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In molti hanno immaginato come sarebbe la nostra vita durante un’apocalisse zombie. Tante opere hanno cercato di analizzare tantissimi aspetti diversi tra loro. Qualcuno ha anche provato a scrivere un interessante manuale in modo da capire cosa aspettarci, come combattere i morti viventi e ovviamente come proteggerci. Altri invece hanno voluto darci una visione abbastanza ampia di un gruppo di superstiti, come nel caso di The Walking Dead. Una serie che ha rotto tutte le barriere possibili e che in breve tempo è diventata un cult al livello fumettistico, televisivo, videoludico e in futuro chissà… cinematografico? Oggi invece vi parlo di un fumetto che racconta l’apocalisse in modo diverso e grazie alla penna di Benjamin Percy è possibile goderci un buon racconto che si dirama in più direzioni. Parlo ovviamente di Year Zero, edito da Star Comics edizioni sotto il nuovo marchio, Astra.
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In un mondo di mostri in Year Zero
Year Zero è un fumetto che racconta più storie, ambientate in posti diversi del mondo e con delle sottotrame differenti. Partendo dal freddo Polo Nord, andremo a scoprire le origini della pandemia che poi mutò velocemente, diventando un’apocalisse.
Ci sposteremo quindi nel Mexico, dove un ragazzo vedrà il mondo scomparire e si ritroverà in balia di un gruppo crudele, ma che gli permette di sopravvivere e di arrivare a fine giornata. Vedremo inoltre un uomo giapponese che cercherà vendetta in una Tokyo infestata e sarà pronto a tutto pur di ottenere il suo momento di pace. Nel Merio Oriente scopriremo che delle donne da sole cercano di lottare non solo contro i morti, ma anche contro i vivi e l’oppressione che le ha soggiogato per anni. Infine, in America vedremo un giovane amante di fumetti e videogiochi che si era preparato per questo periodo costruendosi un bunker. Purtroppo a mancargli è la compagnia umana e lo scoprirà da solo un bel giorno.
Con Year Zero Benjamin Percy mette a tavola è un piatto ricco di spunti sul periodo che in tanti hanno descritto da un solo e unico punto di vista. Ogni capitolo affronta la vita di uno dei protagonisti, mostrando però non tanto la loro sopravvivenza contro i morti viventi, ma piuttosto contro gli esseri umani. Vengono affrontate molte tematiche mature che di solito sono solo menzionate dagli altri scrittori.
Ogni personaggio, infatti, compie le proprie azioni in base al lavoro, alla rabbia, alla propria fede oppure alla sete di vendetta. Questi elementi così umani e non sempre positivi trovano un proprio spazio all’interno di Year Zero e tutto sembra formare un grande puzzle. Percy è uno scrittore che ha saputo conquistarci con le sue storie e anche la più recente dedicata a Wolverine è un vero e proprio mix d’azione e umanità.
Il difetto di questa narrazione è però ben evidente dopo pochissimi capitoli. Sarà difficile appassionarsi realmente a uno dei personaggi e ancora di più, a entrarci in contatto. La carrellata di personaggi scorre via veloce e non lascia molto spazio all’ulteriore caratterizzazione. Non possiamo volere tutto da vita in fondo.
Lo stile di Ramon Rosanas risulta essere buono per questo tipo di narrazione. Il tratto è abbastanza grosso e stilizzato da rendere la storia meno realistica di quel che potrebbe essere in realtà, ma allo stesso tempo è davvero alta la qualità di alcune scene e scorci. Non troverete certamente le inquadrature della vostra vita in questa storia, ma piuttosto qualcosa da apprezzare nella sua leggerezza.