine, oppure personalità importante nel mondo di Warhammer, possono fungere a elementi d’attacco contro le unità nemiche nel fargliele cadere addosso, uccidendo o menomando tutti oppure parte dei nemici.

La gestione delle abilità dei soldati è importante tanto quanto conoscere l’ambiente di gioco, anche facendo esplodere delle casse di munizioni per avere un vantaggio tattico contro i nemici. Si potranno utilizzare 3 turni dei Cavalieri Grigi dove bisognerà utilizzare quei pochi, ma importanti, regole del gioco se utilizzarne tutti e tre le possibilità oppure una soltanto e decidere da una volta all’altra che cosa fare, come attaccare un nemico oppure stanzionare un area.

Una nave per una casa

Una caratteristica similare ma non identica da XCOM è la gestione della base, infatti sulla Editto Funesto dovremmo gestire le forze dei Cavalieri Grigi, del potenziamento della nave e dalle ricerche scientifiche. Ovvio che ogni elemento dell’equipaggio della nave sarà specializzato in un settore specifico, nel caso del Tecnoprete fungerà da meccanico della nave in quanto conosce a menadito ogni elemento della struttura.

Il fratello Cat, vice comandante dei Cavalieri Grigi come piace farsi definire, è abile nella gestione del personale e avrà inoltre l’incarico d’informarci di qualche avenimento casuale. Lo stesso equivalente sarà anche per Kartha Vakir dell’Ordo Malleus, che avrà il compito delle ricerche scentifiche quindi nulla di nuovo dal fronte occidentale, sono caratteristiche che purtroppo non portano nulla di nuovo in un questo genere ma che funzionano ancora bene.

Il sistema del potenziamento e delle abilità da sbloccare è molto semplice, si inizierà con qualche elemento come la ricercha del seme della corruzzione dei Nugle, fino ad arrivare a riparare gli scudi della nave oppure aumentare le file dei soldati presenti sull’incrociatore. Per far si che l’elemento successivo si segua bisognerà sbloccare quello precedente, così equivale per tutti ma ad un costo di un periodo di tempo che in quell’intervallo dovremmo difendere i confini dell’Impero.

Siamo sotto attacco

Un po’ come accade in altri lidi già citati poc’anzi, direi che durante il periodo di ricerca per le varie sezioni delle navi potremmo andare incontro a degli scontri. Sarebbe molto facile combattere su un mondo alla volta, ma Frontier Foundry ha voluto far scegliere agli utenti dove andare perché il caos, si manifesta in diversi sistemi rendendo difficile essere presenti in più luoghi.

Per evitare che una regione cada nel caos, e di conseguenza considerarlo perso dal comando, dovremmo decidere quale difendere da un attacco all’altro. Infatti avremmo a disposizione un limitatore prima di considerarlo perso a tutti gli effetti, dopo di che i pallini vengono selezionati – in base agli attacchi nemici che non abbiamo difeso – sarà solo una questione di tempo prima di considerarli persa una volta per tutte.

Per tanto quando capiterà un momento in cui ci sarà da difendere i pianeti, dovremmo scegliere fra i 3 o più momenti del caos che ci verranno conferite risorse, aiuti dal comando come soldati e molto altro in base al bisogno. Questo aspetto l’ho trovato intrigante in quanto permette al giocatore di ripetere l’esperienza più di una volta, sia con una seconda run da nuovo oppure riportando l’esperienza da una partita precedente.

Non ci dimentichiamo del passato

Voglio spezzare qualche lancia a favore del gioco che, per quanto non porta nulla di nuovo nel contesto delle meccaniche di gioco, fa conoscere al pubblico dei giocatori una variante degli Ultramarine che ho visto in un film d’animazione. Non che non erano presenti in altri medium ma non gli ho notati fino a questo momento, all’interno della serie dei videogiochi per tanto è un fattore secondo me positivo.

Un altro aspetto favorevole sono gli interventi di Cat quando capita qualcosa di inusuale, come ad esempio un membro dell’equipaggio che accede alla sezione segreta imperiale. Questo ovviamente senza un autorizzazione ufficiale d’alto rango, viene vista come un qualcosa di negativo e si potrà scegliere se espellere il soldato, di farlo rintegrare con la sua precedente mansione ma con un amonizione oppure farlo interrogare dalla Inquisitatrice, ma ad un costo dell’allontanamento dalle sue mansioni principali.

Insomma per quanto non porta nulla di nuovo sul fronte degli strategici a turni, il gameplay l’ho trovato solido capace di far divertire l’appassionato come in altri contesti. Il titolo è un multipiattaforma disponibile un po’ ovunque dall’ecosistema Sony a Microsoft, nel mio caso l’ho provato su Xbox e mi sono trovato bene anche utilizzando i comandi del pad, che se non fatti come si deve ci sono un sacco di grattacapi e per fortuna è andata bene.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.